Paola Ficco

Interventi e commenti

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COMMENTI - Pneumatici e gomma vulcanizzata aggiungono un tassello alla “fine del rifiuto”

Il 5 agosto 2020 sono entrate in vigore le norme tecniche sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) della gomma derivante dalla frantumazione degli pneumatici fuori uso (Pfu) e degli sfridi di gomma vulcanizzata da produzione di pneumatici nuovi e dall’attività di ricostruzione di pneumatici usati.
Anche se le Regioni possono concedere l’End of Waste “caso per caso”, è innegabile che l’adozione di un decreto comporta il fondamentale elemento dell’uniformità sul territorio nazionale delle autorizzazioni, dei criteri di verifica del materiale in ingresso, delle modalità di lavorazione e dei sistemi di controllo.
Un passo avanti fondamentale per il comparto del riciclo degli pneumatici e che rappresenta il vero avvio verso l’economia circolare del settore della gomma.
L’intervento chiarisce alcuni punti nodali (adeguamento delle autorizzazioni in essere e rapporti con il Dm 5 febbraio 1998), riproponendo una valutazione giuridica della fattispecie, per evitare errori di prospettiva.

(06/10/2020) di Paola Ficco

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COMMENTI - Deposito temporaneo, le oscure modifiche e la ricognizione disciplinare

La Circolare Minambiente 30 marzo 2020 ha fornito indicazioni alle Regioni per l’adozione delle ordinanze contingibili e urgenti sulla gestione dei rifiuti nel periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19. Tra queste, anche una specifica indicazione sul deposito temporaneo. La legge 27/2020 di conversione del Dl 18/2020 (cd. “Cura Italia”) ha trasferito tale indicazione, in modo pedissequo, nel suo articolo 113-bis, come se la legge non avesse carattere imperativo ma solo indicativo. Il che ha creato una norma che può prestare il fianco a più di una divergenza interpretativa, a tutto svantaggio del già sofferente panorama produttivo nazionale. Pertanto, il Legislatore dove farsi carico di chiarire alcuni aspetti.

L’articolo restituisce la disciplina del deposito temporaneo realizzato dal produttore dei rifiuti, alla luce della nuova norma e, in ragione dei principi di cautela e di proporzionalità di matrice europea e nazionale, ne fornisce una lettura non espansiva. La nuova modifica si ripercuote anche sul concetto di discarica. La previsione è ordinamentale e non è limitata al periodo di pandemia, perché anche se il titolo del provvedimento è riferito all’emergenza, il concetto non viene ripreso puntualmente. Del resto “rubrica legis non est lex”.

(31/05/2020) di Paola Ficco

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COMMENTI - Pneumatici: l’esperienza di quasi un decennio consegna un sistema di gestione maturo

È entrato in vigore il 23 aprile 2020 il nuovo regolamento sulla disciplina degli obblighi gestionali relativi agli pneumatici fuori uso (Pfu) previsti dal Dm 19 novembre 2019, n. 182. Le innovative previsioni concretizzano in maniera puntuale i principi della responsabilità estesa del produttore dei beni da cui si originano rifiuti che, già presente nella disciplina generale dei rifiuti, costituisce il fulcro delle nuove previsioni comunitarie (direttiva 851/2018), in corso di recepimento. Il decreto conferma quanto già esistente in Italia con l’obbligo di ripresa degli Pfu (rifiuti) da parte dei produttori e importatori di pneumatici organizzati in appositi sistemi associati, potenzia le previsioni che assistono la captazione sul territorio estendendole anche ai sistemi individuali. Lo fa con previsioni che sono frutto dell’esperienza maturata in questi anni dal sistema.

(30/04/2020) di Paola Ficco

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COMMENTI - End of Waste: la nuova norma sembra risolvere il “caso per caso” ma moltiplica i controlli e non si raccorda con l’Aia

Il nuovo End of Waste introdotto dalla norma del Dl “crisi aziendali” sembra risolvere il problema delle autorizzazioni caso per caso, ma soprattutto assicura che le autorizzazioni in essere alla data del 3 novembre 2019 “sono fatte salve” e che, in assenza delle norme comunitarie o nazionali, saranno rinnovate nel rispetto dell’End of Waste “caso per caso” concesso dalle autorità competenti a livello locale. L’intervento riepiloga l’origine della problematica ripercorrendo la sentenza del Consiglio di Stato del 2018 e ricorda che il problema si radica tutto nella necessità costituzionale di assicurare un livello di tutela uniforme su tutto il territorio nazionale. La disamina è completata da una lettura sistematica del nuovo articolo 183-ter “Codice ambientale” e da un flusso procedurale per i controlli “a campione” di Ispra, senza mancare di evidenziare alcuni importanti aspetti che, necessariamente, dovranno essere chiariti.

