Interventi

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INTERVENTI - Il ripristino post-operativo della discarica cessata di Vizzolo Predabissi (Mi)

La discarica di Vizzolo Predabissi (MI) rappresenta un esempio, tra i numerosi in Italia, di vecchie discariche realizzate anteriormente a norme specifiche, successivamente autorizzate sulla scorta di leggi regionali prima e statali poi, ed ora non più correttamente gestite perché abbandonate a causa del protrarsi della produzione di percolato e dei conseguenti costi non computati in fase di errata, ma non consapevole, progettazione/programmazione economico finanziaria iniziale.
In seguito all’emanazione del Dpr 915/1982 e della Lr 37/1988 (Regione Lombardia), norme che prevedevano la titolarità pubblica per le discariche di Rifiuti solidi urbani (RSU), ai Comuni che avevano sul proprio territorio discariche di questo tipo veniva richiesto di farsi autorizzare come “gestore per la realizzazione e la gestione di pubblica discarica controllata per rifiuti solidi urbani” e, come tali, potevano stipulare convenzioni con privati cui veniva affidata la gestione operativa.
La travagliata storia della discarica di Vizzolo Predabissi ripropone il tema dell’abbandono delle discariche che, a fronte di iniziali autorizzazioni che prevedevano solo 10 o, al massimo, 15 anni di gestione post-operativa, hanno dovuto fare i conti con una realtà ben diversa.
Gli iniziali previsti periodi di post gestione si sono rivelati insufficienti, in parte anche per le modalità costruttive della copertura delle discariche, a garantire la completa mineralizzazione dei rifiuti stoccati con evidente crescita dei costi gestionali. La conseguente mancata e/o cattiva gestione di queste discariche procura notevoli criticità con negative ripercussioni sulle matrici ambientali ed economiche per le PA che devono intervenire con risorse proprie.
In questo articolo viene illustrato, per la discarica di Vizzolo, il complesso percorso intrapreso a partire dalla fase emergenziale, le soluzioni ipotizzate e infine le scelte fatte per una gestione ambientalmente ed economicamente sostenibile.

(01/02/2024) di Piergiorgio Valentini (Direttore Area qualità dell'ambiente ed energia - Provincia di Milano), Antonella Perosa, Fabrizio Finotelli, Enrico Magnano, Lorenzo Zoppei e Raffaello Di Martino

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INTERVENTI - Il regime sanzionatorio del Rentri

In via preliminare, il testo riepiloga il quadro normativo di riferimento dedicato al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e alle relative sanzioni.
L’articolo prosegue con l’esame delle nuove sanzioni relative al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (Rentri), contenute nell’articolo 258 del Codice ambientale, come modificato dal Dlgs 3 settembre 2020, n. 116. In particolare, la prima parte del comma 10 dell’articolo 258 stabilisce le sanzioni amministrative relative alla violazione dell’obbligo di iscrizione al Rentri (mancata o irregolare iscrizione); a seguire, la seconda parte del comma 10 dell’articolo 258 prevede le sanzioni per l’inosservanza degli obblighi di trasmissione dei dati informativi al Rentri (mancata o incompleta trasmissione dei dati).
Dall’innesto tra nuove e previgenti disposizioni deriva un sistema sanzionatorio articolato e composito, in cui accanto agli illeciti Rentri propriamente detti, permangono anche le violazioni amministrative relative al Modello Unico di Dichiarazione ambientale (Mud), al registro cronologico di carico e scarico e al formulario di identificazione dei rifiuti.

(01/02/2024) di Stefania Pallotta

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INTERVENTI - I chiarimenti del sistema nazionale di protezione ambientale (Snpa) in materia di gestione dei materiali di riporto (Mdr) nei siti oggetto di procedimento di bonifica

Con Delibera del Consiglio Snpa, seduta del 7 giugno 2023, è stata approvata definitivamente la nuova Linea Guida Snpa n. 46/2023 in tema di caratterizzazione e gestione dei materiali di riporto (MdR) all’interno di siti per i quali è in corso un procedimento di bonifica ai sensi della Parte IV Titolo V, Dlgs 152/2006.
I chiarimenti Snpa si sono resi necessari poiché dal 2019 (data di emanazione della Linea Guida su terre e rocce da scavo, che si occupava anche di MdR), sono intervenute alcune modifiche alle norme di riferimento, che hanno introdotto modifiche/integrazioni proprio per la caratterizzazione e gestione dei MdR.
Il Snpa ha chiarito le modalità di:
• individuazione dei criteri per identificare quando si è in presenza di MdR
• loro caratterizzazione
• loro gestione dopo la caratterizzazione.
Un ulteriore problema, sempre per i siti di bonifica, era se e come applicare ai MdR l’analisi di rischio (AdR). Con Delibera n. 226/2023 del 30 novembre 2023 è stata approvata, previa consultazione pubblica, la Linea Guida Snpa sull’ analisi di rischio per i riporti, che ora costituisce un allegato alla citata Linea Guida 46/2023. Il documento illustra i criteri tecnici sull’applicabilità ai MdR degli standard/documenti di riferimento utilizzati per l’AdR dei terreni in ambito bonifiche e che hanno determinato la scelta della modalità diretta.
Pertanto oggi la Lg Snpa 46/2023, come completata, costituisce un documento esaustivo, che permette di individuare e gestire i MdR senza più le incertezze che ne hanno caratterizzato la gestione negli ultimi anni.

