Rifiuti n. 249
aprile 2017
Quesiti

La Rubrica si propone come strumento in grado di offrire un supporto operativo alla soluzione dei numerosi problemi interpretativi ed applicativi che sorgono nella produzione, nella gestione e nel controllo dei rifiuti. Ciò al fine di operare una collaborazione culturale e conoscitiva con il Pubblico direttamente coinvolto con le tematiche specifiche.

1191 Cer: il Pet captato da un impianto Tmb

Un impianto Tmb che riceve rifiuto indifferenziato urbano, dopo averlo selezionato e diviso tra il secco e l’umido, decide di far passare il rifiuto secco sotto un lettore ottico che è in grado di captare tutto il Pet.
In questo caso al rifiuto in Pet captato quale tipo di Cer dovrebbe essere correttamente attribuito.

a cura di Paola Ficco

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1192 Conai: il corrispettivo è riconosciuto al delegato

L’appalto per la gestione dei rifiuti urbani appena concluso nel nostro Comune, prevedeva che il gestore dell’appalto riconoscesse al Comune unicamente una cifra forfettaria e non il corrispettivo totale riconosciuto ogni anno dal Conai.
Era corretta questa procedura o il corrispettivo andava girato interamente al Comune?

a cura di Paola Ficco

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1193 Export: il mondo conosce le “materie prime” e non le “materie prime secondarie”

I prodotti ottenuti dal recupero dei rifiuti con caratteristiche merceologiche conformi alla normativa tecnica di settore (o nelle forme usualmente commercializzate), nell’ambito delle attività di riciclaggio e di recupero di materia individuate nell’allegato 1 delle cd. “procedure semplificate” (Dm 5 febbraio 1998), ovvero nelle autorizzazioni in procedura ordinaria (che, comunque, alle “semplificate” si richiamano) e destinati all’esportazione, debbono seguire le norme previste nel Regolamento (Ce) 1013/2006 per i rifiuti (sia in ambito nazionale che in quello comunitario) ovvero la normativa di riferimento prevista per qualunque altro prodotto conforme a specifiche normative tecniche di settore?

a cura di Paola Ficco

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1194 Formulario: il modulo deve essere conforme “sostanzialmente” al modello del Dm 145/1998

Un’impresa edile effettua il trasporto dei rifiuti dalla stessa prodotti (Cer 170904) con iscrizione in cat. 2 bis dell’Albo gestori ambientali, indicando al riquadro 6 del formulario utilizzato la quantità dei rifiuti in partenza espressa in metri cubi anziché in kg e litri. Altre aziende concorrenti utilizzano formulari predisposti dalle tipografie che prevedono in modulistica la voce “quantità” espressa in mc e in kg. Considerato che l’indicazione in mc dei rifiuti è prevista solo per i registri, l’impropria indicazione dei rifiuti in partenza con tale unità di misura al pari dell’utilizzo di formulari che riportano tale voce in modulistica sono sanzionabili?

a cura di Paola Ficco

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1195 Limi di decantazione: la triplice strada per la gestione

Un’azienda ha un impianto di frantumazione inerti (sito A) che arrivano da una cava (sito B) di proprietà della stessa azienda, ma i due siti sono distanziati.
L’acqua impiegata nel ciclo di lavorazione inerti (Sito A) viene inviata in un idoneo impianto di depurazione affinché tali acque possano essere riutilizzate nel ciclo produttivo.
In caso di malfunzionamento dell’impianto di depurazione, l’azienda dispone di bacini di lagunaggio per decantazione naturale.
In ordine ai limi di decantazione, nel premettere che l’azienda preferirebbe non gestirli come rifiuti così da contenere i costi, come potrebbero essere gestiti?

a cura di Paola Ficco

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1196 Procedure semplificate: non si applicano alla raccolta ma solo al recupero

Un operatore posiziona un cassonetto per la raccolta degli abiti usati e manda quel rifiuto al recupero. Per effettuare questa attività ha bisogno di una comunicazione ai sensi del Dm 5 febbraio 1998 che comprenda anche la specifica disponibilità dello spazio del centro commerciale ove viene collocato il cassonetto?

