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Terre e rocce: senza piano di utilizzo non diventano sottoprodotti

Sentenza 13 aprile 2023, n. 15450

La massima
Restano rifiuti e non diventano sottoprodotti le terre e rocce da scavo che, presenti in un deposito, saranno impiegate senza “piano di utilizzo” oppure (in caso di cantieri di piccole dimensioni) in difetto di una “dichiarazione di utilizzo”.
Neanche ricorrono gli estremi del deposito temporaneo poiché non è stata rispettata la speciale disciplina al riguardo prevista dal Dpr 120/2017 che si distingue da quella di cui al Dlgs 152/2006, soprattutto, per il quantitativo massimo da rimuovere entro tre mesi. Nel caso di specie le 300 tonnellate di materiale rappresentato da terre e rocce da scavo, invece, sono state poste in raggruppamento per 14 mesi. L’assenza del collegamento funzionale tra il sito di produzione del materiale e quello di utilizzo, che siano nella disponibilità del produttore, inoltre, restituisce gli estremi di un deposito illecito poiché privo di autorizzazione. (C.K.)