Interventi Economia sostenibile/circolare/Esg

288

INTERVENTI - Le norme penali nei nuovi decreti sulla Economia circolare

L’approccio penalistico alle modifiche introdotte dai recenti decreti legislativi 116, 118, 119 e 121, di recepimento delle direttive sulla c.d. economia circolare, deve essere condotto in una duplice prospettiva, da un lato, esaminando le sole due norme sanzionatorie modificate (articolo 258 Codice ambientale ed articolo 16, Dlgs 36/2003 in materia di discariche) e, dall’altro, tenendo presenti le conseguenze delle modifiche della disciplina gestionale ed amministrativa della materia dei rifiuti sui precetti penalmente sanzionati e, quindi, sull’ambito di applicabilità delle norme punitive. L’articolo esamina il primo profilo, analizzando le condizioni di applicabilità delle nuove previsioni sanzionatorie.

(31/10/2020) di Pasquale Fimiani

288

INTERVENTI - La nuova veste delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 258, Dlgs 152/2006

Le novità introdotte al Codice ambientale sono tese ad aumentare la circolarità dei materiali prevenendo la produzione dei rifiuti e incentivando ogni forma possibile di recupero e riciclo; fra le novità vi è la modifica al titolo VI “Sistema sanzionatorio e disposizioni finali”. L’intento del Legislatore, in relazione al riformulato articolo 258, parrebbe essere stato quello di alleggerire gli aspetti burocratici, intervenendo a gamba tesa a punire esclusivamente le fattispecie di violazioni, nell’ambito delle quali, l’ingiunzione di una sanzione pecuniaria induca a desistere dal tenere comportamenti contrari ai disposti di legge, fungendo appunto da deterrente oltre che, naturalmente, rappresentare giusta e commisurata punizione per il fatto illecito commesso ed accertato. Allo stesso modo si andrà nella direzione di riduzione di sanzione ogni volta che le informazioni omesse o non comunicate possano essere recuperate attraverso l’accesso ad altra documentazione la cui detenzione è ugualmente obbligatoria e come tale prevista per legge.

(31/10/2020) di Italia Pepe

288

INTERVENTI - Abrogazione “ope legis” dei rifiuti speciali assimilati agli urbani. Prime riflessioni sulle conseguenze

Tra le novità recate dal Dlgs 116/2020 assume rilievo il nuovo sistema di assimilazione che toglie la potestà comunale di dichiarare con (inattuati) criteri quali-quantitativi i rifiuti assimilati con la conseguenza di equiparare taluni rifiuti speciali agli urbani sia dal punto di vista del servizio, che fiscale, come pure dell’assoggettabilità alla tariffa rifiuti (in particolare per la quota fissa). Ora l’assimilazione discende da due allegati (il che va considerato agli effetti gestionali e tariffari). Surrettiziamente cambia anche la governance del sistema pubblico tra Egato (Ente di governo dell’Ambito territoriale ottimale), comuni (in qualità di ETC) e riflessi che i nuovi flussi di rifiuti urbani comportano nei piani e nei servizi pubblici. Il presente contributo offre una necessariamente prima sintesi di questo nuovo scenario (applicabile dal 2021) che impone, a tutti gli operatori pubblici e privati, di svolgere necessarie considerazioni strategiche e di organizzarsi da subito.

(31/10/2020) di Alberto Pierobon

288

INTERVENTI - Classificazione rifiuti: il disorientamento di imprese e laboratori. Le cose ancora da capire

ABSTRACT

L’estrema complessità della disciplina sulla classificazione, la variabilità delle tipologie e delle situazioni in cui deve essere applicata, i diversi “punti di vista” (produttore, consulente/laboratorio, gestore, Organo di controllo) generano, tutti insieme, delle condizioni caotiche, nelle quali qualsiasi operatore incontra molte difficoltà. Nel quadro generale l’intervento della Linea Guida SNPA ha fornito delle indicazioni tecniche utili ma incomplete. Prevale ancora un approccio “ipercautelativo” che è, invece, giustificato solo in pochi, rari casi. Purtroppo non è ancora adeguatamente riconosciuta l’importanza della Sentenza della Corte UE del 28 marzo 2019, vero e proprio “faro” che ha fornito un contributo di chiarezza risolutivo e che richiede un approccio diverso al problema.

