Interventi

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INTERVENTI - La nuova Direttiva sulla tutela penale dell’ambiente: un primo sguardo d’insieme (parte prima)

Con un primo intervento di carattere generale, diviso tra questo numero della Rivista ed il prossimo, si avvia un percorso di riflessione (che proseguirà nel 2025 su tematiche specifiche) sulla nuova direttiva sulla tutela penale dell’ambiente 1203/2024, la quale modifica radicalmente il regime di contrasto agli illeciti ambientali, non solo per l’aumento delle fattispecie da prevedere come reato rispetto alla precedente direttiva 99/2008, ma anche per la più particolata previsione di clausole generali di supporto interpretativo, la rinnovata responsabilità degli enti, l’introduzione anche in questa materia dell’obbligo di congelamento e confisca dei beni strumentali e del profitto dei reati ed un complesso sistema di attuazione, a livello sia interno che di cooperazione transnazionale, sottoposto a verifica in sede europea.

(01/10/2024) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Le considerazioni sul cambiamento climatico nelle novità della Iso 9001

È recentemente entrato in vigore un emendamento alla norma Iso 9001:2015 Sistemi di gestione per la qualità. Requisiti, che obbliga le organizzazioni certificate ad integrare le considerazioni relative al cambiamento climatico nel proprio sistema di gestione anticipando, di fatto, la futura pubblicazione della nuova versione della norma Iso 9001 attesa per la fine del 2025.
Nell’intervento tutte le ripercussioni pratiche e le relative novità.

(01/09/2024) di Andrea Sillani

330

INTERVENTI - Dovere di collaborazione e garanzie di difesa nei controlli ambientali

Nel nostro ordinamento esiste un dovere di collaborazione nei controlli ambientali i cui limiti si ricavano, implicitamente, dalle norme che puniscono le attività di intralcio o di impedimento di tale attività, restando però fermo il diritto al silenzio su fatti il cui disvelamento potrebbe comportare una responsabilità penale, in applicazione del principio “nemo tenetur se ipse accusare” (divieto dell’obbligo delle cd. autoincriminazioni).

(01/09/2024) di Pasquale Fimiani

330

INTERVENTI - Valori di fondo e bonifiche: perché è necessario un intervento del Legislatore

Prendendo spunto da un case study penalistico, nel presente contributo si evidenziano le lacune normative in materia di definizione dei valori di fondo (Vdf). Benché di grande importanza nel contesto della disciplina sulla bonifica dei siti contaminati, il tema non è adeguatamente trattato dal Legislatore statale, restando ad oggi privo di una specifica procedura amministrativa che ne disciplina modalità di esecuzione, tempi e responsabilità.

(01/09/2024) di Fabio Anile

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INTERVENTI - Il nuovo testo sui movimenti di rifiuti da e verso l’estero responsabilizza la Ue e riduce l’uscita dei rifiuti di plastica

Dal 20 maggio 2024 è in vigore la nuova disciplina europea sulle esportazioni e importazioni dei rifiuti anche se le regole si applicheranno solo dal 21 maggio 2026.
Il nuovo Regolamento Ue 1157/2024 è ispirato dal principio secondo il quale l’Unione europea non deve esportare i propri “problemi” sui rifiuti ma tentare di gestirli “in casa”.
Nel presente contributo si restituisce un quadro delle nuove regole tra cui il freno alle esportazioni di rifiuti verso Paesi non Ocse, consentite solo se tali Paesi lo richiedono, il regime particolare e più restrittivo per i rifiuti di plastica, divenuti un serio problema gestionale nell’Unione, l’aumento della vigilanza della Commissione europea sulle spedizioni di rifiuti verso i Paesi Ocse, con poteri di intervento nei casi in cui i flussi di rifiuti possono danneggiare ambiente e salute nel Paese di destinazione.

(01/07/2024) di Francesco Petrucci

329

INTERVENTI - Il reato di spedizione illecita di rifiuti dopo il Regolamento Ue 1157/2024

Il Regolamento Ue 1157/2024 che disciplina “ex novo” la materia della spedizione dei rifiuti pone la questione del suo impatto sulla previsione dell’articolo 259 Dlgs 152/2006 che continua a contemplare come reato la violazione di regole dettate dal Regolamento 259/1993. La continuità normativa dell’applicabilità di tale disposizione sanzionatoria, già affermata con riferimento al Regolamento 1013/2006, trova sostanzialmente conferma per le stesse ragioni, mentre le residue nuove ipotesi di violazione varranno solo per le condotte poste nella vigenza del nuovo Regolamento, ferma restando la prospettiva di un nuovo quadro sanzionatorio sia quando sarà recepita la Direttiva (Ue) 2024/1203, sia nel caso di introduzione di sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive per la violazione del Regolamento Ue 1157/2024 da quest’ultimo prevista all’articolo 63.

