Pasquale Fimiani Avvocato generale presso la Corte di Cassazione

Interventi e commenti

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INTERVENTI - La confisca del risparmio di spesa nei reati ambientali

Nei reati ambientali in cui è consentita la confisca del profitto del reato (da intendersi, in generale, come qualsiasi vantaggio economico derivante in via diretta ed immediata dalla commissione dell’illecito) si pone in modo problematico la questione della sua applicabilità al risparmio di spesa, tema ricorrente nella materia, considerato che l’aggiramento dei costi imposti all’impresa dalle restrizioni delle norme ambientali costituisce, nella maggior parte dei casi, l’effettivo vantaggio di natura patrimoniale derivante dalla consumazione di tali illeciti.

(30/03/2017) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Vendita e responsabilità nella gestione dei rifiuti e nella bonifica

Il contratto di compravendita ha diverse interferenze con il regime della responsabilità in materia di rifiuti, a seconda che oggetto della vendita siano i residui della produzione o i siti industriali interessati dalle cd. “passività ambientali”, consistenti nelle conseguenze dell’inosservanza della normativa in tema di inquinamento, non eliminate al momento della vendita, sì da determinare la permanenza dei relativi obblighi e riflessi di tipo patrimoniale e sanzionatorio e riconducibili a due situazioni problematiche da analizzare ai fini del riparto di responsabilità tra venditore ed acquirente: l’ipotesi di contaminazione del sito e successiva vendita a terzi e la presenza nel sito di rifiuti accumulatisi durante la gestione anteriore al trasferimento, senza che tale accumulo abbia comportato il superamento dei limiti legali di contaminazione che fanno scattare gli obblighi di bonifica.

(28/02/2017) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Il principio di precauzione nelle attività autorizzate

Il principio di precauzione nella materia ambientale è solo enunciato dall’articolo 3-ter Dlgs 152/2006 e dall’articolo 191, comma 2, Tfue senza precisare se abbia natura immediatamente applicativa e cogente. Si pone allora la questione se anche nelle attività conformi all’autorizzazione costituisca un limite ulteriore aggiuntivo agli standards ed alle prescrizioni amministrative. Il tema viene esaminato con riferimento alla responsabilità sia penale che civile ed in particolare avendo riguardo alla disciplina dell’Aia, per giungere ad una risposta negativa che nega al principio di prevenzione carattere in ogni caso cogente valorizzando l’autorizzazione quale tipico strumento di bilanciamento dei contrapposti interessi dell’ambiente e della produzione.

(01/02/2017) di Pasquale Fimiani

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INTERVENTI - Il problema dell’’“autodenuncia” nelle comunicazioni ambientali

Vi sono alcune fattispecie in cui i dati relativi alla gestione ambientale che l’azienda deve comunicare alla pubblica amministrazione sono suscettibili di essere valutati quali vere e proprie notizie di reato e, come tali, idonei a fondare l’avvio di un procedimento penale (ad esempio, i dati desumibili dai registri di carico e scarico, la comunicazione obbligatoria dell’evento di contaminazione del sito ai fini della bonifica). Si pone la questione se tali ipotesi siano in contrasto con il principio della cd. libertà dalle autoincriminazioni costituente espressione del diritto di difesa sancito dall’articolo 24, comma 2, della Costituzione per il quale nessuno può essere obbligato ad ammettere la propria responsabilità penale ed autodenunciarsi.

(25/12/2016) di Pasquale Fimiani