Interventi

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INTERVENTI - Legge 29 luglio 2021 n. 108: gli effetti del decreto “Semplificazioni bis” sui procedimenti di bonifica dei siti contaminati

Il Dl 31 maggio 2021, n. 77, (Decreto “Semplificazioni bis”), convertito dalla legge 29 luglio 2021 n. 108 ed entrato in vigore dal 31 luglio 2021, nella sua seconda parte, tra le altre cose, dispone misure di accelerazione e semplificazione delle procedure amministrative che riguardano alcuni importanti aspetti relativi ai procedimenti di bonifica dei siti contaminati. Il presente articolo è finalizzato a presentare, tra questi aspetti, quelli di maggior rilievo per la portata degli effetti attesi.

(28/02/2022) di Andrea Sconocchia

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INTERVENTI - La trasmissibilità in via ereditaria degli oneri di bonifica dei siti contaminati

La trasmissibilità dell’obbligo di ripristino dei siti contaminati è pacificamente ammessa con riferimento agli atti inter vivos. Ne consegue che, nel caso di vizi occulti dei beni ceduti o di oneri c.d. non apparenti, il cessionario, oltre alle azioni contrattuali e/o risarcitorie nei confronti del cedente, potrà far valere la propria buona fede al fine di declinare eventuali responsabilità. Lo scritto analizza, da una prospettiva inedita, quale quella dell’erede, il tema della circolazione in via successoria dei siti contraddistinti da inquinamento lungolatente, soffermandosi sulla rosa delle tutele previste dall’ordinamento in favore del (nuovo) proprietario, estraneo all’attività illecita precedentemente posta in essere sul fondo. In particolare, viene posto l’accento sull’opportunità di regolamentare gli effetti della mancata iscrizione nei pubblici registri immobiliari dell’onere ex articolo 253, Dlgs 152/2006 gravante sul bene.

(28/02/2022) di Emanuele Quadraccia

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INTERVENTI - Plastiche monouso: le sanzioni tra conformità al diritto europeo e determinatezza delle fattispecie punitive

Oggi oltre l’80% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge europee è di plastica. Il 50% di tali rifiuti è rappresentato da oggetti di plastica monouso ed il 27% da attrezzi da pesca. L’Unione europea ha affrontato il problema con la direttiva (Ue) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, nota anche come direttiva SUP (Single Use Plastics), con il primario obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti prodotti.
Oggetto della direttiva sono determinati prodotti di plastica monouso elencati nell’Allegato alla direttiva, i prodotti in plastica oxo-degradabile e gli attrezzi da pesca contenenti plastica.
La trasposizione italiana della direttiva (Ue) 2019/904 è avvenuta con il Dlgs 8 novembre 2021, n. 196, entrato in vigore il 14 gennaio 2022. La disciplina nazionale pone alcune criticità in relazione alla definizione di plastica e alle deroghe introdotte per i prodotti monouso fatti di materiale biodegradabile e compostabile certificato conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 o UNI EN 14995 con determinate percentuali di materia prima rinnovabile.
Il sistema sanzionatorio SUP è contenuto nell’articolo 14 del Dlgs 196/2021. Al limpido testo della direttiva europea, il decreto italiano contrappone formulazioni non sempre chiare ed eccezioni che stridono con il principio di determinatezza delle fattispecie punitive.
In presenza di un calendario degli adempimenti molto articolato, si esaminano in dettaglio gli illeciti amministrativi corredati da sanzioni già applicabili: l’immissione e messa a disposizione sul mercato di prodotti già banditi (Parte B dell’allegato) e di prodotti sprovvisti dei requisiti di marcatura (Parte D dell’allegato).
Il testo si conclude con analisi di alcuni istituti di aggravamento ed attenuazione delle sanzioni.

(28/02/2022) di Stefania Pallotta

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INTERVENTI - L’interpello ambientale

Con l’introduzione ex articolo 27 Dl 77/2021, convertito con legge 108/2021, dell’interpello ambientale, si assiste ad un ampliamento delle fonti informative cui i soggetti interessati a conoscere la reale portata della normativa statale in materia ambientale possono attingere. A differenza dell’interpello previsto dall’articolo 11 dello Statuto del contribuente, che assicura allo stesso contribuente la facoltà di farvi ricorso quando ricorrano condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione della norma tributaria esigendo una risposta dell’amministrazione nel termine di 90 giorni e, in caso di silenzio, considerando avallata la interpretazione prospettata dall’interpellante, il meccanismo introdotto nella materia ambientale, oltre ad escludere i singoli cittadini dalla possibilità di farvi ricorso, neppure prevede la formazione di un silenzio assenso, ma solo un termine di giorni novanta per le risposte che il MITE deve fornire, risposte che costituiscono esclusivamente “criteri interpretativi per l’esercizio dell’attività delle pubbliche amministrazioni in materia ambientale”

(28/02/2022) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Valori di fondo (naturali o antropici) esistenti in un sito, come valutarli

Nel 2017 il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (SNPA) ha emanato una specifica “Linea Guida per la determinazione dei valori di fondo per i suoli e per le acque sotterranee” (Doc. n. 20/2017). La Linea Guida SNPA riveste particolare importanza in quanto essa, come affermato dalla stessa, si applica a vari contesti normativi e precisamente: terre e rocce da scavo, siti contaminati, discariche di rifiuti, piani di gestione dell’inquinamento diffuso, protezione dei corpi idrici sotterranei dall’inquinamento e dal deterioramento.

