Interventi

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INTERVENTI - Violazione delle regole per l’utilizzo agronomico dei reflui e disciplina penale

Il fenomeno dell’utilizzazione agronomica costituisce una deroga all’applicazione della disciplina sui rifiuti e sugli scarichi che, in quanto tale, è di stretta interpretazione con la conseguenza che le condizioni per la sua operatività vanno provate dall’interessato che le invoca. La tutela penale, quindi, opera su un duplice livello: la verifica della sussistenza delle condizioni di accesso alla speciale disciplina e delle fattispecie in cui, in mancanza di tali condizioni, si applicano le fattispecie sanzionatorie in materia di rifiuti e scarichi, e l’ambito di operatività del reato di cui all’articolo 137, comma 9, Dlgs 152/2006, specifico per la violazione delle regole relative all’utilizzazione agronomica.

(01/09/2021) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La contestazione in sede penale dell’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati

Un tema ricorrente nell’applicazione del reato di inottemperanza all’ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti previsto dall’articolo 255, comma 3, Dlgs 152/2006 è quello del rapporto con l’impugnazione in sede amministrativa ed i vizi del procedimento di emanazione dell’ordinanza. Una questione che si pone essenzialmente su due versanti, quello della (necessaria, o meno) pregiudizialità dell’impugnazione in sede amministrativa per contestare la responsabilità e quello della violazione delle regole del procedimento amministrativo, con l’emersione, nella recente giurisprudenza, di un approccio di tipo “sostanzialista” che privilegia da un lato l’autonomia del processo penale e la conseguente possibilità di provare la mancanza di responsabilità per l’abbandono dei rifiuti anche senza impugnazione dell’ordinanza e, dall’altro, della insufficienza della mera deduzione di regole procedimentali in assenza della specificazione del concreto “vulnus” al diritto di partecipazione e difesa.

(30/06/2021) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Responsabilità 231 e reati ambientali: una panoramica completa (parte 2) *

Troppo spesso ed in modo non accettabile, ormai, il concetto di responsabilità amministrativa dell’ente viene desunta in automatico dal semplice fatto che sia stato contestato il fatto di reato, trascurando completamente ogni accertamento circa la condotta dell’ente stesso, creando una sorta di responsabilità oggettiva – amministrativa che è totalente da rigettare. La giurisprudenza e gli organi inquirenti faticano molto ad assimilare la necessità di procedere in via anticipata a valutare la posizione dell’ente, soprattutto se dotato di modello organizzativo, finendo appunto per legare i destini del reo a quelli dellente omettendo valutazioni critiche che dovrebbero invece essere alla base non solo dell’accertamento della responsabilità ma addirittura prodromiche alla incolpazione dell’ente.

(31/05/2021) di Gabriele Taddia

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INTERVENTI - Regolamento Ue 2020/2174: una stretta sulle esportazioni dei rifiuti plastici

Da gennaio 2021 è in vigore il nuovo Regolamento comunitario che aggiorna la gestione del traffico transfrontaliero dei rifiuti plastici. La Commissione Europea ha emanato nuove regole e specifiche per le esportazioni e le importazioni da e verso l’Unione Europea con l’introduzione di nuovi codici e modifica della “lista verde” e dell’Allegato VII. Dal nuovo codice EU 3011 al concetto di “quasi privi di contaminazione”. Risolta l’incertezza sul procedimento da adottare nelle autorizzazioni: quando si può applicare la “lista verde” e quando è invece necessaria una procedura di Notifica? Analisi delle nuove norme e procedure per una corretta gestione transfrontaliera dei rifiuti plastici anche alla luce di un caso concreto.

(31/05/2021) di Franco Lenarduzzi

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INTERVENTI - Il reato di avvelenamento di acque e di sostanze alimentari

Un delitto che può configurarsi nel caso di inquinamento ambientale e che concorre con esso è quello di avvelenamento delle acque e di sostanze alimentari (articolo 439 Codice penale). Il concetto di avvelenamento non è definito dal Legislatore ed è stata la giurisprudenza a fornirne le coordinate, sia per distinguerlo dal reato di adulterazione, contraffazione e corrompimento delle acque e di sostanze alimentari di cui all’articolo 440 Codice penale, sia per analizzare la fattispecie nei casi di contaminazione lenta e progressiva da inquinamento industriale.

