Lucart: l’economia circolare come leva di sviluppo industriale

In oltre 70 anni si storia, Lucart ha dimostrato come il modello dell’economia circolare possa essere applicato con successo su scala industriale, trasformando gli scarti in risorse e riducendo l’impatto ambientale della produzione di carta per uso igienico.

Il Gruppo, oggi tra i principali produttori in Europa di prodotti tissue, airlaid e carte monolucide sottili per imballaggi, ha fatto dell’innovazione e della gestione sostenibile delle risorse il fulcro della propria strategia, ottimizzando l’uso delle materie prime e raggiungendo traguardi significativi come l’avvio a recupero del 90% dei rifiuti industriali.

Un modello che anticipa il futuro

“Ci impegniamo a realizzare modelli di business circolari per rigenerare e accrescere i capitali naturali, sociali ed economici, perché vogliamo condividere un futuro sostenibile con i nostri stakeholder”. Questo impegno, che riflette la visione con cui Lucart opera sul mercato, ha portato ad esempio alla piena realizzazione del progetto EcoNatural, un caso virtuoso di come gli scarti industriali possano essere trasformati in nuove risorse.

Dal 2013, grazie a un innovativo processo di recupero dei cartoni per bevande, Lucart separa le diverse componenti dell’imballaggio (fibre di cellulosa, alluminio e plastica) e le reintroduce nel ciclo produttivo. Le fibre di cellulosa diventano prodotti della linea Grazie EcoNatural, mentre alluminio e plastica vengono trasformati in nuovi materiali, come pallet e altri oggetti destinati all’uso industriale.

L’impegno per l’economia circolare ha consentito a Lucart di raggiungere un traguardo straordinario nel 2024: il 90% dei rifiuti prodotti a livello di Gruppo è stato avviato a recupero, superando con 6 anni di anticipo l’obiettivo fissato per il 2030. Un risultato davvero importante, seppur ottenuto in circostanze straordinarie e grazie anche a una combinazione di fattori esogeni, che è stato reso possibile unendo alla gestione efficiente dei processi interni la disponibilità di impianti di trattamento e recupero di rifiuti industriali non pericolosi.

Normative e investimenti: la necessità di una visione stabile

Se l’innovazione tecnologica ha permesso di ottimizzare i processi, la crescita futura dell’economia circolare è legata a un altro fattore chiave: la certezza normativa. In assenza di un quadro legislativo stabile e armonizzato a livello europeo, infatti, la replicabilità di casi di successo come quello di Lucart rischierebbe di essere compromessa.

“Per programmare investimenti sostenibili è assolutamente necessario avere stabilità normativa e standard chiari, non solo a livello nazionale, ma anche europeo. La mancanza di uniformità nelle autorizzazioni ambientali e nelle normative sui rifiuti industriali rappresenta infatti un freno alla competitività delle aziende impegnate nell’economia circolare. Se da un lato il Green Deal e il pacchetto di misure sulla circolarità promossi dall’UE indicano la direzione, dall’altro le divergenze nei sistemi regolatori nazionali rendono difficile la pianificazione di investimenti di lungo periodo”.

Innovazione e gestione delle risorse: un connubio vincente

Uno dei principali fattori di successo di Lucart è stata la capacità di bilanciare la produzione da cellulosa vergine con l’uso di materie prime riciclate. Ad oggi, circa il 56% della materia prima impiegata proviene da fibre di recupero: l’obiettivo è arrivare al 60% entro il 2030. Questo approccio consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, in un contesto in cui il prezzo della cellulosa e la disponibilità delle materie prime risultano sempre più volatili.

L’azienda si è inoltre distinta per l’adozione di tecnologie avanzate che migliorano la qualità del riciclo. Studi recenti hanno dimostrato che, sebbene la carta possa essere riciclata in media 7 volte, le fibre di cellulosa presenti negli imballaggi in carta e cartone possono essere riutilizzate fino a 25 cicli senza perdere qualità. Un risultato che conferma il valore dell’innovazione applicata all’economia circolare.

La governance ESG: un impegno riconosciuto a livello internazionale

La strategia di sostenibilità di Lucart è stata riconosciuta non solo dai dati di performance ambientale, ma anche dal consolidamento della sua posizione a livello internazionale. Il Gruppo è socio fondatore del Global Compact delle Nazioni Unite, rafforzando il proprio impegno nel promuovere pratiche aziendali responsabili. Inoltre, nel 2024 è arrivato il prestigioso riconoscimento di EcoVadis, che per il terzo anno consecutivo le ha assegnato la valutazione Platinum con un punteggio di 85/100 (in crescita rispetto al 2023), ponendola in cima alla classifica delle società valutate dall’agenzia indipendente negli ultimi 12 mesi.

Questo posizionamento sottolinea come Lucart non si limiti a implementare soluzioni sostenibili all’interno dei propri stabilimenti, ma lavori anche per la diffusione di un modello di business basato sulla circolarità e sulla responsabilità ambientale e sociale.

L’AZIENDA

Lucart, un gruppo che parla al futuro

Nato in provincia di Lucca nel 1953 per iniziativa della famiglia Pasquini, Lucart è oggi un gruppo industriale multinazionale tra i principali produttori a livello europeo di prodotti ad uso igienico sanitario in carta tissue ed airlaid (carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, tovaglie, fazzoletti, asciugamani, lenzuolini medici, etc.) e di carte monolucide sottili per imballaggi flessibili.

Le attività produttive dell’azienda sono distribuite su 3 aree di business (Business to Business, Away from Home e Consumer), impegnate nello sviluppo e nella vendita di prodotti con brand come Tenderly, Tutto, Grazie EcoNatural e Smile (mercato Consumer) e Lucart Professional, Fato e Velo (mercato Away from Home). Con oltre 1.700 persone impiegate in 10 stabilimenti produttivi e 2 centri logistici tra Italia, Francia, Ungheria, Spagna e UK, la capacità produttiva è di circa 400.000 tonnellate/anno di carta.