a cura di Paola Ficco

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1197 Recuperi ambientali: se condotti secondo il Dm 5 febbraio 1998 è escluso l’R5

Si chiede di sapere se il rifiuto di cui al Cer 170504 deve essere sottoposto a trattamento R5 prima di essere utilizzato in recupero ambientale R10

a cura di Paola Ficco

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1198 Registro: nessuna esclusione per il trasporto “in conto proprio”

Modalità di determinazione dei quantitativi trasportati dal I gennaio al 31 dicembre di ogni anno in riferimento al controllo della classe dimensionale di un’impresa iscritta all’Albo gestori ambientali in categoria 4 e/o 5. In particolare: devono essere conteggiati anche i quantitativi di rifiuti trasportati dall’impresa da e verso il proprio impianto? Tali tipologie di trasporti devono (o meno) essere registrate sul registro di carico e scarico con apposite registrazioni (barrando cioè carico e scarico per la stessa registrazione) o sono sufficienti le sole registrazioni di carico per le entrate e di scarico per le uscite dall’impianto stesso dato che, ai sensi della normativa vigente, su ogni registrazione deve anche essere indicato il mezzo di trasporto utilizzato?

a cura di Paola Ficco

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1199 Albo: il disallineamento temporale delle fideiussioni

Azienda con un’ autorizzazione all’intermediazione in classe 8D e che deve procedere al rinnovo della classe con l’Albo Gestori Ambientali.
L’Albo ha specificato che l’attuale fideiussione da 300.000 euro con validità 5 + 2 anni, prossima alla scadenza dei 5 anni, non verrà svincolata a seguito della presentazione della nuova fideiussione, e dovremo attendere gli ultimi 2 anni. Per tale motivo la banca che ha rilasciato la garanzia chiederà di aprire una nuova fidejussione bancaria in attesa di ricevere lo svincolo della vecchia fidejussione.
Ci si chiede come mai l’Albo indica che il valore della fideiussione per la classe D è di 300.000 euro mentre ora ci si trova a dover pagare una garanzia da 600.000 euro per due anni. È un approccio corretto? Non si comprende la ragione di tenere due polizze bloccate per 2 anni quando la normativa non lo prescrive. C’è possibilità di presentare un ricorso?

a cura di Daniele Bagon

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1200 Albo: le limitazioni del capitolo 20 dell’Elenco per i rifiuti abbandonati

L’Albo nazionale gestori ambientali non iscrive Cer diversi dai 20, 15 e da quelli previsti dal Dm 8 aprile 2008 in categoria 1 sia ordinaria che semplificata. Il Gestore del servizio pubblico di igiene urbana, ai fini della raccolta dei rifiuti abbandonati sul territorio, utilizza, per rifiuti con codici diversi da quelli di cui sopra (es. Cer 17 o 16) mezzi iscritti in cat. 4 o 5 e viaggia con formulario inserendo come detentore il Gestore stesso, l’unità locale il luogo dell’abbandono e nel campo delle annotazioni “Rifiuto urbano ai sensi art. 184 comma 1 lettera d”. Si chiede se tale procedura è corretta e, se del caso, quale è l’alternativa. Infine chiediamo chiarimenti sulla gestione del Sistri all’interno della procedura sopra esposta.

a cura di Daniele Bagon

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1201 Rifiuti eterogenei: di rado l’analisi fornisce esiti realistici

Il Cer 150202* può essere utilizzato in caso di rifiuti eterogenei, con diverso stato fisico, derivanti dalla pulizia dei locali di uno stabilimento (es. scarti di trucioli metallici misti a olio, stracci, segatura, guanti, ecc.)?
In questo caso è necessario separare le varie frazioni, e trasportare ciascuna di esse con un diverso formulario oppure si può fare un carico complessivo con un unico formulario?
Vista la intrinseca eterogeneità di questo Cer, anche al fine delle opportune verifiche da parte dell’impianto di trattamento, il produttore nell’omologa deve descrivere e indicare le caratteristiche di pericolosità di ogni singola frazione, o la valutazione va fatta considerando globalmente il cumulo nel suo complesso?

a cura di Claudio Rispoli

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