ADQ: Innovazione e sostenibilità nella filiera dell’autodemolizione
Nell’era dell’economia circolare e della crescente attenzione alla sostenibilità, il settore dell’autodemolizione ha un lungo percorso davanti a sé. ADQ, l’Associazione Nazionale. Autodemolitori di Qualità, è un esempio virtuoso di come l’intera filiera possa evolversi verso un modello più circolare, gestendo il fine vita dei veicoli con un approccio che privilegia il recupero dei materiali e la riduzione degli sprechi.
Verso una filiera più sostenibile
Negli ultimi anni, ADQ ha fatto della riduzione dell’impatto ecologico delle rottamazioni uno dei suoi obiettivi centrali, guidando i propri associati verso un iter più sostenibile, con un occhio di riguardo al riciclo di materiali come acciaio, alluminio, pneumatici e plastiche. La strategia dell’Associazione è basata sull’implementazione di un rigoroso sistema di certificazione ambientale, con l’adozione della norma Iso 14001, che richiede a ogni centro di raccolta di effettuare un’analisi approfondita degli impatti ambientali.
“L’obbligo di adottare la certificazione Iso è stato un passo importante per migliorare l’immagine e la reputazione degli autodemolitori”, sottolinea Ruggiero Delvecchio, Presidente di ADQ. Tutto ciò, spiega, va ben oltre il semplice marketing, poiché permette un miglioramento concreto delle prestazioni ambientali, riducendo sprechi e semplificando le procedure amministrative.
Altro passo a cui ADQ si sta preparando è quello di rendere obbligatorio, prima che diventi una necessità normativa, il bilancio di sostenibilità per i propri associati. “Vogliamo che diventi uno strumento di gestione diffuso, in grado di quantificare l’impatto ambientale delle aziende e di proporre soluzioni concrete per mitigarlo”.
La sfida del car fluff e il gap del recupero in Italia
Un punto critico che il settore si trova ad affrontare è quello del cosiddetto car fluff, ovvero i residui non riciclabili derivanti dalla frantumazione dei veicoli, composti principalmente da gomme e plastiche. Nonostante l’Italia sia al penultimo posto in Europa per il recupero dei veicoli fuori uso, con un tasso dell’86% nel 2022 contro l’obiettivo vincolante del 95%, Delvecchio tiene a precisare che non è colpa degli autodemolitori. “Il vero problema è il car fluff, che nel nostro Paese viene quasi totalmente destinato alle discariche”, dice. Il recupero energetico di questi materiali, che potrebbe rappresentare una soluzione, non è ancora stato regolamentato in Italia, nonostante le loro alte proprietà calorifiche.
Legalità e trasparenza: una sfida continua
Fra le sfide del settore, c’è sicuramente il tema della legalità. “Non saremmo qui se fin dall’inizio non avessimo scelto la strada della legalità, che ci ha premiato e continua a farlo”, afferma Delvecchio. L’Associazione, attraverso un Comitato Etico indipendente, si impegna a garantire che tutti gli associati rispettino le normative vigenti e operino in modo trasparente. Non solo per tutelare ambiente e territorio, ma anche per migliorare l’immagine di un settore che, troppo spesso, è associato a pratiche illegali.
Per questo motivo, il tema della legalità è costantemente al centro delle iniziative di ADQ, che promuove corsi di formazione e pubblicazioni dedicate, oltre a operare come ponte tra aziende e istituzioni per favorire la corretta applicazione di una normativa complessa e in continua evoluzione.
Guardare al futuro
L’innovazione è una delle leve principali su cui ADQ fa affidamento per preparare i propri associati alle sfide future, in particolare in relazione alla gestione dei veicoli elettrici e ibridi. “Con l’elettrificazione dei veicoli, la filiera dell’autodemolizione cambierà profondamente”, osserva Delvecchio, spiegando come i veicoli elettrici siano strutturalmente più semplici e richiedano meno componenti rispetto a quelli tradizionali. Questo comporterà una diminuzione della vendita di parti di ricambio, ma al contempo una maggiore richiesta di recupero delle risorse, dato che i veicoli elettrici sono vere e proprie miniere di materiali preziosi come il litio e le terre rare.
Per affrontare queste sfide, ADQ ha avviato numerosi progetti di collaborazione con software house per sviluppare strumenti digitali capaci di migliorare la tracciabilità dei componenti e la loro destinazione verso il riciclo o il riutilizzo. Inoltre, l’Associazione promuove la formazione continua dei propri associati, offrendo corsi specifici sulle nuove tecnologie e agevolazioni per l’acquisto di macchinari innovativi.
ADQ svolge, inoltre, un importante compito di mediazione fra aziende e istituzioni, rappresentando gli interessi dei propri associati ai tavoli di lavoro nazionali ed europei. “Siamo convinti che la sostenibilità ambientale debba andare di pari passo con la sostenibilità economica delle imprese”, sottolinea Delvecchio. Per questo motivo, l’Associazione è costantemente impegnata nel dialogo con i decisori politici per garantire che le normative future non solo proteggano l’ambiente, ma siano anche applicabili e sostenibili per le aziende del settore.
ADQ, Associazione Nazionale Autodemolitori di Qualità
ADQ, l’Associazione Nazionale Autodemolitori di Qualità nasce con il proposito di trasformare il settore dell’autodemolizione attraverso tre valori chiave: ambiente, cura e innovazione. L’Associazione promuove pratiche virtuose che mettono la tutela ambientale al centro, offrendo formazione continua e supporto tecnico-legale ai propri associati. L’obiettivo è creare una filiera di qualità, capace di affrontare le sfide del cambiamento normativo e tecnologico, coinvolgendo gli autodemolitori in un percorso di crescita responsabile e sostenibile, in linea con le nuove sfide dell’economia circolare.