Interventi Servizi pubblici locali

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INTERVENTI - Appalti verdi più semplici, ma sempre obbligatori, per lo stimolo dell’economia sostenibile (Prima di due parti)

In questa prima parte si analizzano le principali novità del Dlgs 36/2023, il nuovo cd. “Codice appalti”. In particolare, nella prima parte viene tratteggiata una panoramica generale della norma, con i principi cardine e le diverse tipologie di affidamento. Nella seconda parte, pubblicata sul prossimo numero della Rivista, costituiranno oggetto di riflessione i criteri ambientali minimi, la loro importanza e la loro confermata obbligatorietà, oltre all’implementazione del Green public procurement da parte delle Stazioni appaltanti.

(30/06/2023) di Simona Faccioli, Costanza Kenda e Francesco Petrucci

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INTERVENTI - Le responsabilità per la gestione dei rifiuti nell’appalto

La fattispecie tipica nella quale si verifica una situazione di duplice riferibilità della produzione del rifiuto, materiale e giuridica, secondo la definizione di produttore introdotta nel 2015, è quella delle attività commesse in appalto. Del tema la giurisprudenza si è a lungo occupata, anche prima della novella la cui portata innovativa è stata talvolta ignorata, riproponendo il principio ormai superato della necessaria ingerenza del committente nell’attività dell’appaltatore quale presupposto per la sua responsabilità.

(07/10/2021) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - L’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti e il Codice appalti

L’applicazione del Codice degli appalti all’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani riguarda sia le due opzioni procedurali dell’affidamento diretto del servizio ad un soggetto che possegga i requisiti comunitari prescritti per l’in house providing, o dell’affidamento del servizio ad un soggetto terzo, con gara pubblica, sia, per questo secondo versante, tutti i profili di legittimità della gara, relativamente, in particolare, al contenuto del bando, ai requisiti per parteciparvi (tra cui vengono in particolare evidenza l’iscrizione all’Albo gestori ed il possesso di una certificazione di qualità), al subappalto ed alla proroga dell’affidamento del servizio.

(01/10/2020) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - L’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti e il Codice degli appalti

Nella disciplina del Codice degli appalti (Dlgs 50/2016 e in precedenza Dlgs 163/2006) la materia dei rifiuti viene in evidenza sotto diversi profili, quali la definizione del contenuto del bando di gara relativo alle attività di gestione del servizio rifiuti, la individuazione dei requisiti per partecipare alla gara stessa (ad esempio l’iscrizione all’Albo gestori o la certificazione di qualità eventualmente richiesta dalla stazione appaltante), e l’applicazione delle previsioni del Codice degli appalti alla materia dei rifiuti; una pluralità di prospettive che nel complesso disegnano un microsistema speciale in cui contorni sono progressivamente oggetto di definizione da parte della giurisprudenza amministrativa.

(31/10/2019) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Rifiuti e Codice appalti: l’affidamento del servizio di gestione nella giurisprudenza amministrativa

Vari sono stati gli interventi della giurisprudenza amministrativa che hanno fornito chiarimenti sulla applicazione del Codice degli appalti del 2016 all’affidamento della gestione del servizio rifiuti, specie in tema di contenuto del bando relativo a tale attività ed all’applicabilità degli specifici requisiti che in tali casi sono richiesti per partecipare alla gara, quali l’assenza di condanne per reati ambientali ostative all’aggiudicazione od alla stipula del contratto e la riferibilità di tale condizione anche al responsabile tecnico di cui al Dm 120/2014, l’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali di cui all’articolo 212 Codice ambientale ed il possesso di certificazione di qualità eventualmente richiesta dalla stazione appaltante.

(28/09/2018) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - L’affidamento del servizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti urbani

La disciplina dell’affidamento del servizio pubblico di gestione dei rifiuti originariamente prevista dal “Codice ambientale” ha subito nel tempo una profonda modificazione, anche per la sovrapposizione, non sempre organica, tra norme generali sui servizi pubblici e disposizioni speciali nella materia dei rifiuti. Il tentativo di riordino da parte della legge Madia è stato frustrato dalla sentenza n. 251 del 2016 della Corte Costituzionale, che ha portato al ritiro dello schema di decreto legislativo recante il Testo unico servizi locali approvato dal Consiglio dei ministri del 24 novembre 2016. Nel contempo, la sopravvenienza del nuovo Codice degli appalti del 2016 ha consentito alla giurisprudenza di integrare sotto diversi profili le soluzioni, prese nella vigenza del Dlgs 163/2006, in tema di contenuto del bando di gara relativo alle attività di gestione del servizio rifiuti e di applicabilità degli specifici requisiti che in tali casi sono richiesti per partecipare alla gara, quali l’assenza di condanne per reati ambientali ostative all’aggiudicazione od alla stipula del contratto e la riferibilità di tale condizione anche al responsabile tecnico” di cui al Dm 120/2014, l’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali di cui all’articolo 212 Codice ambientale e il possesso di certificazione di qualità eventualmente richiesta dalla stazione appaltante.

(27/09/2017) di Pasquale Fimiani