La Rubrica si propone come strumento in grado di offrire un supporto operativo alla soluzione dei numerosi problemi interpretativi ed applicativi che sorgono nella produzione, nella gestione e nel controllo dei rifiuti. Ciò al fine di operare una collaborazione culturale e conoscitiva con il Pubblico direttamente coinvolto con le tematiche specifiche.
Una ditta si aggiudica l’appalto del servizio di raccolta e trasporto Rsu per conto di un Comune con regolare gara d’appalto.
Nel capitolato è prevista la concessione all’impresa aggiudicataria del compattatore di proprietà comunale per l’intera durata dell’appalto; lo stesso potrà essere utilizzato solo per il Comune concedente. La destinazione d’uso del mezzo non è conto terzi. Come comportarsi per l’inserimento del nuovo mezzo all’Albo da parte dell’aggiudicatario?
Compilazione dell’allegato VII, Regolamento (Ce) 1013/2006 ma soprattutto del punto 1 di tale Allegato. La Società A è una società italiana di intermediazione di rifiuti iscritta alla categoria 8 dell’Albo e acquista materiale plastico (rifiuti) da un fornitore francese, il quale consegna direttamente il materiale al cliente in Italia e organizza il trasporto. Si chiede di sapere cosa va scritto al punto 1 dell’allegato VII, dove è chiesto di indicare l’organizzatore: il nome del nostro fornitore francese (che appunto organizza il trasporto) o la Società A italiana che però non ha nessun tipo di contatto con il trasportatore e si occupa semplicemente di verificare che ci siano le autorizzazioni per i mezzi e gli impianti?
Una ditta che effettua raccolta di Rsu presso alcuni cassonetti comunali presenti in città, porta tutti i rifiuti presso il suo impianto di stoccaggio autorizzato in R13. A sua volta rivende il rifiuto ad un’azienda che ne effettua l’R3. La ditta, nel registro di carico e scarico, segna ogni carico in arrivo nel suo R13 dai diversi comuni (x, y, z). Poi, alla vendita dell’intero carico, segna uno scarico nel registro, pari alla somma dei singoli carichi (h=x+y+z). Al ritorno della IV copia del formulario dall’azienda che recupera in R3, con il peso verificato a destino, la ditta segna sulle annotazioni del registro c/s, in corrispondenza dell’ultimo scarico: peso verificato a destino: k. C’è però una differenza tra il peso presunto (h dato dalla somma di x, y e z) e il peso verificato a destino (k). La questione è: in sede di Mud la ditta dichiara il peso verificato a destino (k), il quale però non corrisponde con la somma dei singoli carichi suddivisi per Comune (h). Come giustificare questa discrepanza nel Mud?
Un’azienda privata regolarmente iscritta all’Albo gestori ambientali può svolgere in un Comune il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento di imballaggi in cartone, plastica e vetro (destinato al singolo cittadino e/o attività commerciali), senza operare per conto del Comune, sottoscrivendo appositi contratti per il ritiro e lo smaltimento (in esclusiva)?
Il singolo cittadino e le attività commerciali che stipulano tali contratti possono chiedere una riduzione della tassa sui rifiuti dimostrando lo smaltimento svolto in forma “privata”? Tale servizio svolto dal soggetto privato è legittimo? Il Comune può chiedere dei danni all’azienda privata?
Impresa affidataria di un appalto di solo servizio per lo svuotamento di una vasca di laminazione dai fanghi di dragaggio: vagliatura di tali fanghi e trasporto a discarica. Nel capitolato speciale d’appalto si evidenzia che il produttore/detentore del rifiuto deve essere la ditta affidataria. È corretto? È possibile ottenere l’autorizzazione prevista dall’articolo 208, comma 15, Dlgs 152/2006? Che differenza intercorre tra vagliatura e cernita? Si va ad effettuare un’attività compresa tra l’R12 o il D13 o il D14 è necessario ottenere la Via?
Impianto autorizzato ai sensi del Dm 5 febbraio 1998 per il recupero (R13), tra gli altri, anche dei rifiuti elencati al punto 6.1 dell’allegato 1 suballegato 1 del decreto.
L’attività consiste nella cernita e riduzione volumetrica e rivendita della plastica così ottenuta come rifiuto ad impianti di recupero. È corretta tale procedura? L’R13 può includere la cernita e la riduzione volumetrica in assenza di produzione di Mps?
L’impianto è stato autorizzato nel 2000 ed oggi, a seguito di una variazione, inserimento di un trituratore, viene formulata tale obiezione da parte della Provincia competente.
La vidimazione del registro di carico e scarico rifiuti può essere fatta dalla Camera di Commercio in cui l’azienda ha la sede legale (provincia diversa da quella della sede produttiva)?
Si ritiene che il liquido prodotto dalle lavasciuga durante le attività di pulizia dei pavimenti (ad esempio nei centri commerciali o comunque nelle attività non domestiche) sia un rifiuto e che, come tale, rientri nella parte IV, Dlgs 152/2006. Tuttavia, qualcuno sostiene che entro certi limiti (quali?) si possa considerare comunque un refluo pur in assenza della condotta stabile e fissa come richiede il titolo II del succitato decreto. Chi ha ragione?
Nell’ambito dell’attività di costruzione e demolizione si possono produrre modeste quantità di rifiuti da attività manutentive, di difficile gestione. Poiché prodotti dal manutentore tali rifiuti non possono di certo essere lasciati al committente, ma devono essere gestiti dall’impresa che li ha prodotti.
Trasportarli direttamente ad un impianto risulta antieconomico, per questo l’articolo 266, comma 4, Dlgs 152/2006 prevede la possibilità di effettuare un deposito temporaneo presso la sede o il domicilio del soggetto che ha effettuato la manutenzione. La maggior parte delle imprese edili hanno sede legale presso la propria abitazione e una o più unità locali che fungono da rimessaggio delle attrezzature e dei materiali. Tali unità locali possono essere considerate alla stregua della sede o domicilio del manutentore ai fini dell’applicazione dell’articolo 266, comma 4, Dlgs 152/2006?
Un produttore di rifiuti pericolosi avente più di 10 dipendenti che abbia già prodotto rifiuti occasionalmente prima del 1º aprile 2015, è tenuto ad iscriversi fin da subito al Sistri oppure, visto che per il momento non è sanzionabile l’omessa iscrizione, può provvedervi la prima volta che produce rifiuti pericolosi dopo il 1 aprile?
Un produttore di rifiuti pericolosi con più di 10 dipendenti, che produca un determinato rifiuto con una certa costanza (per esempio ogni anno una o due volte), è tenuto a iscriversi al Sistri dal 1º aprile anche se a tale data non ha ancora prodotto i rifiuti? Oppure può farlo quando li produce per la prima volta dopo il 1º aprile?
Una ditta è iscritta alla categoria 5 per il trasporto dei rifiuti pericolosi. Tuttavia, ha deciso di non installare le black box in quanto per il momento e viste le condizioni di mercato, non intende effettuare trasporto di rifiuti pericolosi. È comunque obbligata a pagare il contributo Sistri per l’attività di trasporto pericolosi per quei mezzi iscritti? Qualora non avesse pagato il contributo 2014 per tale attività, potrebbe essere sanzionata? Lo scorso anno la ditta aveva chiesto al call center del Sistri e l’operatore aveva assicurato che, non installando le black box, non era obbligata al pagamento.