(31/10/2020) di Claudio Rispoli

268

INTERVENTI - Politiche e buone pratiche della Regione Lombardia nella gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione

Una corretta gestione dei rifiuti inerti, in particolare da costruzione e demolizione, è particolarmente auspicabile in considerazione sia dell’ingente quantitativo di tali rifiuti che si produce nel nostro Paese, sia del consistente risparmio di risorse naturali che si potrebbe conseguire dall’adozione di logiche “circolari” nelle attività di demolizione e di recupero dei rifiuti risultanti. L’applicazione, comunque opportuna, di protocolli che promuovano le buone pratiche già esistenti può risultare particolarmente efficace nel caso di grandi trasformazioni territoriali, che in genere possono contare su tempistiche di attuazione e risorse adeguate. I protocolli utilizzati nella gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione dell’Esposizione Universale di Milano 2015 sono portati ad esempio.

(01/01/2019) di Dario Sciunnach e Simona Colzani

268

INTERVENTI - Le azioni per incentivare lo sviluppo del reimpiego dei materiali provenienti dalla decostruzione (terzo di quattro articoli)

In questo terzo articolo dei quattro previsti, l’Autore passa in rassegna una serie di proposte operative per sviluppare il reimpiego dei materiali da costruzione nel modello dell’economia circolare.
Gli interventi di incentivazione passano soprattutto non solo attraverso l’intervento delle Amministrazioni pubbliche, ma anche per iniziative di aziende private, Istituti di certificazioni e Ordini professionali.

Fra le proposte più interessanti, la creazione di Label qualità, l’utilizzo di appalti pubblici, la fiscalità agevolata e l’offerta di un premio ai progettisti.

(30/12/2018) di Alessandro Rizzotti

265

INTERVENTI - Costruzione e demolizione: esperienze francesi e organizzazione dell’economia circolare di settore (secondo di quattro articoli)

Nel secondo dei quattro articoli previsti, l’Autore descrive la struttura organizzativa in Francia dell’economia circolare della costruzione. Gli argomenti trattati sono il frutto di esperienze dirette vissute in questo paese, quale consulente di strutture pubbliche e aziende private coinvolte nella filiera della “transizione energetica”. Viene evidenziato il percorso normativo, il programma operativo, le strutture pubbliche coinvolte e le esperienze dirette di aziende private e a partecipazione pubblico-privato che hanno in corso programmi di recupero e riutilizzo di materiali provenienti dalla demolizione e/o decostruzione.
L’ultima parte dell’articolo è dedicata agli studi e ricerche in fase di sviluppo.

(27/09/2018) di Alessandro Rizzotti

261

INTERVENTI - Il Consiglio di Stato “inceppa” gli ingranaggi dell’economia circolare

L’Autore commenta la sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, 28 febbraio 2018, n. 1229, che ha affermato che le Regioni non possano stabilire “caso per caso”, con provvedimenti autorizzativi di operazioni di recupero, quando un rifiuto cessi di essere tale (End of waste), soddisfacendo tutte le condizioni poste dall’articolo 184-ter del Codice ambientale. A giudizio dell’Autore, la decisione è in contrasto sia con l’interpretazione letterale che con la lettura sistematica e teleologica del terzo comma dell’articolo 184-ter citato. La sentenza, inoltre, contraddice la prassi avallata dalla Circolare del Ministero dell’ambiente n. 10045 del 1º luglio 2016 e porrebbe a serio rischio lo sviluppo dell’economia circolare nel nostro Paese qualora le amministrazioni dovessero adeguarsi alla stessa, nonostante le sue statuizioni valgano per il solo caso deciso.

(02/05/2018) di Francesco Scalia