Interventi

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INTERVENTI - L’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti e il Codice appalti

L’applicazione del Codice degli appalti all’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani riguarda sia le due opzioni procedurali dell’affidamento diretto del servizio ad un soggetto che possegga i requisiti comunitari prescritti per l’in house providing, o dell’affidamento del servizio ad un soggetto terzo, con gara pubblica, sia, per questo secondo versante, tutti i profili di legittimità della gara, relativamente, in particolare, al contenuto del bando, ai requisiti per parteciparvi (tra cui vengono in particolare evidenza l’iscrizione all’Albo gestori ed il possesso di una certificazione di qualità), al subappalto ed alla proroga dell’affidamento del servizio.

(01/10/2020) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Compost o rifiuto? Fondamento giuridico e applicabilità del cd. I.R.D. (seconda e ultima parte)

Scopo del presente contributo è quello di approfondire il tema della produzione di compost da rifiuti organici, focalizzando l’attenzione sul cd. Indice Respirometrico Dinamico (I.R.D.) o meglio, sulla sua rilevanza giuridica al fine di comprovare la qualifica del compost quale prodotto, non più rifiuto.
Spesso tra le prescrizioni autorizzative vincolanti per i gestori o, comunque nel corso di attività ispettive e di controllo, al fine di verificare la qualità del compost, e poterne determinare la natura di Materia Prima Secondaria (cd. mps) od ancora di rifiuto, si ricorre all’Indice Respirometrico Dinamico (c.d I.R.D.) 1.
Più che gli aspetti di natura tecnico-scientifica – che certamente non compete al giurista esaminare – ciò che qui interessa ricercare è il fondamento normativo di tale parametro al fine di determinarne gli effetti che ne derivano sul piano giuridico.
La trattazione è suddivisa in due parti. Nella prima, pubblicata sul numero precedente di questa Rivista, si è proceduto ad una ricognizione delle fonti normative che regolamentano l’I.R.D., soffermandosi su alcuni casi applicativi.
Nella seconda parte – che segue – ci si soffermerà invece su profili di diritto comunitario, che incidono sulla materia, nonché sul tema della inopponibilità delle regole tecniche non notificate alle Istituzioni Comunitarie, per rappresentare infine, nelle conclusioni, il quadro d’insieme e le carenze dell’attuale sistema normativo.

(01/10/2020) di Fabio Anile

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INTERVENTI - Compost o rifiuto? Fondamento giuridico e applicabilità del cd. I.R.D. (Parte I)

Scopo del presente contributo è quello di approfondire il tema della produzione di compost da rifiuti organici, focalizzando l’attenzione sul cd. Indice Respirometrico Dinamico (I.R.D.) o meglio, sulla sua rilevanza giuridica al fine di comprovare la qualifica del compost quale prodotto, non più rifiuto.
Spesso tra le prescrizioni autorizzative vincolanti per i gestori o, comunque nel corso di attività ispettive e di controllo, al fine di verificare la qualità del compost, e poterne determinare la natura di Materia Prima Secondaria (cd. Mps) od ancora di rifiuto, si ricorre all’Indice Respirometrico Dinamico (c.d I.R.D.). 1
Più che gli aspetti di natura tecnico-scientifica – che certamente non compete al giurista esaminare – ciò che qui interessa ricercare è il fondamento normativo di tale parametro al fine di determinarne gli effetti che ne derivano sul piano giuridico.
La trattazione è suddivisa in due parti. Nella prima, che segue, si è proceduto ad una ricognizione delle fonti normative che regolamentano l’I.R.D., soffermandosi su alcuni casi applicativi.
Nella seconda parte, che seguirà nel prossimo numero di questa Rivista, ci si soffermerà invece su profili di diritto comunitario, che incidono sulla materia, nonché sul tema della inopponibilità delle regole tecniche non notificate alle Istituzioni Comunitarie, per rappresentare infine, nelle conclusioni, il quadro d’insieme e le carenze dell’attuale sistema normativo.

(31/08/2020) di Fabio Anile

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INTERVENTI - Riorganizzazione ragionata dei criteri generali per la selezione e l’esecuzione degli interventi di bonifica ex Dlgs 152/2006

L’Allegato 3 alla parte IV, titolo V del Dlgs 152/2006 si propone di illustrare i criteri generali da seguire sia nella selezione sia nell’esecuzione degli interventi di bonifica; tali criteri sono anche alla base della valutazione comparativa tra differenti alternative di intervento, al fine di identificare quella che rappresenta la soluzione migliore in termini di costi e benefici. Detti criteri, così come riportati nell’allegato, sono tuttavia di difficile applicazione perché non organizzati in modo sistematico. Con il presente lavoro si intende fornire una visione schematica e sistematizzata dei criteri esposti nell’Allegato 3 accompagnando gli stessi con commenti e riflessioni utili per migliorarne la comprensione e l’applicabilità.

