Al via il modulo per segnalare le inadeguatezze degli impianti rifiuti nei porti
Procedure di segnalazione delle presunte inadeguatezze degli impianti portuali di raccolta nonché modalità di valutazione e revisione dell’adeguatezza degli impianti portuali stessi
Il decreto 19 dicembre 2023 entrato in vigore il 16 febbraio 2024 attua, con un ritardo di poco inferiore ai due anni sui tempi stabiliti, il Dlgs 197/2021 in materia di impianti portuali di raccolta per il conferimento delle navi, definendo, in conformità alle procedure definite dall’Organizzazione marittima internazionale (Imo), le modalità di segnalazione, di indagine e di notifica dell’esito dell’indagine relative alle eventuali inadeguatezze – ovvero delle “deviazioni sostanziali e documentabili” rispetto alle previsioni della Convenzione Marpol 73/78 e del Dlgs 197/2021 – riscontrate.
Il provvedimento si applica a tutte le navi iscritte in Italia che scalano i porti nazionali, “comunitari” ed esteri nonché a tutti gli impianti portuali di raccolta ricadenti nel territorio nazionale.
Ai sensi della disciplina, la nave battente bandiera italiana che in occasione di uno scalo presso uno Stato “comunitario” o estero, dopo aver presentato richiesta di disponibilità al conferimento dei rifiuti prodotti a bordo, riscontri l’assenza, l’indisponibilità ovvero la presunta inadeguatezza di impianti portuali di raccolta, deve avviare la procedura di segnalazione utilizzando il modulo (in inglese) allegato al decreto (la documentazione va custodita per 3 anni). Nel caso di rischi per l’ambiente marino o quando sia necessario ricorrere a provvedimenti autorizzativi /derogatori dei certificati statutari rilasciati ai sensi della convenzione Marpol 73/78, va informato anche il Mase.
Ricevuta la segnalazione, il “punto di contatto nazionale” (ovvero il soggetto individuato quale referente del database del Gisis, il portale informativo dell’Imo) deve inserirla nel portale ed effettuare le comunicazioni previste presso Imo e Stato di approdo, per poi monitorare il seguito del procedimento.
Qualora invece la segnalazione dell’Imo e/o di uno Stato di bandiera estero su presunte inadeguatezze riguardi un impianto portuale di raccolta rifiuti italiano, il punto di contatto deve avviare la procedura di verifica, attivando le Capitanerie di porto e, se necessario, convocando l’apposito tavolo tecnico istituito dallo stesso decreto.
Se emergono problematiche infrastrutturali, l’inadeguatezza va segnalata al MinInfrastrutture affinché la competente Autorità di sistema portuale (o l’Ente titolare della funzione concessoria) possa dare corso “alle incombenze gestorie o ai conseguenti adempimenti”. Il punto di contatto, inoltre, deve inserire nel portale Gisis le proprie conclusioni, notificando l’informazione allo Stato segnalante.
Il Mase, infine, deve procedere a una valutazione sistematica degli impianti, con cadenza almeno annuale. (A.G.)
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