VALUTAZIONI E PROPOSTE - Responsabilità estesa del produttore (EPR) e ricorso all’End of Waste: due aspetti che hanno uno obiettivo comune, promuovere l’economia circolare e coniugare industria e ambiente
(31/10/2020) di Elisabetta Perrotta
(31/10/2020) di Elisabetta Perrotta
Il 5 agosto 2020 sono entrate in vigore le norme tecniche sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) della gomma derivante dalla frantumazione degli pneumatici fuori uso (Pfu) e degli sfridi di gomma vulcanizzata da produzione di pneumatici nuovi e dall’attività di ricostruzione di pneumatici usati.
Anche se le Regioni possono concedere l’End of Waste “caso per caso”, è innegabile che l’adozione di un decreto comporta il fondamentale elemento dell’uniformità sul territorio nazionale delle autorizzazioni, dei criteri di verifica del materiale in ingresso, delle modalità di lavorazione e dei sistemi di controllo.
Un passo avanti fondamentale per il comparto del riciclo degli pneumatici e che rappresenta il vero avvio verso l’economia circolare del settore della gomma.
L’intervento chiarisce alcuni punti nodali (adeguamento delle autorizzazioni in essere e rapporti con il Dm 5 febbraio 1998), riproponendo una valutazione giuridica della fattispecie, per evitare errori di prospettiva.
(06/10/2020) di Paola Ficco
(01/10/2020)
(01/10/2020)
(31/08/2020)
(31/03/2020)
La Linea guida per l’applicazione della disciplina End of Waste di cui all’articolo 184-ter, comma 3-ter, del Dlgs 152/2006 è stata approvata con delibera Snpa 6 febbraio 2020 n. 67. Cosa si intende per “condizioni”, per “criteri”, per “sistema di gestione”? Quali sono i “requisiti” che possono rendere il sistema di gestione idoneo, efficace ed affidabile per la “dimostrazione” del rispetto dei criteri? Le risposte a tali quesiti permettono una migliore comprensione delle finalità cui è rivolta la nuova Linea guida e fanno emergere con grande evidenza la centralità dell’autocontrollo aziendale interno per il relativo adempimento. Il che fa parte, a pieno titolo, di quei tentativi della norma di guidare il passaggio del mondo produttivo verso un approccio proattivo, rendendolo partecipe e protagonista nella protezione del bene giuridico ambiente e nelle strategie di semplificazione amministrativa; senza per questo sacrificare il principio unionale dell’azione preventiva, che impone di anticipare le misure di tutela dell’ambiente rispetto al verificarsi di un danno certo. Si tratta in realtà di un tentativo già anticipato nella documentazione scientifica dell’Unione Europea, come risulterà più chiaro nell’articolo proposto.
(31/03/2020) di Daniele Salvatori
(01/03/2020) di Paola Ficco
(01/03/2020)
(06/01/2020)