(06/01/2020) di Paola Ficco

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COMMENTI - End of waste: il meccanismo incompleto dello “sblocca cantieri” penalizza il riciclo e la circolarità della materia

Dopo l’intervento della legge 55/2019 (“sblocca cantieri”) si è ovviamente registrata una sorta di blocco del sistema del riciclo soprattutto per quanto riguarda la concessione delle nuove autorizzazioni e dei rinnovi di quelle esistenti.
La norma è parziale e priva di coraggio con la previsione di linee guida ministeriali. Occorreva solo un procedura di velocizzazione, facoltizzando il Ministero dell’Ambiente ad agire con maggiore snellezza per attualizzare il passato, ma non è accaduto. In altri termini, la norma va cambiata e velocemente. L’articolo 6 della direttiva offre lo spunto per poterlo fare con legge formale, ma prima del 5 luglio 2020, termine per recepimento delle direttive sull’economia circolare. L’intervento restituisce i tratti fondamentali della problematica.

(04/09/2019) di Paola Ficco

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COMMENTI - Sfalci e potature: un “camouflage” legislativo che non esenta dal provare la non pericolosità di sfalci e potature

L’articolo 20 della legge europea 2018 modifica l’articolo 185, comma 1, lettera f) del Dlgs 152/2006 sulle esclusioni dalla disciplina sui rifiuti. Il tutto per superare l’avvio di una procedura di infrazione Ue e sanare i problemi di compatibilità con la direttiva europea sui rifiuti 2008/98/Ce. La modifica, però, ripropone il problema. Infatti, si ha che sono esclusi dal regime sui rifiuti anche quelli che derivano dalla manutenzione del verde pubblico dei comuni. Vale la pena ricordare che sfalci e potature devono essere non pericolosi e nelle aree ad alta densità di traffico non è un obiettivo semplice; la loro non pericolosità dovrà comunque essere sempre provata.

(29/06/2019) di Paola Ficco

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COMMENTI - End of Waste: quali soluzioni dopo il “no” della Corte di Giustizia alle autorizzazioni “caso per caso”?

La recente sentenza della Corte di Giustizia europea del 28 marzo 2019, dopo il Consiglio di Stato del 28 febbraio 2018, ripropone con forza il caso dell’End of Waste concesso “caso per caso” dalle autorità competenti. La risposta della Corte alla questione pregiudiziale dei Giudici lituani non ammette repliche: in difetto di criteri europei o nazionali, l’autorità competente non può autorizzare l’End of Waste. La sentenza pone alcuni interrogativi, primo fra tutti quello relativo alle sue ricadute sul versante interno. Inoltre, poiché pronunciata in base alla precedente versione dell’articolo 6, comma 4, direttiva 2008/98/Ce sui rifiuti, si tratta di capire se conserva la sua efficacia anche alla luce della nuova formulazione di tale disposizione.
L’intervento si interroga anche in ordine alla praticabilità di autorizzazioni caso per caso alla luce dell’articolo 117 Cost. e alla necessità di garantire norme uniformi sul territorio nazionale per garantire “il rispetto dei livelli uniformi di tutela apprestati dallo Stato” richiesto dalla Corte costituzionale.
La preclusione per autorizzazioni caso per caso in mancanza di criteri europei o nazionali comporta un evidente “vulnus” alla effettiva attuazione dell’economia circolare.
Pertanto, dopo aver analizzato contesto e conseguenze, gli Autori avanzano un’ipotesi di lavoro che valorizza i criteri recati dai decreti sul recupero agevolato affinché, con limitazioni, siano utilizzati anche per il regime ordinario, con facoltà per il Ministero dell’ambiente di integrarli e modificarli estendendoli a nuovi settori, anche adeguando le operazioni di recupero all’evoluzione tecnica e tecnologica dei processi produttivi.

(06/05/2019) di Paola Ficco e Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - End of Waste: fresato d’asfalto e dintorni. Riflessioni a margine del Dm 69/2018

Il 3 luglio 2018 sono entrate in vigore le norme tecniche sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) del conglomerato bituminoso. Tali norme sono recate dal Dm 69/2018 che non ha mancato di suscitare numerose critiche, non sopite neanche dalla nota 5 ottobre 2018 (prot. 0016293.05) del Ministero dell’ambiente, DG per i rifiuti e l’inquinamento, in risposta alla Siteb. Anzi. Tuttavia, tali critiche in massima parte si ritiene vengano fatte perché il ragionamento “sul campo” prescinde sempre da una seria valutazione giuridica della fattispecie alla quale, però, non è possibile sottrarsi. La carenza di tale valutazione induce inevitabilmente in errori di prospettiva. Per questi motivi, il presente elaborato intende rileggere il Dm 69/2018 da questo punto di vista, per individuare possibili e motivate soluzioni.

(05/03/2019) di Paola Ficco