L’impatto del nuovo Regolamento Imballaggi (PPWR) per il settore degli imballaggi metallici

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Il nuovo Regolamento Imballaggi (Regolamento Ue 2025/40), pubblicato in Gazzetta Ufficiale Ue il 22 gennaio 2025 ed entrato in vigore l’11 febbraio, sarà pienamente applicabile dal 12 agosto 2026. Il testo introduce una revisione profonda del quadro normativo per gli imballaggi immessi sul mercato europeo, con impatti significativi anche per il comparto metallico.

Uno dei passaggi più critici riguarda il divieto, a partire dal 12 agosto 2026, di immettere sul mercato imballaggi destinati al contatto alimentare contenenti PFAS (sostanze per— e polifluoroalchiliche) in concentrazioni superiori a specifici limiti. Questo obbligo si inserisce in un contesto normativo ancora in evoluzione, dal momento che né l’elenco dei PFAS target né i metodi di analisi sono attualmente definiti. La norma prevede inoltre che, in caso di fluoro totale superiore a 50 mg F/kg, il produttore, l’importatore o l’utilizzatore a valle dovrà fornire alle autorità competenti prove dell’eventuale contenuto di PFAS.

Per l’industria metallica, questi limiti implicheranno potenzialmente modifiche nei trattamenti superficiali e nei rivestimenti interni degli imballaggi, in particolare per quelli destinati al settore alimentare. I costi di adeguamento potrebbero essere significativi, anche considerando l’ulteriore onere documentale: i produttori dovranno redigere una documentazione tecnica dettagliata e una Dichiarazione di Conformità per ogni tipologia di imballaggio, da conservare per almeno cinque anni (dieci se riutilizzabile).

A ciò si aggiunge un altro pilastro del PPWR: l’obbligo di riciclabilità. Dal 2030 (o entro due anni dall’adozione dei criteri di Design for Recycling), gli imballaggi dovranno essere progettati per il riciclo, secondo criteri che la Commissione definirà tramite atti delegati. Dal 2035 (o entro cinque anni dalla pubblicazione del metodo di valutazione), dovranno anche essere riciclati su larga scala, raggiungendo almeno il 55% di tasso annuo Ue per essere considerati effettivamente riciclati.

Il settore degli imballaggi metallici si presenta già oggi come uno dei più virtuosi in termini di riciclabilità, ma l’assenza, a oggi, di criteri tecnici definitivi rende impossibile valutare con certezza la conformità futura degli imballaggi in acciaio e alluminio e stimare l’impatto complessivo del Regolamento.

In prospettiva, si segnala anche il ruolo affidato all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), incaricata dalla Commissione Ue di mappare le sostanze pericolose negli imballaggi e proporre, entro settembre 2026, misure per limitarne l’uso. Tali misure non ricadranno nel quadro dei MOCA, bensì nella disciplina REACH. Si apre quindi uno scenario normativo di armonizzazione, che richiederà un attento coordinamento. “Il nuovo Regolamento Imballaggi – ha dichiarato il Presidente di Anfima, Marco Checchi – rappresenta una sfida significativa per il nostro settore: se da un lato riconosciamo l’importanza di definire criteri chiari per la riciclabilità, dall’altro è fondamentale che vengano valorizzati i materiali, come l’acciaio e l’alluminio, che sono già oggi riciclabili all’infinito e raccolti in modo efficiente. Non possiamo permetterci di vanificare decenni di investimenti e innovazione su imballaggi che hanno dimostrato di essere virtuosi”.

Anfima è l’associazione nazionale italiana dei Fabbricanti di Imballaggi Metallici e affini. Rappresenta il punto d’incontro fondamentale per tutti gli operatori italiani del settore degli imballaggi in acciaio e alluminio. La produzione delle aziende Associate è assai diversificata: dalle scatole “open top” per prodotti alimentari ai contenitori per prodotti industriali; dalle lattine per bevande alle bombole aerosol, ai tappi corona, alle capsule ed altre chiusure metalliche, fino ai grandi fusti in lamierino d’acciaio. L’associazione coordina le aziende associate, le tutela e rappresenta nelle sedi legali e tecniche, promuovendone lo sviluppo e svolgendo un’opera di supporto e promozione dell’immagine. Anfima aderisce a Confindustria, agli organismi professionali del settore a livello europeo (MPE, SEFA) e partecipa ai lavori degli organismi internazionali e nazionali di standardizzazione (UNI, ISO, CEN). All’interno di Anfima operano diversi comitati tecnici e gruppi di lavoro.