Costanza Kenda

Rubriche

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RUBRICHE - Focus appalti verdi

Il tema delle verifiche è senz’altro uno dei più spinosi nell’applicazione del Green Public Procurement. Dopo aver inserito nella documentazione di gara i criteri ambientali minimi, così come imposto dall’articolo 34 del Codice Appalti e come declinati nei decreti ministeriali che li riportano, con quali strumenti e con quali modalità la Pubblica amministrazione ne verifica concretamente la presenza nelle offerte ricevute?
Il possesso di una certificazione può davvero determinare l’esito di una gara pubblica, in un senso o nell’altro: può premiare il candidato che ne è in possesso, come prova evidente di conformità ai requisiti ambientali fissati, così come può addirittura determinare l’annullamento della gara (ed eventualmente del contratto successivamente stipulato) se il Giudice adito riscontra un disallineamento tra la certificazione utilizzata e il requisito (o sub requisito) dei Cam.
Serve quindi una “bussola” in grado di orientare Aziende e Pubbliche amministrazioni nel groviglio di specifiche tecniche da una parte ed ecoetichette ammissibili, attendibili e diffuse sul mercato, con il necessario grado di dettaglio dell’analisi. Facciamo un esempio: siamo sicuri che l’Ecolabel per i prodotti tessili sia stato rilasciato in seguito ad una verifica specifica sul requisito sulla durabilità delle fibre, intesa come “Solidità del colore al sudore”, articolo 4.1.5, Cam “Tessile”, Dm 11 gennaio 2017?
Il tema è complesso e cercheremo di restituire chiarezza in questo e in contributi che verranno pubblicati in futuro su questa Rubrica. In questo contributo, sollecitati da spunti emersi in un recente Report del Ministero dell’Ambiente, ripercorriamo i riferimenti normativi cardine della materia. In successivi contributi offriremo un primo elenco di eco-etichette “Gpp conformi”, a beneficio di Aziende e Pubbliche amministrazioni.

(30/03/2021) a cura di Simona Faccioli e Costanza Kenda

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RUBRICHE - Focus appalti verdi

Il tema più critico per la diffusione del Green Public Procurement non sembra quello dell’inserimento dei criteri ambientali minimi nella documentazione di gara. Una volta formato il personale deglil Uffici competenti della Pa, l’inserimento dei Cam non sembra incontrare, in linea generale, difficoltà insormontabili. Vi sono, è vero, aspetti specifici di inadeguatezza o incoerenza che possono comunque essere superati dalla ragionevolezza e dall’analisi dei fabbisogni dell’Ente pubblico. Il tema critico è appunto quello degli strumenti di verifica. Questa Rubrica prosegue l’approfondimento avviato nel numero scorso, presentando una prima ricognizione delle certificazioni ambientali che possono essere utilizzate come mezzo di prova negli Appalti verdi.

(30/03/2021) a cura di Simona Faccioli e Costanza Kenda

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RUBRICHE - Focus appalti verdi

La Commissione europea già nel 2008 individuava chiaramente le principali criticità e gli ostacoli alla diffusione del Green Publi Procurement (Gpp). Molti aspetti sono rimasti attuali, sicuramente in molti Stati europei. L’Italia come sappiamo ha reso obbligatorio il Gpp sin dal 2016; è stato il primo a farlo e rimane tutt’oggi l’unico Paese europeo ad aver agito con fermezza, dal punto di vista normativo, sulla questione. Ma l’introduzione del Gpp negli appalti pubblici necessita di tempo, di risorse, di una serie coordinata di attività di formazione, di accompagnamento e di consolidamento delle conoscenze.
Il Ministero dell’Ambiente ha messo in campo un piano strutturato di attività coordinate per superare le criticità e accompagnare le Pubbliche amministrazioni verso la piena applicazione del Gpp, con la finalità di favorire così, concretamente, la conversione verso l’innovazione nella Pa e la Green economy.

(30/03/2021) a cura di Simona Faccioli e Costanza Kenda

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RUBRICHE - Focus appalti verdi

A chi si occupa di Gpp e Cam da tempo il decreto “Rilancio” resterà impresso per un aspetto che forse a molti inizialmente è sfuggito: quello di aver “sdoganato” i Cam dall’ambito degli appalti pubblici per immetterli nell’ambito, nel caso specifico, dell’edilizia privata. Una svolta culturale di non poco conto. Per poter accedere al Superbonus 110%, infatti, i materiali isolanti impiegati per i lavori di efficientamento energetico devono rispettare i Criteri ambientali minimi di cui al Dm 11 ottobre 2017 (cd. “Cam Edifici”).
Rimandando a prossimi ed estesi approfondimenti, in questa Rubrica intendiamo fornire un quadro iniziale: quali sono i Cam richiamati, a quali materiali si applicano, con quali mezzi si provano.

(30/03/2021) a cura di Simona Faccioli e Costanza Kenda

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RUBRICHE - Focus appalti verdi

L’implementazione del Gpp in Italia si può considerare come un “processo di transizione”. Sebbene l’obbligo sia in vigore dall’aprile del 2016, le Pubbliche amministrazioni si stanno attrezzando, rendendo sempre più “verdi” le procedure di acquisto. Presentiamo i risultati del secondo Report di monitoraggio, dal quale emergono gli incrementi e le criticità. Nell’attesa che sia svolta, in un futuro non troppo lontano, un’indagine sugli effetti ambientali ed economici della transizione Gpp, in termini di impatti sulle matrici ambientali (in primo luogo riduzione della CO2) e sulla spesa pubblica, legati alla scelta di prodotti e servizi scelti conformi ai requisiti inseriti nei Cam e valutati secondo il loro costo lungo l’intero ciclo di vita.

(30/03/2021) a cura di Simona Faccioli e Costanza Kenda