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Economia circolare e criticità della legislazione

Argomenti trattati: Recupero/Riciclo/End of waste/Mps

Il riutilizzo dei “non rifiuti” e il riciclaggio dei rifiuti sembrano ormai essere in una non sanabile rotta di collisione, dove – per eliminare gli sprechi (e quindi i rifiuti) – moltissime cose si accingono a uscire dal ciclo del controllo del sistema pubblico. In tal modo, si modifica (di fatto) la nozione di rifiuto. Nonostante la giurisprudenza Ue imponga l’interpretazione estensiva del termine “disfarsi”. Quindi, o la futura direttiva sull’economia circolare modifica la definizione di “rifiuto” (eliminando il “disfarsi”, creato 42 anni fa dalla direttiva Cee 75/442 per un’economia totalmente lineare) oppure deve indicare esattamente “quando” un rifiuto cessa di essere tale. Diversamente, il concetto stesso di economia circolare sarà messo in discussione fin dal suo nascere e si scontrerà con più di un imbarazzo interpretativo dovuto alle definizioni di cui ad oggi (e forse anche domani) si dispone.
Il che è ancora più foriero di rischi alla luce della legge sui delitti ambientali (68/2015).