Rifiuti n. 214
febbraio 2014
Quesiti

La Rubrica si propone come strumento in grado di offrire un supporto operativo alla soluzione dei numerosi problemi interpretativi ed applicativi che sorgono nella produzione, nella gestione e nel controllo dei rifiuti. Ciò al fine di operare una collaborazione culturale e conoscitiva con il Pubblico direttamente coinvolto con le tematiche specifiche.

854 Attività, per individuarle correttamente il codice Ateco è determinante

L’articolo 184, comma 3, Dlgs 152/2006 riporta le attività o le lavorazioni che generano rifiuti speciali ma al fine di individuare in concreto i soggetti che in relazione a tali attività sopportano una serie di oneri, si chiede cosa si intende per: rifiuti da lavorazioni industriali; da lavorazioni artigianali; da attività commerciali; da attività di servizio; da attività sanitarie.
Noi riteniamo, per esempio che un negozio di alimenti non è tenuto all’obbligo del registro di carico e scarico (attività commerciale) mentre un barbiere, acconciatore e centro estetico (lavorazione artigianale) è tenuto.

a cura di Paola Ficco

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855 Registro carico e scarico, gli intermediari possono tenerlo anche nella sede secondaria

Qualora gli uffici amministrativi di un’impresa che effettua intermediazione rifiuti fossero ubicati in luogo diverso dalla sede legale (ove non vi è presenza di personale) è possibile conservare presso gli uffici amministrativi il registro di carico scarico? Vi sono comunicazioni da effettuare?

a cura di Paola Ficco

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856 Produttore, i principi relativi alla responsabilità non cambiano se i rifiuti vanno a recupero anziché a smaltimento

È responsabilità del produttore di rifiuti che affida ad un soggetto autorizzato l’incarico di portare a smaltimento i propri rifiuti, verificare che, quando questi siano conferiti in un impianto in D13, D14, o in D15, tali rifiuti siano poi stati avviati ad una operazione da D1 a D10.
Ma tale verifica è obbligatoria da parte del produttore del rifiuto anche se questo viene conferito in un impianto debitamente autorizzato in R13?

a cura di Paola Ficco

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857 Sistri, la condotta del produttore iniziale prima dell’operatività per le operazioni del destinatario

Il produttore iniziale di rifiuti pericolosi non ancora tenuto all’iscrizione ma comunque presente nell’anagrafica Sistri, a conclusione di un conferimento deve effettuare la registrazione cronologica?

a cura di Daniele Bagon

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858 Aia, in attesa del rinnovo, sì alla prosecuzione dell’attività con estensione della fideiussione

Una ditta di trattamento rifiuti ha presentato istanza di rinnovo Aia correttamente nei tempi previsti; essendo ormai scaduto il termine di 150 giorni previsto dall’articolo 29octies, Dlgs 152/2006, la ditta ha presentato un’estensione di 12 mesi della garanzia finanziaria al fine di poter proseguire l’attività. Si chiede se, considerata l’accettazione dell’estensione fideiussoria, la ditta può continuare ad operare.

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859 Tarsu, per il prelievo sugli assimilati, il regolamento comunale deve indicare anche le quantità

Trasformazione carta per la produzione di diverse tipologie di imballaggi. Lo stabile aziendale consta di un’area di lavorazione, di un magazzino di materie prime, di un magazzino di prodotti finiti e di un’area uffici. Nelle aree produttive si generano unicamente rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, nei magazzini vengono prodotti unicamente rifiuti da imballaggi terziari (per il trasporto) e negli uffici si originano rifiuti caratteristici della attività ivi svolte (carta, plastica, eccetera). Tutte le tipologie di rifiuti speciali prodotti sono avviate a smaltimento o recupero mediante terzi autorizzati e senza usufruire del servizio di raccolta comunale. Il regolamento comunale non definisce alcun principio quantitativo di assimilazione né elenca dettagliatamente le tipologie di rifiuti.
In riferimento alla Tarsu, in che misura e per quali aree l’azienda sarebbe tenuta a corrispondere il tributo? Si ritiene di dover assolvere il tributo solo ed esclusivamente per gli uffici, poiché esiste giurisprudenza di legittimità che esonera del tutto le aree produttive, in cui si generano rifiuti speciali, ed i depositi, ove si producano rifiuti da imballaggi terziari.

a cura di Luigi Lovecchio

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