Comieco: un percorso quarantennale di economia circolare

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Comieco nel 2025 compirà 40 anni! Il 2025 è anche la prima scadenza temporale per gli obiettivi di riciclo degli imballaggi (75% per gli imballaggi in carta e cartone) previsti dal Legislatore europeo. Il Consorzio, e con esso la filiera cartaria, arriva a questo traguardo con risultati che superano ampiamente anche gli obiettivi del 2030 (85%): il tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone è già oltre il 90%. Significa che oltre 9 imballaggi su 10 immessi al consumo in Italia vengono riciclati e oggi quasi il 70% della produzione cartaria nazionale avviene con l’utilizzo di fibre da riciclo. È una sfida vinta? Sì, ma al contempo mai finita, perché l’asticella della sostenibilità è in continua ascesa.

Il regolamento europeo in via di emanazione (Ppwr) pone nuove sfide per il settore dell’imballaggio, sempre più al centro dell’attenzione del Legislatore nel piano d’azione europeo sull’economia circolare. Gli imballaggi devono essere sempre più sostenibili e al contempo garantire elevate prestazioni per la conservazione e la protezione delle merci. Lo chiede il Legislatore ma anche i rapidi cambiamenti nelle abitudini di acquisto e consumo, e con essi inevitabilmente i mutamenti del sistema distributivo e della logistica, da sempre in continua evoluzione. Basti pensare all’e-commerce, al consumo di cibo da asporto, alla cd. ristorazione veloce, fenomeni che si sono diffusi in maniera così veloce.

Non è un caso che Comieco sia da sempre fortemente impegnato sull’innovazione e lo sviluppo per supportare le imprese nella progettazione dell’imballaggio e migliorarne la riciclabilità, soprattutto per alcune tipologie che necessitano di tecnologie dedicate. Penso a imballaggi sempre più strategici come i cartoni per liquidi e gli imballaggi compositi a prevalenza carta. Il miglioramento della riciclabilità passa anche da una maggiore qualità nella raccolta, un elemento imprescindibile per minimizzare gli scarti e uno dei fronti più strategici per il Consorzio anche in vista del prossimo rinnovo dell’Accordo quadro Anci-Conai.

Dall’avvio del sistema consortile la raccolta differenziata comunale di carta e cartone è quasi quadruplicata: siamo passati da un milione ad oltre 3,7 milioni di tonnellate raccolte, mantenendo un ruolo sussidiario al mercato. Ma c’è ancora un potenziale che può essere intercettato e sottratto alla discarica: circa 700.000 tonnellate, concentrate principalmente al Sud, per le quali Comieco ha messo in campo un piano straordinario di supporto ai comuni. Quantitativi per i quali giocano un ruolo importante anche alcune grandi aree metropolitane, Roma in testa.

È indubbio che in Italia le raccolte differenziate e il riciclo hanno consentito di approvvigionare i settori industriali con una materia prima seconda tanto più preziosa quanto strutturale è la penuria di materie prime che da sempre caratterizza il nostro Paese. Insomma, la sfida finora è stata vinta, certo, e la solidità del sistema consortile, caratterizzato dalla sussidiarietà al mercato, è riuscita a coniugare ambiente ed economia. Ma questa sfida non è finita, si diceva. Oggi non si parla più di “sviluppo sostenibile” solo con riferimento all’aspetto ambientale, ma questo principio cardine – che ha ispirato politiche, strategie, piani d’azione e normative – ha assunto significati e implicazioni che rendono la sostenibilità una delle principali leve, se non la principale, per affrontare le sfide geopolitiche globali che abbiamo dinanzi, a cominciare da quella climatica. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 e l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 ce ne danno testimonianza. Nel contesto geopolitico attuale è più che mai necessario imprimere un’accelerazione a politiche industriali competitive e sostenibili e all’alba del mandato della nuova Commissione europea si parla di “sostenibilità competitiva”.

Mi permetto di aggiungere che le politiche industriali non possono essere sostenibili se non sono competitive e viceversa. È fondamentale agire sulla leva della cd. neutralità tecnologica e guardare alle tecnologie disponibili e ai modelli organizzativi in maniera flessibile, perché la sfida della decarbonizzazione è globale, ma i tessuti industriali e socioeconomici differiscono, e non poco, tra loro. Diversamente, l’approccio al grande tema della sostenibilità resterà ideologico e sarà difficile realizzare la tanto auspicata transizione.

Comieco sta per compiere 40 anni. Nasce in un momento storico dominato dalla cultura dell’ “usa e getta” e del consumismo, anni in cui la produzione dei rifiuti lievitava vertiginosamente e le raccolte differenziate erano pressoché inesistenti. Oggi come allora, il Consorzio intende continuare a dar vita a quella visione di futuro e a giocare il ruolo di acceleratore di innovazione per accompagnare le imprese nel percorso della transizione, insieme a tutti gli attori della filiera. Una filiera che, dagli stracci alla carta da macero, è da sempre un pioniere dell’economia circolare.

IL CONSORZIO

Comieco è il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, nato nel 1985 dalla volontà di un gruppo di aziende del settore cartario interessate a promuovere il concetto di “imballaggio ecologico” e l’organizzazione di sistemi di raccolta differenziata, allora pressoché inesistenti. Nel 1997, con l’entrata in vigore del Dlgs 22/1997, Comieco si è costituito in Consorzio Nazionale nell’ambito del sistema Conai per la gestione degli imballaggi e ha contribuito allo sviluppo della raccolta differenziata comunale di carta e cartone in Italia: da 1 a 3,7 milioni di tonnellate, raggiungendo e superando con anni di anticipo gli obiettivi di riciclo dei rifiuti di imballaggio cellulosici previsti dalla normativa europea.