Interventi

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INTERVENTI - Trasporto su strada di merci pericolose: l’importanza del documento di trasporto

In materia di trasporto su strada delle merci pericolose, il regime sanzionatorio si è evoluto nel tempo e ad oggi le sanzioni previste sono molto severe in particolare per quanto concerne le merci pericolose che viaggiano senza documento di trasporto o con documento mendace o incompleto.

(30/03/2017) di Roberto Montali

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INTERVENTI - La confisca del risparmio di spesa nei reati ambientali

Nei reati ambientali in cui è consentita la confisca del profitto del reato (da intendersi, in generale, come qualsiasi vantaggio economico derivante in via diretta ed immediata dalla commissione dell’illecito) si pone in modo problematico la questione della sua applicabilità al risparmio di spesa, tema ricorrente nella materia, considerato che l’aggiramento dei costi imposti all’impresa dalle restrizioni delle norme ambientali costituisce, nella maggior parte dei casi, l’effettivo vantaggio di natura patrimoniale derivante dalla consumazione di tali illeciti.

(30/03/2017) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Mud: il 2017 conferma istruzioni e modulistica dello scorso anno, ma la scadenza è al 2 maggio

Il Sistri viene rimandato e il Mud reiterato, con le regole già fissate per la presentazione del Mud 2016 e contenute nel Dpcm 21 dicembre 2015 (che a sua volta conferma le regole del precedente Dpcm 17 dicembre 2014). All’approssimarsi della scadenza, quest’anno fissata per il 2 maggio 2017, vale la pena ripercorrere il quadro dei soggetti obbligati e delle esenzioni, dei modelli di comunicazione e delle corrette modalità operative di presentazione, anche alla luce delle istruzioni integrative di Ispra, al fine di non incorrere nelle sanzioni previste in caso di inadempimento.

(30/03/2017) di Daniele Bagon e Simona Faccioli

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INTERVENTI - L’Italia del Riciclo 2016 (seconda parte)

In questa seconda parte prosegue l’analisi con riferimento ai flussi relativi a: pneumatici fuori uso, Raee, pile ed accumulatori, oli minerali, oli vegetali ed animali, frazione organica, rifiuti inerti da costruzione e demolizione, rifiuti tessili, veicoli fuori uso, cartucce e toner esausti.
Il Rapporto completo è scaricabile dal sito dell’associazione Unire (www.associazione-unire.org) e da quello della Fondazione per lo sviluppo sostenibile (www.fondazionesvilupposostenibile.org).

(28/03/2017) di Maria Letizia Nepi

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INTERVENTI - Vendita e responsabilità nella gestione dei rifiuti e nella bonifica

Il contratto di compravendita ha diverse interferenze con il regime della responsabilità in materia di rifiuti, a seconda che oggetto della vendita siano i residui della produzione o i siti industriali interessati dalle cd. “passività ambientali”, consistenti nelle conseguenze dell’inosservanza della normativa in tema di inquinamento, non eliminate al momento della vendita, sì da determinare la permanenza dei relativi obblighi e riflessi di tipo patrimoniale e sanzionatorio e riconducibili a due situazioni problematiche da analizzare ai fini del riparto di responsabilità tra venditore ed acquirente: l’ipotesi di contaminazione del sito e successiva vendita a terzi e la presenza nel sito di rifiuti accumulatisi durante la gestione anteriore al trasferimento, senza che tale accumulo abbia comportato il superamento dei limiti legali di contaminazione che fanno scattare gli obblighi di bonifica.

(28/02/2017) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La delega di funzioni

La delega di funzioni è ormai entrata stabilmente a far parte delle possibili modalità organizzative che ogni azienda può adottare al fine di limitare le responsabilità dell’organo amministrativo e ancor di più per consentire una distribuzione dei compiti tale da assicurare sia l’operatività dell’azienda che l’effettivo ed efficace controllo sul corretto adempimento degli obblighi imposti dalla normativa ambientale. Tuttavia la delega è uno strumento non banale che deve essere predisposto in modo adeguato anche per far fronte a qualche eccesso di formalismo nel quale a volte cade la Cassazione. Come con la sentenza in commento, nella quale la Corte conferma la condanna del legale rappresentante di una azienda ritenendo che la delega fosse stata conferita ad un terzo dal solo Consiglio di Amministrazione e non dal legale rappresentante in quanto tale. La decisione in commento ci consente pertanto di effettuare un ampio excursus sull’istituto della delega.

(01/02/2017) di Gabriele Taddia

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INTERVENTI - L’Italia del Riciclo 2016 (prima parte)

L’Italia del Riciclo 2016 dedica un approfondimento alle quantità di rifiuti effettivamente trasformate in Materie Prime Seconde in Italia, per capire come l’industria nazionale del riciclo concorre a coprire il fabbisogno di risorse del sistema produttivo. Il Rapporto fornisce inoltre, filiera per filiera, un quadro sul riciclo dei rifiuti nel nostro Paese, tracciando le dinamiche europee ed internazionali dei mercati dei materiali riciclati.

(01/02/2017) di Maria Letizia Nepi

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INTERVENTI - Il principio di precauzione nelle attività autorizzate

Il principio di precauzione nella materia ambientale è solo enunciato dall’articolo 3-ter Dlgs 152/2006 e dall’articolo 191, comma 2, Tfue senza precisare se abbia natura immediatamente applicativa e cogente. Si pone allora la questione se anche nelle attività conformi all’autorizzazione costituisca un limite ulteriore aggiuntivo agli standards ed alle prescrizioni amministrative. Il tema viene esaminato con riferimento alla responsabilità sia penale che civile ed in particolare avendo riguardo alla disciplina dell’Aia, per giungere ad una risposta negativa che nega al principio di prevenzione carattere in ogni caso cogente valorizzando l’autorizzazione quale tipico strumento di bilanciamento dei contrapposti interessi dell’ambiente e della produzione.

(01/02/2017) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Economia circolare e criticità della legislazione

Il riutilizzo dei “non rifiuti” e il riciclaggio dei rifiuti sembrano ormai essere in una non sanabile rotta di collisione, dove – per eliminare gli sprechi (e quindi i rifiuti) – moltissime cose si accingono a uscire dal ciclo del controllo del sistema pubblico. In tal modo, si modifica (di fatto) la nozione di rifiuto. Nonostante la giurisprudenza Ue imponga l’interpretazione estensiva del termine “disfarsi”. Quindi, o la futura direttiva sull’economia circolare modifica la definizione di “rifiuto” (eliminando il “disfarsi”, creato 42 anni fa dalla direttiva Cee 75/442 per un’economia totalmente lineare) oppure deve indicare esattamente “quando” un rifiuto cessa di essere tale. Diversamente, il concetto stesso di economia circolare sarà messo in discussione fin dal suo nascere e si scontrerà con più di un imbarazzo interpretativo dovuto alle definizioni di cui ad oggi (e forse anche domani) si dispone.
Il che è ancora più foriero di rischi alla luce della legge sui delitti ambientali (68/2015).

(01/02/2017) di Paola Ficco