L'INTERVENTO - Rifiuti speciali, i dati Ispra su produzione e gestione 2024
(01/11/2024) Rosanna Laraia
(01/11/2024) Rosanna Laraia
Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica ha adottato il decreto 28 giugno 2024, n. 127 recante il nuovo regolamento sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of waste) dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione ai sensi dell’articolo 184-ter, Dlgs 152/2006 che sostituisce il Dm 152/2022, dopo il periodo di monitoraggio delle vecchie disposizioni e con l’attivo coinvolgimento dei soggetti interessati e il supporto dell’Ispra e dell’Iss.
Con questo decreto viene, quindi, aggiornata la disciplina sulla cessazione della qualifica di rifiuto per i rifiuti inerti da costruzione e demolizione e per altri rifiuti inerti di origine minerale ai sensi dell’articolo 184-ter del Dlgs 152/2006. Si tratta di una revisione quanto mai attesa vista l’importanza rivestita dai rifiuti inerti non pericolosi da costruzione e demolizione che, con oltre 77,2 milioni di tonnellate, rappresentano il 47,7% del totale dei rifiuti speciali prodotti in Italia nel 2021. Il nuovo decreto rappresenta un importante tassello per la reale promozione dell’economia circolare e per ridurre i quantitativi di rifiuti avviati a smaltimento.
(01/10/2024) di Rosanna Laraia
L’articolo riporta i dati ufficiali, tratti dal Rapporto rifiuti urbani – Edizione 2023 di Ispra e del Sistema Nazionale a rete di protezione ambientale (Snpa), sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani nell’anno 2022. La produzione scende nuovamente dopo il rialzo del 2021, cresce di oltre un punto percentuale la raccolta differenziata e soprattutto diminuisce, ma permane il gap esistente tra le diverse regioni/province del nostro Paese. Il divario impiantistico è evidente soprattutto tra il Nord e il Sud. Gli obiettivi di riduzione dello smaltimento in discarica (10% di Ru nel 2035 rispetto ai rifiuti prodotti) e di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio, introdotti dalle nuove direttive del “pacchetto rifiuti” appaiono non completamente raggiungibili, nonostante i progressi fatti, di qui la necessità di prevedere nuovi strumenti, regole e finanziamenti per far sì che l’Italia li raggiunga.
(29/02/2024) di Rosanna Laraia
Il nuovo contesto strategico e regolamentare europeo e nazionale ha come obiettivo prioritario quello di garantire l’uso efficiente delle risorse e la realizzazione dell’economia circolare. I dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali, tratti dal Rapporto Ispra – Edizione 2023 e relativi all’anno 2021, delineano un quadro nazionale in cui la transizione verso l’economia circolare non appare del tutto attuata. Di qui l’esigenza di ulteriori azioni da mettere in atto per realizzare realmente detta transizione.
(01/11/2023) di Rosanna Laraia
Il Regolamento (Ue) n. 2019/1009 rappresenta il quarto regolamento europeo relativo ai rifiuti, che a seguito di un’operazione di recupero, cessano di essere tali e diventano materiali “End of Waste”. Esso si inserisce nel contesto delle azioni per promuovere l’economia circolare. L’obiettivo prioritario del Regolamento, che entrerà in vigore il 16 luglio 2022, è quello di armonizzare e unificare il quadro normativo europeo in materia di concimi Ue al fine di garantire lo stesso livello di qualità e di sicurezza in tutta l’Unione europea, condizioni di parità per tutti i produttori, un maggior controllo affinchè i fertilizzanti non rappresentino un rischio per la salute umana, animale o vegetale, e per l’ambiente. Per la prima volta, vengono disciplinati anche i concimi non prodotti da attività estrattiva o per via chimica, ma da rifiuti a matrice organica, trasformati in fertilizzanti da immettere, con il marchio Ce, sul mercato unico europeo. In tale contesto si inseriscono il compost e il digestato che rappresentano i materiali costituenti l’Ammendate organico.
(29/09/2023) di Rosanna Laraia
L’articolo riporta i dati aggiornati al 2022, forniti dal Report annuale del CdC Raee, sui rifiuti elettrici ed elettronici raccolti e riciclati a livello nazionale e delle diverse regioni. Sono illustrati anche i dati relativi ai Raee riconducibili ai 5 raggruppamenti di legge.
