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Discariche: non c’è correlazione tra le modalità usate per la classificazione dei rifiuti e i criteri di ammissibilità

Argomenti trattati: Discariche

Quesito numero 1540

La classificazione di un rifiuto speciale non pericoloso (codice specchio), come si concilia con quanto previsto nello schema “riquadro 2.1” SNPA 105 dove, nella definizione di flussi generati dal ciclo produttivo, bisogna individuare e quantificare con i bilanci di massa dei flussi di rifiuti generati dalle differenti fasi del processo “quindi si identifica un lotto ben definito”, con quanto previsto dall’articolo 7 “criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica”, articolo 7-bis comma 3 e 7-ter, Dlgs 36/2003? Il lotto di rifiuti stoccati e campionati secondo il punto due dello schema citato, è costituito da circa 600-800 tonnellate (quantità media presente negli impianti di trattamento dei rifiuti di medie/grandi dimensioni). Per quanto attiene la discarica, il quantitativo di rifiuti classificati risulta essere nettamente inferiore alla durata dell’intera omologa che può durare fino a 12 mesi, con verifiche analitiche come da prescrizioni autorizzative. Quindi, tutti i rifiuti aventi codice specchio vanno omologati esclusivamente a lotti finiti oppure, essendo impianti che producono rifiuti regolarmente generati, l’omologa può comunque avere la validità come prima dell’entrata in vigore della Snpa105?