Biosolids to Soil

Una carta di identità dei fanghi di depurazione idonei all’utilizzo agronomico e per la produzione di fertilizzanti

Con il loro contenuto di carbonio organico ed elementi nutritivi (nutrienti), i fanghi di depurazione e i fertilizzanti da essi prodotti forniscono un contributo importante per aumentare o preservare la fertilità dei suoli e per dare un valido supporto al settore agricolo. Purtroppo, una diffusa scarsa conoscenza sul tema del recupero e della valorizzazione agronomica dei fanghi determina opinioni, valutazioni e scelte non supportate da reali motivazioni tecnico-scientifiche; questo ha reso opportuno costituire un gruppo di lavoro formato da esperti, principalmente provenienti dal mondo della ricerca scientifica, che aiutasse a consolidare le conoscenze acquisite e a trasmetterle in modo chiaro all’opinione pubblica e ai decisori politici.

Il CIC si è fatto così promotore della costituzione di un Forum di discussione denominato Biosolids to soil, sostenuto dagli operatori del settore interessati al recupero e alla valorizzazione dei fertilizzanti prodotti anche con fanghi di depurazione, nella prospettiva di una loro applicazione agronomica. Il Forum è stato presentato ad Ecomondo 2023 ed è composto da esperti di provata competenza tecnico-scientifica e accademica sui temi del suolo, dell’ecologia, dell’uso e riciclo delle biomasse in agricoltura.

L’iniziativa del CIC è stata accolta e condivisa dalle principali Associazioni di categoria (Utilitalia, Assoambiente), ed è finalizzata a mettere a disposizione dei sostenitori analisi ed approfondimenti basati su evidenze scientifiche fruibili per tutti gli utilizzi verso le istituzioni, nella comunicazione, nonché per diffondere complessivamente un messaggio corretto da parte di tutti gli operatori.

Tra le priorità del Forum, gli esperti sono stati stimolati a definire opportuni criteri di valutazione e caratteristiche utili a qualificare un fango di depurazione idoneo a produrre fertilizzanti, attraverso una “Carta di identità dei fanghi”. Va ricordato infatti che, nel sottolineare il valore agronomico dei fanghi di depurazione, va altresì considerato che le condizioni del loro impiego per la fertilizzazione dei suoli devono essere valutate rispetto ai possibili rischi legati alla presenza di contaminanti veicolati ai fanghi dalle acque reflue, dalla cui depurazione vengono generati.

In una visione allargata dei requisiti minimi dei fanghi impiegabili per produrre fertilizzanti è necessario tener conto sia dei rischi sia dei benefici derivanti dall’impiego dei fanghi per la produzione di fertilizzanti da utilizzare sui suoli. Un possibile approccio alla caratterizzazione di un fango idoneo all’agricoltura dovrebbe prevedere, secondo la “carta di identità” prodotta dal Forum:

• parametri che valutino adeguatamente le sue caratteristiche agronomiche;

• parametri relativi a contaminanti:

– che siano misurabili nei fanghi attraverso metodi analitici selettivi e standardizzabili nelle concentrazioni di potenziale interesse;

– che comportino un rischio di contaminazione aggiuntivo rispetto a sorgenti alternative quando applicati in agricoltura in dosi idonee alla funzione svolta;

– che siano contenibili protocolli unificati e approvati a livello nazionale o attraverso idonee modalità di esercizio degli impianti di depurazione;

• parametri che, andando oltre l’analisi di singoli composti, valutino gli effetti eco-tossicologici complessivi derivanti dall’applicazione.

Il documento intende fornire indicazioni importanti su quali siano i parametri da prendere in considerazione per valutare l’idoneità dei fanghi di depurazione per la valorizzazione diretta in agricoltura o per la produzione di fertilizzanti organici, alla luce della disciplina nazionale in materia, delle principali norme regionali e dei risultati dei più recenti studi e ricerche.

Metalli, idrocarburi, IPA e PCB, diossine, parametri biologici e microbiologici, affiancati a proposte di valutazione basate sugli effetti dell’applicazione dei fanghi e dei fertilizzanti con fanghi attraverso analisi di tipo eco-tossicologico, sono solo alcuni dei parametri che sono stati considerati nella “carta di identità”. Senza dimenticare il tema degli odori, che spesso rappresenta il principale ostacolo al loro utilizzo o la prima causa di lamentela da parte dei cittadini.

Naturalmente, la valorizzazione dei fanghi di depurazione come fertilizzanti parte dalla considerazione che tali matrici posseggono caratteristiche agronomiche che ne valorizzano l’impiego.

Qualora i fanghi siano destinati alla produzione di fertilizzanti a base organica, le caratteristiche agronomiche di riferimento dovrebbero essere non già quelle dei fanghi, ma quelle del prodotto fertilizzante ottenuto.

Relativamente ai fanghi destinati all’utilizzo diretto in agricoltura, ci si riferisce invece a quelli proposti dal Dlgs 99/1992. A questi parametri si propone inoltre di valutare la possibile aggiunta di un parametro associato alla potenzialità di stoccaggio nel suolo del carbonio organico applicato con i fanghi.

La carta di identità dei fanghi vuole essere il punto di partenza per una razionalizzazione dei parametri esistenti e per una raccolta di dati relativi a quelli emergenti, per la standardizzazione dei metodi di analisi e una successiva decisione sugli eventuali valori di riferimento, per indirizzare al meglio il recupero e riutilizzo di questa preziosa risorsa circolare.

Il Consorzio Italiano Compostatori è un’organizzazione senza fini di lucro che si occupa di promuovere e valorizzare le attività di riciclo di rifiuti e sottoprodotti a matrice organica e ha come finalità la produzione di compost, fertilizzanti organici e biometano. Il CIC rappresenta circa 150 aziende che operano nel settore del riciclo organico. Il CIC, nato nel 1992, da diversi anni monitora l’intera filiera del settore del rifiuto a matrice organica in Italia durante tutte le sue fasi produttive, dalla verifica della qualità delle biomasse compostabili fino alla definizione della qualità dei prodotti finali.

Nel 2004 è nato il “Marchio Compost di Qualità CIC” che attesta le caratteristiche agronomiche dei fertilizzanti organici prodotti negli impianti delle aziende associate. Il CIC è membro fondatore dell’European Compost Network (Ecn). Il CIC è anche ambasciatore nel mondo di Ecomondo, la Fiera dell’industria italiana della Green Economy, è membro di Iswa International e partner dell’US Composting Council. Nel 2019 il CIC con Ecn ha lanciato Sos Soil, Save Organics in Soil, la Piattaforma per la valorizzazione della sostanza organica nel suolo.