Interventi

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INTERVENTI - La termovalorizzazione in Lombardia: una sfida che stiamo vincendo

In Lombardia vengono prodotti circa 4.700.000 t/anno di rifiuti urbani, di cui il 21% viene destinato alla termovalorizzazione. Grazie a tale pratica, Regione Lombardia, sul cui territorio sono presenti 12 impianti di termovalorizzazione, pari a circa il 32% del totale nazionale, incenerisce il 40% dei propri rifiuti (pari al 35,7% del totale nazionale). Tutto questo a vantaggio, anche, della raccolta differenziata che aumenta con il passare degli anni.
Inoltre, l’aggiornamento del Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti (“Prgr”) introdotto con Dgr 6408 del 23 maggio 2022 ha confermato la necessità di disporre di tale tipologia di impianti presso i quali destinare i rifiuti urbani indifferenziati, i rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani e speciali e i rifiuti speciali non recuperabili come materia. Con ciò la situazione ad oggi sul territorio lombardo vede presenti complessivamente circa 40 impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti urbani e speciali, le cui autorizzazioni sono ripartite per competenza tra Regione Lombardia e le Province/Città metropolitana di Milano.
In riferimento alle prestazioni emissive, Regione Lombardia ha tra i suoi obiettivi traguardare per gli impianti di incenerimento limiti più stringenti di quelli nazionali e comunitari, garantendo un monitoraggio continuo ed affidabile degli inquinanti e dei principali parametri di processo.

(02/09/2023) di Annamaria Ribaudo

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INTERVENTI - Un approccio sistemico nella gestione di rifiuti, acque reflue e biomasse residuali nelle regioni del meridione d’Europa attraverso la simbiosi industriale del WtE

Attualmente è difficile in molte regioni italiane, come pure del mondo, proporre la costruzione di un nuovo impianto Waste to Energy (WtE) e per le popolazioni ivi residenti la discarica continuerà a essere la via di smaltimento predominante, lasciando così un enorme onere per le generazioni future. Ancora più insostenibile è il trasferimento di questi rifiuti fuori regione con un enorme aggravio economico ed ambientale nonché una chiara perdita di resilienza. Per garantire che anche la gestione della frazione del rifiuto, che residua dalla filiera del riciclo, sia sostenibile, viene qui proposto un modello di Simbiosi Industriale che affronta contestualmente le gestioni di rifiuti, acque reflue e fanghi di depurazione, massimizzandone i vantaggi, ambientali, economici e sociali, in un’integrazione eco-sistemica. Localizzando moderni impianti WtE in distretti industriali, possibilmente vicino a importanti impianti di depurazione, l’enorme quantità di energia elettrica termica a basso costo che ne origina, trova un primo importante utilizzo proprio per garantire il riuso effettivo delle acque reflue e una gestione più sostenibile dei fanghi di depurazione – in un’ottica di massima circolarità. Attraverso una accorta pianificazione, lo stesso modello, può poi incoraggiare nuove imprese a insediarsi e sviluppare processi che richiedano calore a basso costo, aumentando così ulteriormente la simbiosi industriale e la sostenibilità complessiva del distretto industriale.

(02/09/2023) di Debora Fino, Lidia Lombardi e Giuseppe Mancini

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INTERVENTI - Potenzialità della co-combustione in cementeria per la decarbonizzazione e l’economia circolare

L’utilizzo dei CSS per la produzione nei forni delle cementerie è oggi una delle principali leve indicate all’interno della strategia di decarbonizzazione nazionale della filiera del cemento, con positivi riflessi non solo sulle emissioni di CO2 e sulla riduzione dell’importazione di combustibile fossile, ma anche sulle tariffe a carico dei cittadini.

(01/09/2023) di Michela Pola

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INTERVENTI - Il CSS (Combustibile Solido Secondario), vittima illustre della invasività del concetto di “rifiuto”

Il CSS è una fonte rinnovabile perché ci saranno sempre rifiuti non differenziabili/non riciclabili ed evita che il rifiuto non riciclabile finisca in discarica. Inoltre è disponibile sul territorio nazionale, ha un costo ben sedici volte inferiore ai combustibili fossili, rende competitivi sul mercato gli impianti utilizzatori e dimezza le emissioni in atmosfera degli impianti industriali che lo utilizzano in sostituzione dei tradizionali combustibili fossili.

