Tag «Tracciabilità» Articoli

326

Le nuove regole per la compilazione del Mud 2024 con scadenza 1º luglio 2024

Torna la ricorrenza della presentazione del Mud, anche per il 2024.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 19 del 2 marzo 2024 che approva il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale relativo al 2024 reca la nuova modulistica e le istruzioni necessarie per assolvere l’adempimento, entro la scadenza fissata del 1º luglio 2024. Il presente commento, che viene pubblicato ogni anno sulla Rivista per guidare i soggetti obbligati alla presentazione del Mud passo per passo, chiarisce tutti i punti principali: le comunicazioni da compilare, la registrazione, le modalità di presentazione e di pagamento, le modalità di trasmissione e le sanzioni per i soggetti obbligati.

(01/04/2024) di Daniele Bagon

325

La tracciabilità e l’intermediazione, singola e plurima

L’articolo affronta partitamente la questione della legittimità delle intermediazioni plurime in una operazione di conferimento rifiuti: la prassi commerciale conduce oggi ad accogliere negli impianti di trattamento e di smaltimento delle partite di rifiuti accompagnate da Formulari di identificazione (FIR) che presentano uno, due e talvolta tre intermediari.
La regola generale è che il produttore del rifiuto provvede ad affidarlo ad un solo soggetto.
Il richiamo alla sufficienza del consenso del produttore può essere utile (necessario) nella prima intermediazione e diventa complesso da acquisire nei passaggi successivi.
Partendo dalla stessa definizione di intermediario e verificando sulla base di quale modello contrattuale egli interviene, vengono estratti i riferimenti normativi e giurisprudenziali a riprova che l’operazione di intermediazione appare quantomeno impropria, accertando se e quali siano le disposizioni violate, incluse quelle penali.
La questione è poi indagata anche rispetto alle recenti novità in tema di tracciamento.

(29/02/2024) di Xavier Santiapichi

324

Il regime sanzionatorio del Rentri

In via preliminare, il testo riepiloga il quadro normativo di riferimento dedicato al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e alle relative sanzioni.
L’articolo prosegue con l’esame delle nuove sanzioni relative al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (Rentri), contenute nell’articolo 258 del Codice ambientale, come modificato dal Dlgs 3 settembre 2020, n. 116. In particolare, la prima parte del comma 10 dell’articolo 258 stabilisce le sanzioni amministrative relative alla violazione dell’obbligo di iscrizione al Rentri (mancata o irregolare iscrizione); a seguire, la seconda parte del comma 10 dell’articolo 258 prevede le sanzioni per l’inosservanza degli obblighi di trasmissione dei dati informativi al Rentri (mancata o incompleta trasmissione dei dati).
Dall’innesto tra nuove e previgenti disposizioni deriva un sistema sanzionatorio articolato e composito, in cui accanto agli illeciti Rentri propriamente detti, permangono anche le violazioni amministrative relative al Modello Unico di Dichiarazione ambientale (Mud), al registro cronologico di carico e scarico e al formulario di identificazione dei rifiuti.

(01/02/2024) di Stefania Pallotta

318

Rentri, il nuovo scenario normativo di riferimento e il sistema di responsabilità dei soggetti coinvolti

In vigore dal 15 giugno 2023, il nuovo Rentri (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti) di cui al Dm 4 aprile 2023, n. 59, introduce un modello di gestione digitale per la tracciabilità dei rifiuti prevista dal Dlgs 152/2006 (“Codice ambientale”).
Tutta la sua funzionalità è rimessa a futuri decreti direttoriali che il Mase deve emanare entro il 19 dicembre 2023 e il varo del sistema inizierà a dicembre 2024. Ma è fondamentale continuare a esercitarsi e comprendere. Il Dm 59/2023 prova a dire che ciascuno dei soggetti della filiera è responsabile per quanto scrive sul formulario. Ma, anche se è vigente l’articolo 193, comma 17, “Codice ambientale”, questa semplicistica lettura delle responsabilità non trova fondamento. Nell’ambito della disamina sul nuovo Registro, l’articolo si interroga e si esprime proprio su questo sistema di responsabilità cd. “a stella”, presuntivamente sostitutivo di quella cd. “a catena”.

(28/07/2023) di Paola Ficco