INTERVENTI - RENTRI. Elementi per l’iscrizione: termini, soggetti e costi. Date e modi di tenuta dei nuovi documenti
(01/01/2025) di Paola Ficco
(01/01/2025) di Paola Ficco
(01/11/2024) di Daniele Bagon
L’articolo affronta partitamente la questione della legittimità delle intermediazioni plurime in una operazione di conferimento rifiuti: la prassi commerciale conduce oggi ad accogliere negli impianti di trattamento e di smaltimento delle partite di rifiuti accompagnate da Formulari di identificazione (FIR) che presentano uno, due e talvolta tre intermediari.
La regola generale è che il produttore del rifiuto provvede ad affidarlo ad un solo soggetto.
Il richiamo alla sufficienza del consenso del produttore può essere utile (necessario) nella prima intermediazione e diventa complesso da acquisire nei passaggi successivi.
Partendo dalla stessa definizione di intermediario e verificando sulla base di quale modello contrattuale egli interviene, vengono estratti i riferimenti normativi e giurisprudenziali a riprova che l’operazione di intermediazione appare quantomeno impropria, accertando se e quali siano le disposizioni violate, incluse quelle penali.
La questione è poi indagata anche rispetto alle recenti novità in tema di tracciamento.
(29/02/2024) di Xavier Santiapichi
In via preliminare, il testo riepiloga il quadro normativo di riferimento dedicato al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e alle relative sanzioni.
L’articolo prosegue con l’esame delle nuove sanzioni relative al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (Rentri), contenute nell’articolo 258 del Codice ambientale, come modificato dal Dlgs 3 settembre 2020, n. 116. In particolare, la prima parte del comma 10 dell’articolo 258 stabilisce le sanzioni amministrative relative alla violazione dell’obbligo di iscrizione al Rentri (mancata o irregolare iscrizione); a seguire, la seconda parte del comma 10 dell’articolo 258 prevede le sanzioni per l’inosservanza degli obblighi di trasmissione dei dati informativi al Rentri (mancata o incompleta trasmissione dei dati).
Dall’innesto tra nuove e previgenti disposizioni deriva un sistema sanzionatorio articolato e composito, in cui accanto agli illeciti Rentri propriamente detti, permangono anche le violazioni amministrative relative al Modello Unico di Dichiarazione ambientale (Mud), al registro cronologico di carico e scarico e al formulario di identificazione dei rifiuti.
(01/02/2024) di Stefania Pallotta
Il Dlgs 3 settembre 2020, n. 116 ha ridotto le sanzioni amministrative correlate agli illeciti in materia di tracciabilità dei rifiuti, rimodellando l’articolo 258 del Dlgs 152/2006.
Di fronte alle intervenute modifiche migliorative, si pone il problema di individuare quale sia la disposizione sanzionatoria applicabile alle violazioni amministrative commesse prima del 26 settembre 2020, data di entrata in vigore della riforma.
Secondo la recente giurisprudenza costituzionale e di legittimità, il principio di retroattività del trattamento sanzionatorio più favorevole, nella lettura offerta dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, non ha ad oggetto il sistema delle sanzioni amministrative complessivamente considerato. Pertanto, il diritto amministrativo punitivo rimane governato dalla regola della irretroattività della lex mitior sancita dall’articolo 1 della legge n. 689/1981. Parallelamente, si è andata affermando una tendenza al progressivo riconoscimento del principio del favor rei al di fuori del campo penale; tuttavia, tale fenomeno è limitato alle cd. “sanzioni amministrative sostanzialmente penali”. In tale ultima categoria non sembrano rientrare le sanzioni più favorevoli introdotte dal Dlgs 116/2020 per Mud e registro di carico e scarico (commi 1 e 2 dell’articolo 258 del Dlgs 152/2006).
(07/10/2021) di Stefania Pallotta
Il Dlgs 116/2020 riduce le sanzioni amministrative in materia di rifiuti, anche grazie all’introduzione di alcuni meccanismi di mitigazione. Tra questi spiccano il concorso formale di illeciti e la continuazione. In presenza di una pluralità di violazioni amministrative, entrambi gli istituti determinano l’applicazione del più favorevole regime sanzionatorio del cumulo giuridico delle sanzioni.
Da tempo era atteso un intervento diretto a temperare le sanzioni amministrative in materia di rifiuti, soprattutto nei casi di controlli aventi ad oggetto numerosi documenti. Tuttavia, in aggiunta al concorso e alla continuazione di illeciti, il Dlgs 116/2020 ha introdotto una serie di ulteriori agevolazioni relative alle sanzioni in materia di tracciabilità. La somma di tutti questi benefici stride con i principi di effettività e dissuasività delle sanzioni imposti dalla direttiva europea sui rifiuti.
(01/03/2021) di Stefania Pallotta
Il formulario non rappresenta il documento da cui evincere se un trasporto di rifiuti è da considerarsi come trasporto in conto proprio o in conto terzi, poiché occorre effettuare una lunga serie di valutazioni aggiuntive per determinare il rispetto delle disposizioni della legge 298/1974 e del Codice della Strada (Dlgs 30 aprile 1992, n. 285). Infatti, la compilazione del formulario muta in relazione alla diversa “natura” del produttore dei rifiuti, alla tipologia dei rifiuti trasportati, al soggetto che effettua il trasporto e a quello che gestisce l’impianto cui i rifiuti sono destinati.
Del che, nell’articolo, si dà conto solutorio.
(30/09/2019) di Daniele Bagon
(04/09/2019) di Stefania Pallotta
Da lunedì 3 marzo 2014 il Sistri è operativo anche per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi. Rimane la scadenza del 30 giugno 2014 per la sperimentazione sui rifiuti urbani pericolosi (previo decreto).
(10/01/2019) di Paola Ficco
Forse nel 2019 assisteremo al definitivo “pensionamento” del Sistri così come era stato pensato (registro cronologico on line e tracciabilità con black box) per un sistema più semplice senza token usb e dispositivi (spesso malfunzionanti) da installare sui veicoli, ma sicuramente tutte le imprese iscritte a Sistri (o di cui Sistri ha notizia della loro qualità di produttori iniziali di rifiuti pericolosi) si troveranno a dover dimostrare la regolarità dei contributi annuali versati.
Un decreto del Ministero dell’Ambiente, da emanarsi secondo i precetti del nuovo articolo 194-bis del Dlgs 152/2006, dovrà definire le modalità di attuazione del calcolo di quanto dovuto a Sistri, o speriamo, di quanto Sistri dovrà restituire alle imprese.
(25/10/2018) di Daniele Bagon