(01/09/2023) di Fabrizio D’Epiro e Roberto Pasqualini

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INTERVENTI - L’importanza del biometano

Dal 2017 in Italia è iniziato un percorso virtuoso di autoproduzione di biometano dagli scarti organici, nel quale molte imprese sono pronte ad investire e per il quale sono fondamentali certezza normativa e semplificazione burocratica.
Il Regolamento sulla Tassonomia inserisce la digestione anaerobica dei rifiuti organici nell’elenco delle attività economiche che contribuiscono in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

(01/09/2023) di Massimo Centemero

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INTERVENTI - Profili di regolazione tariffaria di accesso agli impianti di trattamento

Il contributo, partendo dall’esame dei presupposti normativi del quadro di attribuzioni dell’Arera in materia di rifiuti urbani, illustra i profili principali della regolazione tariffaria di accesso agli impianti di trattamento, applicabili, tra l’altro, anche agli impianti di termovalorizzazione ed agli impianti che producono biometano da biogas derivante da Forsu, laddove rientranti nella classificazione impiantistica di cui al MTR-2. In particolare, nel contributo si evidenziano gli elementi più rilevanti di tale classificazione, con riferimento al diverso regime di assoggettamento alla regolazione tariffaria nonché alle ragioni che hanno portato il Regolatore ad introdurre tale disciplina.

(01/09/2023) di Michelangelo Prenna

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INTERVENTI - La giurisprudenza in tema di utilizzo dei rifiuti a fini energetici: un primo sguardo d’insieme

La rassegna esamina i punti essenziali della giurisprudenza in tema di utilizzo dei rifiuti quale fonte di energia, partendo dalla inclusione, tra i criteri di priorità di gestione dei rifiuti, del loro recupero e dell’impiego come fonte di energia per la produzione di combustibili, per poi passare all’incenerimento e coincenerimento ed all’utilizzo delle varie forme di evoluzione del rifiuti, quali le biomasse, come fonti che possono alimentare gli impianti per la produzione di energia rinnovabile soggetti all’autorizzazione unica di cui all’articolo 12, Dlgs 387/2003 e alla procedura abilitativa semplificata (“Pas”) e il combustibile solido secondario (CSS). La rassegna da anche conto di come la giurisprudenza abbia registrato la recente evoluzione normativa che ne consente la sostituzione a combustibili fossili tradizionali, qualificando le relative modifiche tecnico-impiantistiche come modifiche non sostanziali.

(01/09/2023) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Appalti verdi più semplici, ma sempre obbligatori, per lo stimolo dell’economia sostenibile (Prima di due parti)

In questa prima parte si analizzano le principali novità del Dlgs 36/2023, il nuovo cd. “Codice appalti”. In particolare, nella prima parte viene tratteggiata una panoramica generale della norma, con i principi cardine e le diverse tipologie di affidamento. Nella seconda parte, pubblicata sul prossimo numero della Rivista, costituiranno oggetto di riflessione i criteri ambientali minimi, la loro importanza e la loro confermata obbligatorietà, oltre all’implementazione del Green public procurement da parte delle Stazioni appaltanti.

(30/06/2023) di Simona Faccioli, Costanza Kenda e Francesco Petrucci

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INTERVENTI - Amianto naturale e terre e rocce da scavo: la linea guida Snpa mette ordine

Tra le funzioni istituzionali del Sistema Nazionale a Rete per la Protezione dell’Ambiente c’è la promozione e pubblica diffusione delle conoscenze ufficiali sullo stato dell’ambiente e sulla sua evoluzione. Questo avviene anche attraverso l’adozione di Linee Guida che costituiscono anche uno strumento per la gestione operativa delle attività ad impatto ambientale. Tra i temi attenzionati dalle agenzie di protezione dell’ambiente e dall’istituto ISPRA la presenza di amianto naturale nei terreni e nelle rocce è da sempre in primo piano. L’esperienza sin qui maturata, su un tema che ancorché di nicchia ha importanti risvolti, è ora condensata in un documento che la armonizza e omogenizza, offrendo spunti e sottolineando punti di criticità.

(30/06/2023) di Giovanni Savarese