
"Bonus sociale" rifiuti, costi a carico di imprese
La riduzione della tassa rifiuti per le famiglie in disagio economico sarà a carico degli altri utenti - privati e delle imprese – che versano il tributo, secondo quando stabilito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La riduzione del 25% della tassa rifiuti o tariffa corrispettiva è stabilita dal Dpcm 21 gennaio 2025, n. 24. Ne beneficiano cittadini in condizione di disagio economico. I mancati incassi saranno coperti dagli altri utenti del servizio rifiuti che pagano la tassa/tariffa, privati e imprese. A loro carico sarà individuata da parte dell' Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) una specifica componente nella bolletta da pagare.
L' Authority definirà anche - in base ai criteri del Dpcm 24/2025 in parola –le modalità applicative delle agevolazioni tariffarie tenuto conto del principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento del servizio rifiuti.
Documenti di riferimento
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Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili - Stralcio - Proroga Tari - Modifica Tefa - Contrasto alle frodi in materia di accisa - Conto energia - Piattaforme marine - Responsabilità 231 - Investimenti per l'inquinamento ambientale - Autotrasporto
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Tassa & Tariffa rifiuti. Evoluzione e stato dell'arte delle discipline di riferimento
Il finanziamento della gestione dei rifiuti urbani risponde al principio europeo del "chi inquina paga". A livello normativo, gli strumenti utilizzati per reperire da cittadini e imprese interessate le risorse economiche a tal fine destinate prevedono uno spostamento dal metodo della tassa a quello della tariffa. Nel Dossier, l'analisi della vigente disciplina nazionale, con uno sguardo alla pregressa. Il lavoro è aggiornato alla nuova voce di costo della tassa/tariffa rifiuti introdotta da Arera nell’aprile 2025 per coprire i costi del "bonus sociale rifiuti"