Materie prime critiche, l’economia circolare al test delle risorse per la transizione “green”
(01/10/2024) di Paola Ficco
(01/10/2024) di Paola Ficco
Nel marzo 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento europeo sulle materie prime critiche (Mpc), in quanto si prevede un aumento esponenziale della domanda delle stesse, nei prossimi anni.
Esse rivestono una grande importanza economica per la Ue, con un elevato rischio di perturbazione dell’approvvigionamento a causa della concentrazione delle fonti e della mancanza di sostituti validi e a prezzi accessibili.
L’Atto mira ad aumentare e diversificare l’approvvigionamento di materie prime critiche dell’Ue, rafforzare la circolarità – compreso il riciclaggio – e sostenere la ricerca e l’innovazione in materia di efficienza delle risorse e sviluppo di sostituti. Successivamente, nel giugno 2023 il Consiglio ha adottato la sua posizione sulla proposta e nel settembre 2023 la Commissione Industria ha alzato l’asticella.
Come si sta muovendo l’Italia?
In una recente audizione svolta presso 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), avvenuta lo scorso 13 luglio 2023, il ministro Adolfo Urso ha evidenziato come le materie prime critiche – ovvero materie prime non energetiche e non agricole importanti per l’economia dell’Ue, per le quali esiste un rischio elevato di approvvigionamento – costituiscono fattori produttivi indispensabili per una vasta gamma di settori strategici, tra cui le energie rinnovabili, l’industria digitale, i settori dello spazio e della difesa, la sanità. L’Italia è il primo Paese dell’Unione in termini di percentuale di materie prime critiche sul Pil (38 per cento), e, per quanto riguarda il riciclo, altrettanto, si colloca ai vertici, con un’importante capacità di recupero.
Tuttavia, è necessario aumentare i tassi di raccolta e sviluppare la filiera industriale nel nostro Paese, e l’obiettivo sembra complicarsi, alla luce delle difficoltà interne, e delle recenti posizioni sul Regolamento avanzate proprio dalla Commissione industria della Ue (7 settembre 2023), che mirano ad innalzare i target previsti dal “European Critical Raw Materials Act”.
(05/11/2023) di Stefano Sassone