Acciaio e sostenibilità: il percorso virtuoso che rende l’Italia eccellenza
L’Italia si conferma in testa tra i Paesi europei per il riciclo e recupero degli imballaggi in acciaio: il consorzio nazionale Ricrea tra 2000 e il 2024 ha avviato a riciclo 5,3 milioni di tonnellate di imballaggi.
L’acciaio è un materiale permanente, riciclabile al 100% e all’infinito, che mantiene intatte le proprie caratteristiche meccaniche a ogni ciclo di utilizzo. In ragione delle sue proprietà, il riciclo del materiale va ben oltre il semplice recupero, rappresentando un’occasione concreta per ridurre sprechi e risparmiare risorse. L’Italia, da anni, si distingue a livello europeo per l’impegno nel riciclo degli imballaggi in acciaio, dimostrando come sostenibilità ed efficienza possano procedere di pari passo.
Dal 1997, Ricrea (Consorzio nazionale per il riciclo e recupero imballaggi in acciaio), parte del sistema Conai, coordina a livello nazionale la gestione dei rifiuti di imballaggio in acciaio, con l’obiettivo di massimizzare i benefici ambientali ed economici del riciclo. Scatole, barattoli, bombolette aerosol, latte, fusti, tappi e coperchi: oggetti di uso quotidiano che, se conferiti correttamente, vengono recuperati e trasformati in nuovo materiale, inserendosi in un circuito virtuoso di economia circolare.
Il lavoro capillare svolto negli anni ha fatto crescere in modo significativo i volumi di raccolta e riciclo. Dal 2000 al 2024 Ricrea ha avviato a riciclo 5,3 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio in acciaio, pari al 60% del totale nazionale nello stesso periodo. Questa crescita ha permesso al Paese di superare con largo anticipo gli obiettivi fissati dall’Unione europea: il target del 70% previsto per il 2025 era già stato raggiunto nel 2009, mentre quello dell’80% fissato al 2030 è stato conseguito nel 2019. Nel 2023 il tasso di riciclo nazionale ha registrato il suo valore più alto raggiungendo l’89%, e nel 2024 si è confermato all’86%, ben oltre i valori richiesti.
“Il nostro consorzio ha sempre raggiunto e anticipato, rispetto alle scadenze previste, gli obiettivi di riciclo fissati dalla direttiva 94/62/Ce. Questi risultati sono stati possibili grazie alla collaborazione di tutti gli attori della filiera: i Comuni che hanno organizzato la raccolta differenziata, i recuperatori e riciclatori che hanno selezionato e preparato gli imballaggi, le acciaierie che li hanno trasformati in nuovo acciaio e i cittadini che ogni giorno conferiscono correttamente i loro rifiuti”, dichiara Domenico Rinaldini, Presidente di Ricrea.
Dal 2000 al 2024 l’attività di riciclo degli imballaggi in acciaio ha evitato l’emissione di 14 milioni di tonnellate di CO2eq, pari a quelle generate da 7,5 milioni di automobili in un anno. Solo nel 2024 si è registrato il record di 868 mila tonnellate di CO2eq evitate. In questi venticinque anni sono stati inoltre risparmiati 57 miliardi di kWh di energia primaria, l’equivalente del consumo annuo di oltre 15 milioni di famiglie italiane, e 10 milioni di tonnellate di materia prima vergine, un quantitativo paragonabile al peso di 950 Torri Eiffel.
Il riciclo degli imballaggi in acciaio non genera solo vantaggi ambientali, ma anche un impatto economico significativo: tra il 2000 e il 2024 i benefici complessivi hanno sfiorato i 2 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi dalla materia recuperata e 538 milioni dalle emissioni evitate. Nel solo 2024 il valore complessivo ha superato i 162 milioni di euro.
“L’acciaio destinato all’industria dell’imballaggio rappresenta una quota ridotta della produzione complessiva, ma la sua prossimità con il consumatore finale e la concorrenza con altri materiali hanno fatto sì che Ricrea svolgesse un ruolo trainante nel comunicare al mercato le caratteristiche di sostenibilità e circolarità di questo materiale – osserva Federico Fusari, Direttore generale di Ricrea – I risultati conseguiti, con il superamento degli obiettivi europei già al 2030, dimostrano la risposta positiva dei cittadini alle sfide ambientali. Restano tuttavia margini di miglioramento: dalla necessità di ridurre le differenze territoriali ai progressi sulla qualità della raccolta, per rendere il riciclo sempre più semplice, meno costoso e meno impattante. In prospettiva più ampia, la sfida è estendere a tutta la gamma dei prodotti in acciaio i cicli produttivi a minor impatto ambientale, senza compromettere caratteristiche come resistenza, durata e sicurezza, che fanno dell’acciaio un materiale insostituibile anche per il packaging”.
Il percorso di Ricrea dimostra come l’acciaio da imballaggio possa essere al centro di una filiera che unisce tutela ambientale, risparmio di risorse ed efficienza industriale. Rafforzare questo modello significa garantire benefici concreti in termini di riduzione delle emissioni e risparmio energetico, consolidando al contempo un sistema nazionale capace di sostenere la decarbonizzazione e promuovere la sostenibilità del settore produttivo, in linea con le sfide europee e globali.
IL CONSORZIO
Il settore degli imballaggi in acciaio continua ad innovarsi nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità. L’impegno in questa direzione è dimostrato non solo dai risultati del riciclo, ma anche dai continui miglioramenti nella fase di produzione. Secondo i dati di Anfima negli ultimi decenni si sono già ottenute significative riduzioni delle emissioni di CO2 nella produzione di vari tipi di imballaggi, dal 20% al 40% a seconda della tipologia. Come evidenziato, gli imballaggi in banda stagnata fanno parte della storia dell’industria alimentare da oltre 200 anni, garantendo robustezza, sicurezza e lunga conservazione per una vasta gamma di prodotti.