Pfu tra innovazione normativa e circolarità: le sfide del settore
Una serie di interventi normativi importanti ha segnato nell’ultimo anno l’evoluzione del sistema nazionale di gestione dei Pfu, in linea con le necessità evidenziate dall’esperienza e dalla prassi operativa, fornendo risposte concrete e strumenti chiari.
Sul fronte degli strumenti su cui si fonda il sistema che applica l’Epr alla gestione nazionale dei Pfu, certamente l’introduzione da parte del Mase del Renap, il Registro nazionale dei produttori, rappresenta per il settore un passaggio decisamente rilevante.
Per la gestione dei Pfu la sfida cruciale resta, infatti, quella di tracciare e monitorare con dettaglio e continuità nel corso dell’anno le quantità gestite e che tale azione sia in linea con la responsabilità attribuite ai singoli soggetti, valutandola in relazione alla situazione nei territori.
Anche se è ancora presto per commentare risultati ed effetti del provvedimento (la registrazione è stata completata il 14 maggio scorso), crediamo che sia stato anche inviato un messaggio forte a tutto il sistema, con la richiesta di un impegno chiaro a tutti i soggetti responsabili.
Un esercizio che Ecopneus mette in pratica da sempre, con trasparenza continua verso gli stakeholder, attuando inoltre il pieno controllo e governo delle attività, con indirizzo attento e puntuale nell’uso delle risorse.
Lo stesso messaggio di trasparenza e rigore era atteso da tempo ed ha riguardato il settore delle vendite degli pneumatici attraverso piattaforme online, luoghi digitali che fanno sempre di più parte delle nostre esperienze di acquisto.
L’articolo 178-quater, Dlgs 152/2006 (“Modalità per adempiere agli obblighi della responsabilità estesa del produttore nel settore del commercio elettronico”) a partire dal novembre del 2024 prevede, infatti, che le attività attraverso piattaforme di commercio elettronico su un prodotto regolato da un sistema Epr siano soggette in tutto agli adempimenti previsti dal corrispondente sistema nazionale di gestione.
Questo ha significato ricondurre questi flussi di vendita agli obblighi vigenti, in primis alla registrazione sul Renap e quindi all’adesione ad un sistema collettivo di gestione, garantendo l’applicazione e versamento del contributo ambientale a copertura del fine vita dei prodotti stessi.
Infine, mi preme citare l’emanazione del Dm 279/2024, in vigore dal 21 dicembre 2024, che ha definito criteri per la progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali, definendo una chiara direzione di sostenibilità, i Cam strade.
Per Ecopneus, che ha seguito e contribuito con informazioni e studi tecnici al percorso del provvedimento presso il Mase, dai Cam strade deriva la conferma della valenza prestazionale, economica e ambientale degli asfalti modificati con polverino di gomma riciclata, una chiave per pavimentazioni stradali di qualità e sostenibili, durevoli e che consentono riduzione del rumore da rotolamento e strategici per il migliore utilizzo delle risorse delle pubbliche amministrazioni, grazie ad una drastica riduzione della necessità di manutenzione.
I provvedimenti citati fin qui rappresentano strumenti strategici e preziosi nel percorso di un sistema verso migliore efficienza ed efficacia nella gestione dei Pfu che vengono ogni giorno generati presso oltre 30.000 gommisti, stazioni di servizio, autofficine su tutto il territorio nazionale.
Consolidano, inoltre, l’assetto di un sistema, rispondendo agli indirizzi verso cui la Commissione europea ha tracciato la strada, con un’enfasi chiara sulla circolarità per una salda politica economica (Circular economy act).
Mentre emergenze internazionali sempre più impattanti sulle politiche nazionali catalizzano giusta attenzione e preoccupazione, resta imperativo e ancor più rilevante dare basi solide alla tenuta dei sistemi economici, proseguendo in un percorso di sostenibilità e circolarità costruito con decenni di progetti e investimenti.
Il quadro di riferimento si fa dunque più solido e determinato, ma deve ovviamente trovare ora una corretta attuazione, prassi gestionali ispirate a responsabilità, trasparenza, rigore ed efficienza.
I temi critici che restano sul tavolo sono quello di un sistema nazionale di gestione dei Pfu fortemente frammentato, eterogeneo nelle sue componenti e quindi anche nella performance, ma anche quello di aprirsi concretamente ad opzioni che già altri Paesi hanno intrapreso, come quella del riciclo chimico, riconosciuto come anello fondamentale per la chiusura del ciclo nella gestione virtuosa dei rifiuti.
Come Ecopneus leggiamo da tempo le difficoltà e i limiti dell’attuale assetto in Italia, e molte sono le azioni sempre messe in campo per dare risposte concrete, nel nostro ruolo e spazio di azione: extra target, sforzi gestionali, dialogo continuo con il Ministero, informazione e sensibilizzazione di partner e operatori.
A tenere in equilibrio oggi il sistema restano quei soggetti che operano pienamente in linea con la normativa verso gli obiettivi nazionali che il Paese ha definito e che i nostri soci hanno assunto con responsabilità verso il fine vita sostenibile del proprio prodotto.
IL CONSORZIO
Ecopneus è il consorzio che si occupa, ogni anno, della gestione di circa 200.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso in tutte le province d’Italia, con la collaborazione di una serie di aziende sul territorio. Oltre al tracciamento, la raccolta e l’avvio al recupero dei Pfu, Ecopneus investe nello sviluppo di soluzioni e applicazioni della gomma riciclata, con l’obiettivo di rendere realmente circolare il riciclo dello pneumatico.