Gli obiettivi di tale Linea Guida sono, come per tutte le altre LG emanate dal SNPA, l’armonizzazione dei controlli da parte delle ARPAs, oltre ad elaborare a livello nazionale, sulla base dei dati raccolti, un Atlante del fondo naturale antropico.

Nel presente articolo si riportano le procedute tecniche da adottare per la determinazione dei Valori di Fondo sia per le acque sotterranee che per i suoli.

(31/01/2022) di Loredana Musmeci

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INTERVENTI - Le responsabilità per omessa bonifica nelle vicende societarie e fallimentari

La responsabilità per i reati di omessa bonifica (contravvenzione di cui all’articolo 257 Dlgs 152/2006 e delitto di cui all’articolo 452-terdecies c.p.) assume caratteri particolari nell’ipotesi in cui l’omissione sia posta in essere da un soggetto collettivo attraverso i suoi organi rappresentativi. La giurisprudenza ha esaminato tale versante distinguendo la responsabilità penale per l’omessa bonifica dal profilo delle conseguenze amministrative e civilistiche, con il recente ampliamento della responsabilità del curatore fallimentare per atti riferibili alla sua diretta gestione.

(31/01/2022) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La sussistenza di un danno al terreno nella nuova Linea guida del Sistema nazionale di protezione ambientale (Linea guida 33/2021 Snpa)

Nel 2021 è stata pubblicata la Linea guida in materia di valutazione del danno ambientale dal Sistema nazionale di protezione ambientale (Snpa).  1
Il presente articolo descrive i criteri di riferimento proposti nella Linea guida 33/2021 Snpa (di seguito LG) per l’accertamento dei danni al terreno nel quadro delle azioni di riparazione che il Ministero per la transizione ecologica (Mite) può avviare ai sensi della parte sesta del Dlgs 152/2006.

(02/01/2022) di Paola Di Toppa e Patrizia Scotto di Carlo

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INTERVENTI - Sostenibilità giuridica della riqualificazione dei siti contaminati: i delitti della legge 68/2015, il reato di “inquinamento colposo” e l’efficacia dei meccanismi premiali

Le sfide imposte dalle politiche di transizione ecologica gravano in modo strategico sulle imprese. Ai costi che le aziende dovranno sostenere per garantire la necessaria coerenza dei processi produttivi, si affiancheranno la razionalizzazione di impianti, la riqualificazione di siti industriali così come la riutilizzazione di aree dismesse soprattutto nel settore delle energie rinnovabili.
Ciò sottolinea l’improcrastinabilità di una riflessione costruttiva in relazione ad alcune normative che sebbene generalmente coerenti ad indefettibili obiettivi di tutela ambientale e persecuzione di attività criminali, hanno confermato alcuni limiti già annunciati al loro esordio.
Ci si riferisce in particolare ai delitti introdotti dalla legge 68/2015 e segnatamente alle disposizioni in materia di inquinamento colposo di cui agli articoli 451-bis e 452-quinquies Codice penale, nonché al “meccanismo premiale” di cui all’articolo 452-decies.

(02/01/2022) di Cosimo Pacciolla

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INTERVENTI - La classificazione rifiuti: la nuova linea guida Snpa (delibera 105/2021) ancora tra luci ed ombre

La delibera 105/2021 del Consiglio Snpa rappresenta la nuova Linea guida per la classificazione dei rifiuti; le disposizioni normative sul tema non cambiano, ma le modalità di applicazione delle stesse, oltre ad essere conformi alla Sentenza della Corte UE del 28 marzo 2017 C487/17 – C489/17 (norma di rango superiore), devono adeguarsi alle indicazioni fornite da questa Linee guida.

(02/01/2022) di Claudio Rispoli e Loredana Musmeci

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INTERVENTI - La tutela penale del tributo speciale e del corrispettivo per lo smaltimento in discarica

La tutela offerta dal codice penale appare problematica per quanto riguarda il vincolo di destinazione del prezzo corrispettivo per lo smaltimento in discarica, in quanto la giurisprudenza ha negato la configurabilità del reato di peculato nel caso di mancato accantonamento delle somme destinate alla gestione post mortem da parte del gestore di una discarica pubblica, mentre, a certe condizioni, è possibile nel caso di false dichiarazioni relative alla determinazione del tributo speciale per il deposito in discarica.

(02/01/2022) di Pasquale Fimiani