Tag «Responsabilità 231» Articoli

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Va provata la colpa per fondare la responsabilità ex 231 di un Ente

Al fine di scongiurare imputazioni di responsabilità amministrativa da reato a titolo meramente oggettivo – è necessario che “sussista la c.d. colpa di organizzazione dell’ente, il non avere cioè predisposto un insieme di accorgimenti preventivi idonei ad evitare la commissione di reati del tipo di quello realizzato”.
Tale “colpa di organizzazione” “ha la stessa funzione che la colpa assume nel reato commesso dalla persona fisica, quale elemento costitutivo del fatto tipico, integrato dalla violazione ‘colpevole’ (ovvero rimproverabile) della regola cautelare”.

(30/04/2024) di Gabriele Taddia

325

Il ripristino e la riparazione nei reati in materia di rifiuti: conseguenze

Il ripristino dello stato dei luoghi e la riparazione del danno ambientale non costituisce solo un obbligo conseguente alla sentenza di condanna, ma è previsto dalla disciplina ambientale con diversi effetti favorevoli, quali quelli di carattere estintivo (adempimento delle prescrizioni per le contravvenzioni previste dal Dlgs 152/2006, oblazione ordinaria e sospensione con messa alla prova), di non punibilità (speciale tenuità od osservanza del progetto di bonifica), di riduzione della pena o di non applicazione della confisca (solo per i delitti ambientali previsti dal codice penale).

(29/02/2024) di Pasquale Fimiani

312

231: l’incompatibilità del difensore si estende ai casi in cui la responsabilità amministrativa da reato non sia stata ancora accertata o formalmente contestata

Negli anni, la tematica afferente alla necessaria predisposizione di adeguati, efficaci, completi ed effettivi modelli di organizzazione e gestione aziendale nonché al loro contenuto ha assunto una rilevanza sempre più predominante nell’ottica, di indubbio interesse, di giungere ad una dichiarazione di esclusione della responsabilità amministrativa dell’ente per il reato commesso, nel suo interesse o vantaggio, da un soggetto qualificato operante al suo interno.
Con la sentenza in commento nel ribadire, infatti, come, a questi fini, l’ente debba costituirsi in giudizio e farsi tecnicamente rappresentare da un procuratore speciale nominato da colui che ne abbia il potere di rappresentanza, la Corte giunge a ritenere come il vincolo di immedesimazione esistente tra il soggetto collettivo ed il proprio legale rappresentante debba dirsi interrotto tutte le volte in cui in capo a quest’ultimo risulti addebitato, sebbene in via provvisoria, un reato presupposto dal quale sia ragionevole far discendere, sulla base dell’impianto accusatorio, la contestazione dell’illecito amministrativo a carico dell’ente, anche se tale non sia stata ancora formalizzata e/o resa nota alle parti.

(31/12/2022) di Gabriele Taddia

310

Le responsabilità ambientali “231” dopo la definizione della vicenda Impregilo

La vicenda Impregilo esaminata dalla Cassazione in due sentenze del 2014 e del 2022, pur riguardano una fattispecie di aggiotaggio commesso dai soggetti apicali attraverso la diffusione di un comunicato contenente notizie false e idonee a provocare una alterazione del valore delle azioni della stessa società, è emblematica dell’evoluzione giurisprudenziale in materia di responsabilità 231 con riflessi diretti anche sulla materia ambientale.

(01/11/2022) di Pasquale Fimiani

310

Colpa d’organizzazione e modelli organizzativi

Non si può giungere ad una affermazione di responsabilità ex Dlgs 231/2001 se non si giunge a dimostrare una colpa di organizzazione dell’ente, e a stabilire se tale elemento abbia avuto incidenza causale rispetto alla verificazione del reato presupposto. Con questo principio la Corte di Cassazione sembra aver riportato un po’ di ordine nella veriegata giurispudenza di legittimità in tema di responsabilità amministrativa degli enti, attraverso un condivisbile percorso argomentativo che fissa i principi generali della materia. una rilettura delle norme che consente di orientarsi con maggior sicurezza nella complessa normativa concernente la colpa degli enti nella mancata prevenzione dei reati presupposto.

(01/11/2022) di Gabriele Taddia

306

La speciale tenuità del fatto nei reati ambientali

La speciale causa di non punibilità del fatto quando l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale, prevista dall’articolo 131-bis Codice penale, pur essendo, quanto ai limiti edittali, applicabile alla gran parte dei reati ambientali, trova un limite nella natura permanente e nella gravità del fatto ritenuta dal giudice con adeguata motivazione. La legge delega sulla riforma del processo penale n. 134/2021 pone problemi di coordinamento con la giurisprudenza formatasi sull’applicazione dell’istituto e sul rapporto con il sistema di estinzione delle prescrizioni ambientali previsto dalla parte sesta-bis del Dlgs 152/2006

(31/05/2022) di Pasquale Fimiani

304

Illecito amministrativo “231” e reati ambientali: la rappresentanza in giudizio dell’Ente

Con sentenza n. 46035/2021 la Corte di Cassazione ha ricordato che in tema di responsabilità amministrativa degli Enti ex Dlgs 231/2001 la persona giuridica non può partecipare al processo penale mediante il proprio rappresentante legale qualora quest’ultimo sia imputato del reato da cui dipende l’illecito amministrativo contestato all’Ente (cd. divieto di rappresentanza ex articolo 39 del Dlgs 231/2001) 1.

(31/03/2022) di Irene Manca

296

Le sanzioni interdittive ex Dlgs 231/2001 hanno natura di sanzione principale e non accessoria

L’articolo 9, del Dlgs 231/2001 distingue le quattro categorie di sanzioni – pecuniarie, interdittive, confisca e pubblicazione della sentenza – previste per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, specificando al comma 2 quelle che sono interdittive. Per pacifica giurisprudenza e anche in base alla relazione di accompagnamento allo stesso Dlgs 231/2001, tali sanzioni sono da intendersi tutte come “principali” e non accessorie, costituiscono pertanto una “pena” autonoma che non può quindi applicarsi automaticamente con la condanna ma, in caso di applicazione pena su richiesta delle parti ex articolo 44 cpp (patteggiamento) deve essere oggetto di esplicito accordo fra pubblico ministero e difesa, ed il giudice ha la sola alternativa fra la ratifica dell’accordo ed il riegetto delle stesso non potendolo modificare in senteza di sua iniziativa.

(30/06/2021) di Gabriele Taddia