Emanuele Quadraccia Giudice del Tribunale Militare di Roma

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INTERVENTI - Aggravante ambientale. Quando l’incauta gestione dei rifiuti la può configurare

ABSTRACT

La “aggravante ambientale” (o “verde”) di cui all’articolo 452-novies C.p. può consistere, secondo l’orientamento recentemente espresso dalla Corte di Cassazione, nella trasgressione di una norma ambientale, anche non prevista come illecito penale o amministrativo. Nella specie, l’aggravante è stata ravvisata in relazione all’articolo 177, comma 4, lettera b), Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 in un caso in cui era stata contestata la contravvenzione ex articolo 674 C.p. per la produzione di emissioni odorigene pregiudizievoli cagionate dal trasbordo di rifiuti urbani su mezzi compattatori realizzato lungo la pubblica via.

L’analisi si sofferma sul livello di protezione offerto dall’ordinamento al bene giuridico “ambiente” e sulle ricadute applicative dell’opzione ermeneutica adottata dalla Corte di legittimità.

(03/03/2025) di Emanuele Quadraccia (Giudice del Tribunale Militare di Roma)

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INTERVENTI - L’esposizione ad uranio impoverito dei pubblici dipendenti tra risarcimento del danno e indennità speciale ex Dpr 90/2010. Profili sostanziali e processuali

Lo scritto affronta, attraverso la lente di ingrandimento del giurista ambientale, la vexata quaestio della esposizione dei pubblici dipendenti all’uranio impoverito, che l’Autore riconduce, con il conforto della giurisprudenza amministrativa, all’ampia categoria dei rifiuti speciali pericolosi.
Vengono quindi passati in rassegna i principali snodi, sostanziali e processuali, sottesi agli strumenti di tutela che l’ordinamento appronta in favore di coloro che agiscono, in sede civile, per il ristoro dei pregiudizi causalmente riconducibili all’avere prestato servizio in territori inquinati da particelle di tale metallo pesante disperse nell’ambiente.
Particolarmente meticolosa si dimostra, infine, la ricostruzione della normativa di settore, il cui portato applicativo si traduce in un sensibile incremento del bagaglio dei diritti del danneggiato.

(31/05/2024) di Emanuele Quadraccia (Giudice del Tribunale Militare di Roma)

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INTERVENTI - Omessa bonifica, esposizione ad inquinanti e risarcibilità del danno (non patrimoniale) da “paura di ammalarsi”

Lo scritto prende le mosse dalle fattispecie di reato di omessa bonifica per sviluppare il tema della risarcibilità del danno non patrimoniale da “paura di ammalarsi” in relazione alla protratta esposizione a sostanze nocive, tossiche o cancerogene.
L’analisi evidenzia il livello di protezione offerto dall’ordinamento al bene giuridico “qualità della vita” (anche, ma non solo) quale estrinsecazione del diritto inviolabile alla salute sancito dall’articolo 32 della Carta fondamentale. La lettura costituzionalmente orientata dell’articolo 2059 c.c. va dunque considerata non già come occasione di incremento generalizzato delle poste di danno (e, comunque, mai come strumento finalizzato ad ingiuste locupletazioni), assumendo bensì il risarcimento del danno non patrimoniale una fondamentale funzione compensativa in relazione alla diminuzione personale, conseguente al reato, del “valore uomo”.
Non si prescinde, infine, da alcuni cenni di carattere comparatistico con riferimento all’esperienza giudiziaria statunitense dei “toxic torts”.

(01/11/2022) di Emanuele Quadraccia

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INTERVENTI - La trasmissibilità in via ereditaria degli oneri di bonifica dei siti contaminati

La trasmissibilità dell’obbligo di ripristino dei siti contaminati è pacificamente ammessa con riferimento agli atti inter vivos. Ne consegue che, nel caso di vizi occulti dei beni ceduti o di oneri c.d. non apparenti, il cessionario, oltre alle azioni contrattuali e/o risarcitorie nei confronti del cedente, potrà far valere la propria buona fede al fine di declinare eventuali responsabilità. Lo scritto analizza, da una prospettiva inedita, quale quella dell’erede, il tema della circolazione in via successoria dei siti contraddistinti da inquinamento lungolatente, soffermandosi sulla rosa delle tutele previste dall’ordinamento in favore del (nuovo) proprietario, estraneo all’attività illecita precedentemente posta in essere sul fondo. In particolare, viene posto l’accento sull’opportunità di regolamentare gli effetti della mancata iscrizione nei pubblici registri immobiliari dell’onere ex articolo 253, Dlgs 152/2006 gravante sul bene.

(28/02/2022) di Emanuele Quadraccia