Focus appalti verdi
Gli “Appalti verdi” e le certificazioni ambientali (prima parte)
Come noto, il Codice Appalti ha introdotto l’obbligo degli “Appalti verdi”: ai sensi dell’articolo 34 Dlgs 50/2016, tutte le Stazioni appaltanti devono inserire, nella documentazione progettuale e di gara, almeno le specifiche tecniche e le clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (CAM); i criteri premianti ivi previsti devono essere tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
L’aspetto cruciale per l’attuazione del Green public procurement risiede nella capacità di “verifica” dei requisiti ambientali da parte delle Stazioni appaltanti. Pertanto, in questa Rubrica, si propone un approfondimento (in due parti) sul tema delle certificazioni ambientali: i requisiti, le modalità per la loro ammissibilità, le diverse tipologie.
In questa prima parte si analizzeranno i requisiti posti dal Codice Appalti, come riportate in particolare dagli articoli 82 e 69.
La seconda parte, che sarà pubblicata nel prossimo numero della presente Rubrica, riporterà la rassegna delle principali certificazioni ambientali (di sistema e di prodotto), per offrire un contributo operativo a Pubbliche amministrazioni e Operatori.
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