(01/02/2024) di Loredana Musmeci

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INTERVENTI - La violazione delle regole di gestione degli impianti di depurazione e trattamento di acque reflue

La gestione del depuratore pone diverse questioni, quali l’individuazione dei confini tra la operatività della normativa sugli scarichi e quella sui rifiuti, la responsabilità nei consorzi di depurazione, nel riparto tra il titolare dello scarico finale e dei singoli consorziati, la speciale disciplina del trattamento dei rifiuti presso impianti di trattamento di acque reflue ed il riparto di responsabilità nel caso di affidamento a terzi della gestione dell’impianto di depurazione, temi tutti legati agli aspetti generali dei due principali settori della materia ambientale.

(31/01/2024) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Gli obiettivi europei e l’andamento dello smaltimento in discarica

La normativa comunitaria ha fissato diversi obiettivi finalizzati al monitoraggio delle misure messe in atto in materia di rifiuti nell’ambito dell’economia circolare. Nel caso dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio, i quali peraltro concorrono sia al conseguimento dei propri obiettivi, che in parte (si vedano gli imballaggi provenienti da superfici pubbliche), a quelli dei rifiuti urbani sono ad esempio fissati, al 2025, obiettivi pari, rispettivamente, al 55% e al 65%, con ulteriori obiettivi progressivamente crescenti negli anni successivi. Ai suddetti target si abbina la necessità di garantire una rilevante riduzione dello smaltimento in discarica dei rifiuti urbani, che deve porsi al di sotto del 10% a partire dal 2035.
Gli obblighi di rendicontazione si stanno inoltre sempre più estendendo a varie e specifiche tipologie di rifiuti e le misure introdotte dalle direttive e dai regolamenti europei 1 2 3 sono accompagnate da stringenti disposizioni in materia di modalità di elaborazione dei dati, finalizzate a rendere il monitoraggio uno strumento efficace nella quantificazione dell’effettivo riciclaggio dei differenti flussi di rifiuti. Le percentuali devono infatti essere calcolate con modalità che rendono le stesse realmente indicative delle performance conseguite e degli eventuali accorgimenti correttivi che si potrebbero rendere necessari.

(17/01/2024) di Andrea Massimiliano Lanz

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INTERVENTI - Albo nazionale gestori ambientali: “Ambiente” in evoluzione

L’Albo nazionale gestori ambientali, organismo indipendente del Ministero dell’ambiente e della Sicurezza Energetica, è costituito da un comitato nazionale e da 21 sezioni regionali e provinciali con sede nelle Camere di commercio. Una squadra di 350 persone che ogni giorno lavora per autorizzare il trasporto rifiuti, le attività di intermediazione, le attività collegate alla bonifica dei siti contaminati amianto alle bonifiche dei beni contenenti amianto. Istituito nel 1994 è diventato oggi l’istituzione di riferimento per circa 168.000 micro, piccole medie imprese, gruppi multinazionali e multitutilities pubbliche. Dato l’elevato livello di digitalizzazione raggiunto, nei prossimi anni diventerà sempre più il punto di incontro tra transizione ecologica e transizione digitale.

(02/01/2024) di Daniele Gizzi (Presidente Albo nazionale gestori ambientali - Responsabile nazionale Ambiente Confartigianato Imprese)

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INTERVENTI - Misure di prevenzione, interdittiva antimafia ed ambiente

Un settore che contribuisce al contrasto della criminalità ambientale è quello delle misure di prevenzione (personali e patrimoniali) previste dal Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione nei confronti dei soggetti socialmente pericolosi, tra i quali sono espressamente contemplati gli indiziati del delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti, ma possono rientrare anche i c.d. inquinatori seriali socialmente pericolosi laddove risulti che, per la condotta ed il tenore di vita, vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, ovvero che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica, previsioni cui il Codice affianca l’interdittiva antimafia, sempre più frequentemente applicata nei confronti di soggetti dediti al traffico illecito dei rifiuti.