(31/05/2021) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Responsabilità 231 e reati ambientali: una panoramica completa (parte 1)

Vent’anni di applicazione del sistema delineato dal Dlgs 231/2001 hanno evidenziato molteplici criticità di un impianto normativo pensato per fronteggiare e prevenire il moltiplicarsi dei reati societari. Attraverso l’analisi di una sentenza della Cassazione relativa alla contestazione di un illecito amministrativo discendente da un reato ambientale, si è cercato di evidenziare In primo luogo le problematiche concernenti il concetto di interesse o vantaggio e la sua compatibilità con i reati colposi e la rilevanza della sistematicità della condotta ai fini dell’applicazione per finire con le modalità di accertamento.

(30/04/2021) di Gabriele Taddia

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INTERVENTI - I rapporti tra il procedimento di bonifica e la responsabilità penale

Il procedimento di bonifica incide a vario titolo sulla responsabilità penale, in quanto la sua osservanza esclude la punibilità per la contaminazione del sito e per le contravvenzioni ambientali commesse con la stessa condotta. Per queste ultime, poi, la bonifica può avere riflessi sulla permanenza o meno del reato e, quindi, sulla decorrenza dei termini di prescrizione. La progressiva formazione del procedimento ed il suo incedere per fasi richiedono però, con riferimento a ciascuna di queste possibili interferenze, una riflessione sul momento (finale od intermedio) rilevante ai fini penali.

(30/04/2021) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Rifiuti urbani, i dati Ispra 2019 su produzione e gestione

Il nuovo contesto strategico e regolamentare europeo ha come obiettivo prioritario quello di garantire l’uso efficiente delle risorse e la realizzazione dell’economia circolare. In tale ambito si colloca il Piano d’azione per l’economia circolare, adottato a marzo 2020, elemento chiave del Green Deal europeo e che individua azioni specifiche per promuovere l’ecodesign, la revisione dei processi industriali, la responsabilizzazione dei consumatori, la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti soprattutto in settori che utilizzano molte risorse e hanno un elevato potenziale di circolarità. Già il cosiddetto “pacchetto rifiuti”, e i quattro decreti legislativi di recepimento, hanno aumentato in maniera significativa gli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani e introdotto target idi riduzione dello smaltimento in discarica. I dati sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani, tratti dal Rapporto Ispra 2020, delineano un quadro nazionale fatto di luci e ombre in particolare riguardo ai nuovi e più performanti obiettivi europei.

(31/03/2021) di Rosanna Laraia

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INTERVENTI - La violazione delle prescrizioni nell’esercizio degli impianti soggetti ad Aia

L’esercizio degli impianti soggetti ad autorizzazione integrata ambientale si incentra sul sistema delle prescrizioni e sulla previsione di regole di condotta disciplinate in modo analitico dal Dlgs 152/2006. La giurisprudenza ha ricostruito in modo ormai compiuto i principi di riferimento per quanto riguarda il rispetto delle prescrizioni ed il relativo regime sanzionatorio, mentre, sul secondo versante, l’ambito nel quale può ritenersi formato un diritto vivente sufficientemente compiuto ed organico è quello relativo alle modifiche degli impianti.

(31/03/2021) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Il Dlgs 231/2001 non si applica alle srl unipersonali

Se l’ente giuridico, in relazione al reato presupposto fondante la responsabilità amministrativa della persona giuridica, non è davvero necessario e infungibile trattandosi di contegno pacificamente riferibile a persone fisiche che lo avrebbero potuto realizzare senza alcuno schermo societario, viene a mancare la ratio di fondo della normativa sulla responsabilità delle persone giuridiche. Tale normativa, infatti, immagina contegni penalmente deviati tenuti da persone fisiche nell’interesse di una struttura organizzativa di un certo rilievo di complessità quale centro di imputazione di rapporti giuridici distinto da chi ha materialmente operato.

(01/03/2021) di Gabriele Taddia