(31/08/2020) di Andrea Sconocchia

285

INTERVENTI - Il metodo tariffario Arera tra ottime intenzioni e (non poche) difficoltà. Una prima illustrazione

Si intende illustrare il nuovo metodo tariffa rifiuti, nei suoi aspetti di insieme e relazionali, tra la selva di formule e di passaggi. Ciò fa comprendere non solo la differenza con il precedente metodo normalizzato (che rimane per la sola articolazione e redistribuzione tariffaria alle varie categorie di utenza) bensì i passaggi al nuovo sistema di costi e di ricavi.
Viene in luce l’utilizzo di Arera del benchmark di un metodo che fa perno sull’efficientamento dei costi, in una visione di miglioramento dei servizi e di infrastrutturazione e che impone una diversa scala gestionale, rispetto alla frammentazione ancora esistente in molte realtà.
Peraltro, il periodo Covid-19, nella sua straordinarietà, mostra meglio l’approccio di Arera e le difficoltà ancora da combattere nei flussi dei rifiuti che si intrecciano tra diversi codici (voci 20, 15, 18, 19) e varie qualificazioni (rifiuti urbani, assimilati, speciali), come pure nelle riduzioni tariffarie. Il ribadire (come avvenuto di recente con sentenza 8631/2020, SS.UU. Civili della Corte di Cassazione) la natura di corrispettivo della tariffa non persuade, né risolve davvero la problematica sostanziale del provento (e del rapporto sottostante tra autorità di regolazione/comune o chi per esso ed il gestore, come pure tra questi soggetti e l’utenza). Proprio utilizzando il tema dei rifiuti Covid-19 si dimostra il paradosso tra gestione tecnica, giuridica e dei proventi dei rifiuti nei loro possibili percorsi risolutivi.

(31/08/2020) di Alberto Pierobon

286

INTERVENTI - Terre e rocce da scavo: gli illeciti nella gestione come sottoprodotti

La gestione delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti deve essere conforme agli stringenti requisiti previsti dall’articolo 184-bis Dlgs 152/2006, come specificate dal Dpr 120/2017, il cui mancato rispetto comporta la riespansione della disciplina generale in materia dei rifiuti e delle relative previsioni sanzionatorie, nonché l’eventuale responsabilità per le false attestazioni contenute nella dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante la sussistenza dei predetti requisiti, in sede di piano di utilizzo ex articolo 9 o di dichiarazione di utilizzo ex articolo 21, nonché in sede di dichiarazione di avvenuto utilizzo ex articolo 7. Un sistema il cui rispetto non si presenta agevole quanto all’osservanza dei requisiti di natura tecnica dell’obbligo di non eseguire trattamenti diversi dalla normale pratica industriale e dell’obbligo di caratterizzazione per la verifica dei requisiti di qualità ambientale.

(31/08/2020) di Pasquale Fimiani

284

INTERVENTI - Crisi d’impresa e responsabilità per i reati ambientali

La prevedibile crisi economica conseguente al blocco delle attività produttive causato dalla diffusione del Covid-19 comporta un duplice livello di interferenza con la gestione delle problematiche ambientali e con le relative responsabilità sia diretto, per quanto riguarda le minori risorse economiche che ad essa potranno essere dedicate, sia indiretto, in ragione dei possibili sbocchi della crisi aziendale, quali la crisi di liquidità, la messa in liquidazione della società con cessazione dell’attività, il trasferimento dell’azienda, la sostituzione del management ed il fallimento.

(24/07/2020) di Pasquale Fimiani

283

INTERVENTI - La recente giurisprudenza amministrativa in materia di bonifica

L’articolo prende le mosse dalla individuazione dei destinatari degli obblighi di bonifica e delle misure di contenimento della contaminazione, per poi passare agli obblighi di intervento in via residuale di Comune e Regione, al riparto di competenze tra Provincia e Ministero nell’adozione dei provvedimenti relativi a siti di interesse nazionale, alla verifica di spazi per l’emissione da parte del sindaco di provvedimenti contingibili ed urgenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, all’individuazione delle responsabilità per le contaminazioni storiche, nel caso di cessione di azienda, di fusione di società e di gruppi societari.

(30/04/2020) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Linee guida Snpa e responsabilità penale

Un fenomeno relativamente recente con il quale gli operatori devono confrontarsi è quello delle linee guida e dei documenti sulle buone prassi provenienti dal sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente. Questi atti spesso dettano criteri operativi in diversi campi della materia ambientale nei quali i comportamenti e le scelte gestionali in contrasto con le previsioni di legge sono oggetto di specifiche sanzioni penali (caso emblematico è quello delle linee guida ed orientamenti dettati in materia di classificazione dei rifiuti).
Si pone allora la questione dell’incidenza delle previsioni contenute in tali documenti rispetto alle condotte penalmente sanzionate, distinguendo le ipotesi in cui è lo stesso precetto penalmente sanzionato a richiamare i criteri fissati dall’Ispra da quelle in cui le linee guida sono elaborate nell’ambito delle ordinarie attribuzioni del Sistema nazionale, come definite dalla legge 132/2016, nel qual caso, pur escludendo quest’ultima il carattere vincolante per gli operatori privati, va affermata la valenza quale regole prudenziali di riferimento ed atti di indirizzo per le scelte gestionali nella materia ambientale, purché non contrastanti con il dato normativo come interpretato dalla giurisprudenza.

(31/03/2020) di Pasquale Fimiani