(02/01/2024) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Principio “once-only”: l’esempio della Città Metropolitana di Milano per snellire e velocizzare il rilascio delle autorizzazioni ambientali

Il principio “once-only” è un concetto di e-government volto a garantire che i cittadini, le istituzioni e le aziende debbano fornire determinate informazioni standard alle autorità e alle amministrazioni una ed una sola volta. Incorporando le norme sulla protezione dei dati e il consenso esplicito degli utenti, la Pubblica Amministrazione (in seguito: PA) è autorizzata a riutilizzare e scambiare i dati tra i vari Enti competenti. Il principio “once-only” fa parte dei piani dell’Unione europea (Ue) per sviluppare ulteriormente il mercato unico digitale riducendo gli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese 1.
In Italia nonostante le normative europee e nazionali spingano in questa direzione l’applicazione di questo principio resta, purtroppo, ancora disattesa.
In questo articolo viene illustrato: il percorso intrapreso da Città Metropolitana di Milano (in seguito: CMMi) finalizzato all’applicazione del principio “once-only” nelle autorizzazioni ambientali, la descrizione di un primo esempio completamente operativo, lo sviluppo e l’applicazione di tale esperienza, anche per le altre autorizzazioni ambientali in corso di realizzazione, ed i conseguenti benefici ottenuti in termini di qualità dati, interoperabilità, velocizzazione del rilascio delle autorizzazioni e reale aiuto alle imprese con riduzione incombenze “burocratiche”.
Verranno infine proposte alcune suggestioni per iniziative di carattere nazionale che potrebbero finalmente favorire un utilizzo sempre più ampio di tale principio.

(06/11/2023) di Piergiorgio Valentini (Direttore Area qualità dell'ambiente ed energia - Provincia di Milano), Laura Parolini, Antonella Perosa (Area qualità dell’ambiente ed energia Settore Rifiuti e Bonifiche Provincia di Milano), Vega Mazzoleni, Giorgio Re e Maurizio Montella

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INTERVENTI - Materie prime critiche: stato dell’arte e prospettive evolutive del settore, in Europa e in Italia

Nel marzo 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento europeo sulle materie prime critiche (Mpc), in quanto si prevede un aumento esponenziale della domanda delle stesse, nei prossimi anni.
Esse rivestono una grande importanza economica per la Ue, con un elevato rischio di perturbazione dell’approvvigionamento a causa della concentrazione delle fonti e della mancanza di sostituti validi e a prezzi accessibili.
L’Atto mira ad aumentare e diversificare l’approvvigionamento di materie prime critiche dell’Ue, rafforzare la circolarità – compreso il riciclaggio – e sostenere la ricerca e l’innovazione in materia di efficienza delle risorse e sviluppo di sostituti. Successivamente, nel giugno 2023 il Consiglio ha adottato la sua posizione sulla proposta e nel settembre 2023 la Commissione Industria ha alzato l’asticella.
Come si sta muovendo l’Italia?
In una recente audizione svolta presso 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), avvenuta lo scorso 13 luglio 2023, il ministro Adolfo Urso ha evidenziato come le materie prime critiche – ovvero materie prime non energetiche e non agricole importanti per l’economia dell’Ue, per le quali esiste un rischio elevato di approvvigionamento – costituiscono fattori produttivi indispensabili per una vasta gamma di settori strategici, tra cui le energie rinnovabili, l’industria digitale, i settori dello spazio e della difesa, la sanità. L’Italia è il primo Paese dell’Unione in termini di percentuale di materie prime critiche sul Pil (38 per cento), e, per quanto riguarda il riciclo, altrettanto, si colloca ai vertici, con un’importante capacità di recupero.
Tuttavia, è necessario aumentare i tassi di raccolta e sviluppare la filiera industriale nel nostro Paese, e l’obiettivo sembra complicarsi, alla luce delle difficoltà interne, e delle recenti posizioni sul Regolamento avanzate proprio dalla Commissione industria della Ue (7 settembre 2023), che mirano ad innalzare i target previsti dal “European Critical Raw Materials Act”.

(05/11/2023) di Stefano Sassone

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INTERVENTI - La produzione e gestione dei rifiuti speciali in Italia secondo il Rapporto Ispra 2023

Il nuovo contesto strategico e regolamentare europeo e nazionale ha come obiettivo prioritario quello di garantire l’uso efficiente delle risorse e la realizzazione dell’economia circolare. I dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali, tratti dal Rapporto Ispra – Edizione 2023 e relativi all’anno 2021, delineano un quadro nazionale in cui la transizione verso l’economia circolare non appare del tutto attuata. Di qui l’esigenza di ulteriori azioni da mettere in atto per realizzare realmente detta transizione.

(01/11/2023) di Rosanna Laraia