Pasquale Fimiani Avvocato generale presso la Corte di Cassazione

Ultimi articoli

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INTERVENTI - La giustizia climatica in Italia: uno sguardo d’insieme

La recente decisione del Tribunale di Roma nella prima causa di giustizia climatica nel nostro Paese, con la soluzione di considerare improponibile un’azione diretta ad ottenere dallo Stato l’adozione di provvedimenti di contrasto all’emergenza climatica, in quanto rientranti nella sfera esclusiva di competenza politica, rende utile uno sguardo d’insieme su un fenomeno in continua espansione a livello internazionale e che comprende anche le controversie nei confronti delle imprese con emissioni climalteranti e l’impugnazione di provvedimenti autorizzatori di attività ad impatto climatico.

(01/04/2024) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Il ripristino e la riparazione nei reati in materia di rifiuti: conseguenze

Il ripristino dello stato dei luoghi e la riparazione del danno ambientale non costituisce solo un obbligo conseguente alla sentenza di condanna, ma è previsto dalla disciplina ambientale con diversi effetti favorevoli, quali quelli di carattere estintivo (adempimento delle prescrizioni per le contravvenzioni previste dal Dlgs 152/2006, oblazione ordinaria e sospensione con messa alla prova), di non punibilità (speciale tenuità od osservanza del progetto di bonifica), di riduzione della pena o di non applicazione della confisca (solo per i delitti ambientali previsti dal codice penale).

(29/02/2024) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La violazione delle regole di gestione degli impianti di depurazione e trattamento di acque reflue

La gestione del depuratore pone diverse questioni, quali l’individuazione dei confini tra la operatività della normativa sugli scarichi e quella sui rifiuti, la responsabilità nei consorzi di depurazione, nel riparto tra il titolare dello scarico finale e dei singoli consorziati, la speciale disciplina del trattamento dei rifiuti presso impianti di trattamento di acque reflue ed il riparto di responsabilità nel caso di affidamento a terzi della gestione dell’impianto di depurazione, temi tutti legati agli aspetti generali dei due principali settori della materia ambientale.

(31/01/2024) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Misure di prevenzione, interdittiva antimafia ed ambiente

Un settore che contribuisce al contrasto della criminalità ambientale è quello delle misure di prevenzione (personali e patrimoniali) previste dal Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione nei confronti dei soggetti socialmente pericolosi, tra i quali sono espressamente contemplati gli indiziati del delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti, ma possono rientrare anche i c.d. inquinatori seriali socialmente pericolosi laddove risulti che, per la condotta ed il tenore di vita, vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, ovvero che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica, previsioni cui il Codice affianca l’interdittiva antimafia, sempre più frequentemente applicata nei confronti di soggetti dediti al traffico illecito dei rifiuti.

(02/01/2024) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La giurisprudenza in tema di modifiche agli impianti soggetti ad Aia

La distinzione tra modifiche sostanziali e non sostanziali dell’autorizzazione integrata ambientale, rilevante anche ai fini penali, è stata chiarita da numerose decisioni della giurisprudenza, specie amministrativa, che è opportuno ricostruire partendo dalla fondamentale affermazione della Corte di Giustizia per la quale una modifica può essere qualificata come sostanziale a due condizioni, tra loro cumulative, la prima relativa al contenuto della modifica e la seconda alle sue potenziali conseguenze.

(31/10/2023) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La discarica e l’abbandono di rifiuti su fondo altrui

Nonostante un orientamento per il quale il proprietario del fondo, in quanto custode ai sensi dell’articolo 2051 c.c., ha una posizione di garanzia rispetto all’abbandono, al deposito incontrollato od alla discarica di rifiuti da parte di terzi, può ritenersi ormai prevalente l’individuazione della responsabilità del proprietario nel caso di colpevole inerzia di comportamenti ragionevolmente esigibili e idonei a prevenire ed impedire la commissione dell’illecito, cui consegue il rafforzamento del proposito criminoso o l’agevolazione dell’opera del terzo.

(03/10/2023) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La giurisprudenza in tema di utilizzo dei rifiuti a fini energetici: un primo sguardo d’insieme

La rassegna esamina i punti essenziali della giurisprudenza in tema di utilizzo dei rifiuti quale fonte di energia, partendo dalla inclusione, tra i criteri di priorità di gestione dei rifiuti, del loro recupero e dell’impiego come fonte di energia per la produzione di combustibili, per poi passare all’incenerimento e coincenerimento ed all’utilizzo delle varie forme di evoluzione del rifiuti, quali le biomasse, come fonti che possono alimentare gli impianti per la produzione di energia rinnovabile soggetti all’autorizzazione unica di cui all’articolo 12, Dlgs 387/2003 e alla procedura abilitativa semplificata (“Pas”) e il combustibile solido secondario (CSS). La rassegna da anche conto di come la giurisprudenza abbia registrato la recente evoluzione normativa che ne consente la sostituzione a combustibili fossili tradizionali, qualificando le relative modifiche tecnico-impiantistiche come modifiche non sostanziali.

(01/09/2023) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Le violazioni in tema di procedure semplificate per il recupero e l’autosmaltimento dei rifiuti

Il sistema sanzionatorio della violazione delle regole in materia di recupero semplificato, soggetto al regime della comunicazione in luogo di quello autorizzatorio, si incentra sulla triplice distinzione tra mancanza di comunicazione, falso nella stessa e carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per effettuarla correttamente, ipotesi quest’ultima che pone questioni di individuazione degli esatti confini rispetto alle altre due. Sullo sfondo, poi, vanno definiti i principi del recupero agevolato nel sistema Eow.

(30/06/2023) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - La violazione delle regole di gestione della discarica: profili problematici

Fino all’emanazione del Dlgs 13 gennaio 2003, n. 36 la tutela delle regole di gestione delle discariche era affidata esclusivamente alla contravvenzione di violazione delle prescrizioni dell’autorizzazione, anche se la giurisprudenza ha individuato situazioni apparentemente riconducibili alla violazione delle prescrizioni riconducibili al più grave reato di gestione di discarica senza autorizzazione. Con il Dlgs 36/2003, l’articolo 16 ha introdotto altre ipotesi di reato consistenti nella violazione dell’obbligo di trattamento dei rifiuti prima del conferimento in discarica, dei criteri di ammissibilità di rifiuti in discarica, delle procedure di ammissione dei rifiuti in discarica e dei divieti di diluizione o miscelazione dei rifiuti al solo fine di renderli conformi ai criteri di ammissibilità. Trattasi di un quadro complesso nel quale l’intervento si propone di selezionare gli aspetti problematici e di maggior rilievo.

(31/05/2023) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Il riparto di responsabilità penale tra Sindaco e dirigenti nella gestione delle questioni ambientali

Il tema della individuazione dei soggetti responsabili delle questioni ambientali all’interno degli enti pubblici va affrontato sulla base della distinzione tra responsabilità politica ed amministrativa introdotta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 e poi confermata dall’articolo 107 del Dlgs 18 agosto 2000, n. 267 (Tuel), tenendo però presente che il Sindaco, pur essendo organo di governo, resta comunque il responsabile dell’amministrazione del Comune (articolo 50, comma 1, Tuel) con la conseguenza che è comunque garante della complessiva correttezza dell’azione amministrativa riferibile all’ente che dirige, sicché, ove abbia notizia che nello svolgimento di questa siano compiute attività illecite, incombe su di lui il dovere di inibirle ed impedire la commissione di reati, dei quali, nell’ipotesi di omesso esercizio dei poteri di accertamento e sanzione spettantigli, è chiamato a rispondere.

(01/05/2023) di Pasquale Fimiani