Interventi Tassa/tariffa

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INTERVENTI - Sul “nuovo” metodo tariffario rifiuti (MTR2) – periodo 2022/2025

Dal 2022 si applicherà il nuovo sistema normativo di Arera sul metodo da utilizzarsi per determinare, da parte degli enti competenti (riaccendendo la questione degli ATO e delle Autorità di Ambito nella cooperazione con i comuni) la tariffa rifiuti, tenendo conto della recente normativa sui rifiuti urbani e degli obiettivi dell’economia circolare.
Il metodo (MTR2) guarda ora agli impianti e alle relazioni funzionali più che causali in un procedimento analitico-formale che stabilisce i rapporti tra gli operatori, appunto in termini funzionali, con parametri che risentono di una modellistica di analisi logica, non ripensando però il nesso tra economico e politico.

Infatti, gli effetti del MTR2 paiono restrittivi, nella scusa di necessità tecniche relative a fatti che non sono solo economici, bensì considerati nella loro complessità contestuale ed ambientale. Nell’artificio del MTR2 la razionalità pertinente all’economico, demolisce col concetto di funzione ogni sostanzialismo, nella necessità di governare le relazioni economiche, in un metodo in ultima istanza frutto di opzioni politiche.

(07/10/2021) di Alberto Pierobon

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INTERVENTI - Il metodo tariffario Arera tra ottime intenzioni e (non poche) difficoltà. Una prima illustrazione

Si intende illustrare il nuovo metodo tariffa rifiuti, nei suoi aspetti di insieme e relazionali, tra la selva di formule e di passaggi. Ciò fa comprendere non solo la differenza con il precedente metodo normalizzato (che rimane per la sola articolazione e redistribuzione tariffaria alle varie categorie di utenza) bensì i passaggi al nuovo sistema di costi e di ricavi.
Viene in luce l’utilizzo di Arera del benchmark di un metodo che fa perno sull’efficientamento dei costi, in una visione di miglioramento dei servizi e di infrastrutturazione e che impone una diversa scala gestionale, rispetto alla frammentazione ancora esistente in molte realtà.
Peraltro, il periodo Covid-19, nella sua straordinarietà, mostra meglio l’approccio di Arera e le difficoltà ancora da combattere nei flussi dei rifiuti che si intrecciano tra diversi codici (voci 20, 15, 18, 19) e varie qualificazioni (rifiuti urbani, assimilati, speciali), come pure nelle riduzioni tariffarie. Il ribadire (come avvenuto di recente con sentenza 8631/2020, SS.UU. Civili della Corte di Cassazione) la natura di corrispettivo della tariffa non persuade, né risolve davvero la problematica sostanziale del provento (e del rapporto sottostante tra autorità di regolazione/comune o chi per esso ed il gestore, come pure tra questi soggetti e l’utenza). Proprio utilizzando il tema dei rifiuti Covid-19 si dimostra il paradosso tra gestione tecnica, giuridica e dei proventi dei rifiuti nei loro possibili percorsi risolutivi.

(31/08/2020) di Alberto Pierobon

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INTERVENTI - Tariffa puntuale: ulteriori riflessioni in attesa dell’Arera

Il presente intervento aggiunge riflessioni e raccoglie l’invito a spunti propositivi in materia di tariffa puntuale, formulato dal Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Dott. Mariano Grillo, in un suo precedente intervento, elaborato in risposta ad una riflessione di chi scrive (entrambi pubblicati in questa Rivista).
Inoltre, la legge 205/2017 ha attribuito competenze specifiche alla nuova Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente “Arera” e annuncia l’elaborazione di un metodo tariffario costruito sul modello del servizio idrico integrato, volto alla tendenziale copertura integrale dei costi del servizio.
L’intervento dell’Autorità, peraltro, è limitato alla sola entrata patrimoniale e non si estende alla regolazione della costruzione del prelievo tributario.

(31/05/2018) di Luigi Lovecchio

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INTERVENTI - Tariffa puntuale: alcune precisazioni

In relazione a un pregresso intervento, il Direttore generale per i rifiuti e l’inquinamento del Ministero dell’ambiente si esprime in ordine ad alcuni aspetti relativi al Dm 20 aprile 2017 che individua sistemi di misurazione puntuale dei rifiuti conferiti al servizio pubblico.
Il Ministero sottolinea anche il fatto che non sussiste obbligo per il Comune di passare alla tariffa corrispettiva. Tuttavia, per il Comune che decida in tal senso, esiste l’obbligo di utilizzare solo uno dei sistemi previsti dall’indicato decreto del 2017.

(21/12/2017) di Mariano Grillo