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I dati del Rapporto rifiuti urbani – edizione 2023 di Ispra e del Snpa

L’articolo riporta i dati ufficiali, tratti dal Rapporto rifiuti urbani – Edizione 2023 di Ispra e del Sistema Nazionale a rete di protezione ambientale (Snpa), sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani nell’anno 2022. La produzione scende nuovamente dopo il rialzo del 2021, cresce di oltre un punto percentuale la raccolta differenziata e soprattutto diminuisce, ma permane il gap esistente tra le diverse regioni/province del nostro Paese. Il divario impiantistico è evidente soprattutto tra il Nord e il Sud. Gli obiettivi di riduzione dello smaltimento in discarica (10% di Ru nel 2035 rispetto ai rifiuti prodotti) e di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio, introdotti dalle nuove direttive del “pacchetto rifiuti” appaiono non completamente raggiungibili, nonostante i progressi fatti, di qui la necessità di prevedere nuovi strumenti, regole e finanziamenti per far sì che l’Italia li raggiunga.

(29/02/2024) di Rosanna Laraia

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La produzione e gestione dei rifiuti speciali in Italia secondo il Rapporto Ispra 2023

Il nuovo contesto strategico e regolamentare europeo e nazionale ha come obiettivo prioritario quello di garantire l’uso efficiente delle risorse e la realizzazione dell’economia circolare. I dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali, tratti dal Rapporto Ispra – Edizione 2023 e relativi all’anno 2021, delineano un quadro nazionale in cui la transizione verso l’economia circolare non appare del tutto attuata. Di qui l’esigenza di ulteriori azioni da mettere in atto per realizzare realmente detta transizione.

(01/11/2023) di Rosanna Laraia

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La fonte dei dati e le metodologie di stima Ispra per la quantificazione della produzione dei rifiuti speciali

L’articolo descrive la fonte informativa utilizzata da Ispra per l’elaborazione del Rapporto annuale sui rifiuti, redatto ai sensi dell’articolo 189 del Dlgs n. 152/2006. In particolare, illustra le metodologie di stima utilizzate per quantificare la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi afferenti a quei comparti produttivi esentati totalmente ovvero parzialmente dalla dichiarazione Mud. Le metodologie sono basate su studi di settore che seguono due differenti approcci. Il primo studia il ciclo produttivo, i flussi principali di materie prime e di energia in ingresso e i flussi di materia in uscita pervenendo, attraverso un bilancio di massa, alla quantificazione dei rifiuti per unità di prodotto o di materia prima lavorata. Il secondo correla la produzione dei rifiuti al numero di addetti del relativo comparto produttivo.

(25/12/2016) di Rosanna Laraia