Viene poi brevemente descritto il funzionamento del sistema di gestione, evidenziando il ruolo centrale del CdC Raee. I dati non sono confortanti, registrano cali più o meno accentuati e gli obiettivi di legge appaiono lontani.
(01/05/2023) di Rosanna Laraia
L’articolo riporta i dati ufficiali, tratti dal Rapporto rifiuti urbani – edizione 2022 di Ispra e del Sistema Nazionale a rete di protezione ambientale (Snpa), sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani nell’anno 2021. La produzione riprende a crescere anche se si può evidenziare un disallineamento rispetto agli indicatori socio economici, quali il PIL e i consumi delle famiglie. Cresce anche se di poco la raccolta differenziata e soprattutto diminuisce il gap esistente tra le diverse regioni/province del nostro Paese. Il divario impiantistico è evidente soprattutto tra il Nord e il Sud, divario che anche con i finanziamenti del Pnrr si ha intenzione di colmare.
Gli obiettivi di riduzione dello smaltimento in discarica (10% di RU nel 2035 rispetto ai rifiuti prodotti) e di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio, introdotti dalle nuove direttive del “pacchetto rifiuti” appaiono ancora lontani, di qui la necessità di prevedere nuovi strumenti, regole e finanziamenti per farsì che l’Italia li raggiunga. Il Pngr e Pnrr rappresentano i più validi strumenti.
(27/02/2023) di Rosanna Laraia
Il Dm 152/2022 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 20 ottobre 2022 n. 246 ed entrato in vigore il 4 novembre dopo un lungo e travagliato iter amministrativo durato anni.
Con questo decreto viene disciplinata la cessazione della qualifica di rifiuto per i rifiuti inerti da costruzione e demolizione e per altri rifiuti inerti di origine minerale ai sensi dell’articolo 184-ter, del Dlgs 152/2006. Si tratta del sesto decreto nazionale “end of waste” quanto mai atteso vista l’importanza rivestita dai rifiuti inerti non pericolosi da costruzione e demolizione che, con oltre 65 milioni di tonnellate, rappresentano il 47,7% del totale dei rifiuti speciali prodotti in Italia nel 2020 e circa un terzo di quelli prodotti in Europa. Gli aggregati recuperati presentano caratteristiche tecniche equiparabili agli aggregati naturali, consentendo di risparmiare materie vergini costose e rappresentano un tassello importante, per realizzare l’economia circolare e ridurre i quantitativi di rifiuti avviati a smaltimento.
(31/12/2022) di Rosanna Laraia
Con il Dm 24 giugno 2022, n. 257 è stato formalmente adottato dal MiTE il “Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR)”, previsto dall’articolo 198-bis Dlgs 152/2006 che ne ha fissato i contenuti. Il PNGR costituisce uno dei pilastri attuativi della Strategia nazionale per l’economia circolare e insieme al Programma nazionale di Prevenzione e ad altri strumenti di policy, indirizza le Regioni e le Province autonome nella loro attività di pianificazione e gestione dei rifiuti, con l’obiettivo di sviluppare di un’economia sostenibile e circolare. Attraverso la fissazione di obiettivi generali, macro-obiettivi e conseguenti macro-azioni, il PNGR vuole colmare il divario impiantistico tra le regioni del Nord e il Centro-Sud, aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclaggio, sviluppare l’utilizzo delle materie prime seconde, in sostituzione di quelle vergini e contribuire alla transizione energetica. Individua 12 flussi strategici di rifiuti da inserire nei piani regionali; per ciascun flusso, analizza lo stato attuale (quantità, modalità di raccolta, operazioni di gestione), individua gli obiettivi da raggiungere fissati dalla legislazione europea, le modalità di calcolo delle quantità riciclate/recuperate e le strategie per il raggiungimento di tali obiettivi, stima il divario impiantistico e formula scenari alternativi di evoluzione del sistema.
(30/09/2022) di Rosanna Laraia
(31/05/2022) risponde Rosanna Laraia