(30/06/2024) di Pasquale Fimiani

329

INTERVENTI - L’import-export dei rifiuti urbani e speciali in Italia

L’intervento analizza i dati relativi al trasporto transfrontaliero di rifiuti, in particolare attraverso l’analisi dei numeri sull’esportazione e l’importazione di rifiuti urbani e speciali.
Anche attraverso l’utilizzo di tabelle e figure, l’individuazione di quali siano gli Stati importatori ed esportatori, e dei dati delle singole Regioni italiane coinvolte nell’import-export di rifiuti è di immediata comprensione.

(30/06/2024) di Simona Faccioli e Costanza Kenda

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INTERVENTI - Il restyling dei transiti transfrontalieri registra novità e reca conferme

In questo intervento si analizzano le novità introdotte dal nuovo Regolamento Ue 1157/2024 in materia di import-export di rifiuti. E si parte dalla seguente domanda: cos’è una spedizione transfrontaliera di rifiuti? Essa comprende il trasporto, effettuato o pianificato, di rifiuti destinati al recupero o allo smaltimento (intermedio o non intermedio) dal Paese in cui il trasporto inizia fino al ricevimento dei rifiuti da parte dell’impianto che effettua lo smaltimento o il recupero nel diverso Paese di destinazione, e dovrà avvenire secondo le disposizioni del regolamento medesimo per non incorrere in condotte perseguibili e sanzionabili.

(30/06/2024) di Daniele Salvatori

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INTERVENTI - Whistleblowing: l’istituzione di un canale interno e la corretta gestione della segnalazione, quale presidio di controllo dell’Ente

Istituire un canale interno e saper gestire correttamente la segnalazione qualificata come whistleblowing, significa munire l’apparato organizzativo dell’ente di un importante presidio di controllo interno: questo emerge da una recente, ma già nota, pronuncia del Tribunale Penale di Milano che ha ribadito la necessità di un meccanismo di rilevazione delle violazioni, a supporto dell’effettività del modello adottato ai sensi del Dlgs 231/2001. L’attuazione della Direttiva (Ue) 1937/2019 per opera del Dlgs 24/2023 è stata verificata dall’Anac nel documento di “Monitoraggio sulle criticità nell’applicazione della disciplina whistleblowing (Dlgs 24/2023)”, pubblicato lo scorso 18 marzo.
Emerge chiaro che l’approccio alla materia non possa essere disinvolto, anche al fine di evitare che l’eventuale fatto illecito possa “fuoriuscire” dal perimetro aziendale mediante il ricorso, da parte dell’ampia platea di segnalanti, al canale esterno – istituito presso Anac – o peggio ancora, alla divulgazione pubblica, con le conseguenti ricadute non tanto e non solo sul piano edittale, ma su quello reputazionale.

(31/05/2024) di Elisabetta Torzuoli

328

INTERVENTI - L’esposizione ad uranio impoverito dei pubblici dipendenti tra risarcimento del danno e indennità speciale ex Dpr 90/2010. Profili sostanziali e processuali

Lo scritto affronta, attraverso la lente di ingrandimento del giurista ambientale, la vexata quaestio della esposizione dei pubblici dipendenti all’uranio impoverito, che l’Autore riconduce, con il conforto della giurisprudenza amministrativa, all’ampia categoria dei rifiuti speciali pericolosi.
Vengono quindi passati in rassegna i principali snodi, sostanziali e processuali, sottesi agli strumenti di tutela che l’ordinamento appronta in favore di coloro che agiscono, in sede civile, per il ristoro dei pregiudizi causalmente riconducibili all’avere prestato servizio in territori inquinati da particelle di tale metallo pesante disperse nell’ambiente.
Particolarmente meticolosa si dimostra, infine, la ricostruzione della normativa di settore, il cui portato applicativo si traduce in un sensibile incremento del bagaglio dei diritti del danneggiato.

(31/05/2024) di Emanuele Quadraccia (Giudice del Tribunale Militare di Roma)