Interventi

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INTERVENTI - Il documento di riferimento settoriale per l’edilizia e la Dichiarazione ambientale Emas

È in fase di pubblicazione il Documento di riferimento sulla migliore pratica di gestione ambientale, sugli indicatori di prestazione ambientale settoriale e sugli esempi di eccellenza per il settore dell’edilizia a norma del Regolamento (CE) n. 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (Emas).
Si tratta di un importante documento di riferimento settoriale, elaborato dalla Commissione Europea, da destinare alle organizzazioni operanti nel settore dell’edilizia.
Si tratta di un supporto per le organizzazioni nell’implementazione della Registrazione Emas e nella redazione del proprio documento di Dichiarazione ambientale fornendo indicazioni per la valutazione degli aspetti ambientali rilevanti nel complesso settore dell’edilizia.

(25/12/2016) di Andrea Sillani

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INTERVENTI - L’estinzione delle contravvenzioni ambientali: il pagamento in via amministrativa è necessario, ma non è chiaro come eseguirlo

La legge 68/2015 ha previsto l’estinzione di alcune contravvenzioni ambientali mediante l’osservanza di una prescrizione impartita dalla polizia giudiziaria e il successivo versamento di una somma in via amministrativa.
Nel silenzio della legge, uno dei punti critici della procedura è rappresentato dall’identificazione delle modalità per eseguire il versamento della cifra in sede amministrativa.
Il raffronto con la parallela vicenda delle prescrizioni in materia di lavoro suggerisce che le somme vadano imputate al bilancio dello Stato.

(25/12/2016) di Stefania Pallotta

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INTERVENTI - La classificazione dei rifiuti contenenti idrocarburi: lo stato dell’arte e i pareri dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)

In esito alla vigenza della Decisione 2014/955/Ue e Regolamento (Ue)1357/2014, in materia di classificazione dei rifiuti, i pareri emanati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sono ancora pienamente applicabili e non sono in contrasto con la nuova disciplina comunitaria.
In particolar modo, il parere del 6 agosto 2010 relativo all’applicazione della caratteristica “ecotossico” ai rifiuti contenenti idrocarburi di origine non nota è assolutamente attuale.
Si ricorda, inoltre, che per quanto concerne le caratteristiche di pericolo “Cancerogeno” e “Mutageno” i pareri dell’Istituto Superiore di Sanità per i rifiuti contenenti idrocarburi di origine non nota sono assurti a rango di norma giuridica; quindi, essi vanno applicati.

(25/12/2016) di Loredana Musmeci

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INTERVENTI - Sostanze pericolose: dal 2017 anche per le miscele “a scaffale” nei negozi solo etichette e pittogrammi Clp. Stop ai vecchi simboli di pericolo

Nel vasto scenario della classificazione e dell’etichettatura è oramai prossima anche l’ultima scadenza prevista dal regime transitorio (art. 61) del regolamento n. 1272/2008 (Clp) per le miscele cosiddette “a scaffale” presenti nei negozi (immesse sul mercato prima del 1° giugno 2015).

A partire dal 1° giugno 2017 tutti i prodotti ancora etichettati con le simbologie di cui alla precedente legislazione, dovranno essere obbligatoriamente ritirati dagli scaffali dei negozi.

(25/12/2016) di Roberto Montali

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INTERVENTI - La fonte dei dati e le metodologie di stima Ispra per la quantificazione della produzione dei rifiuti speciali

L’articolo descrive la fonte informativa utilizzata da Ispra per l’elaborazione del Rapporto annuale sui rifiuti, redatto ai sensi dell’articolo 189 del Dlgs n. 152/2006. In particolare, illustra le metodologie di stima utilizzate per quantificare la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi afferenti a quei comparti produttivi esentati totalmente ovvero parzialmente dalla dichiarazione Mud. Le metodologie sono basate su studi di settore che seguono due differenti approcci. Il primo studia il ciclo produttivo, i flussi principali di materie prime e di energia in ingresso e i flussi di materia in uscita pervenendo, attraverso un bilancio di massa, alla quantificazione dei rifiuti per unità di prodotto o di materia prima lavorata. Il secondo correla la produzione dei rifiuti al numero di addetti del relativo comparto produttivo.

(25/12/2016) di Rosanna Laraia

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INTERVENTI - Il problema dell’’“autodenuncia” nelle comunicazioni ambientali

Vi sono alcune fattispecie in cui i dati relativi alla gestione ambientale che l’azienda deve comunicare alla pubblica amministrazione sono suscettibili di essere valutati quali vere e proprie notizie di reato e, come tali, idonei a fondare l’avvio di un procedimento penale (ad esempio, i dati desumibili dai registri di carico e scarico, la comunicazione obbligatoria dell’evento di contaminazione del sito ai fini della bonifica). Si pone la questione se tali ipotesi siano in contrasto con il principio della cd. libertà dalle autoincriminazioni costituente espressione del diritto di difesa sancito dall’articolo 24, comma 2, della Costituzione per il quale nessuno può essere obbligato ad ammettere la propria responsabilità penale ed autodenunciarsi.

(25/12/2016) di Pasquale Fimiani