
Riciclaggio navi, in arrivo stretta su responsabilità e conformità
La Commissione Ue propone di rendere più rigorosa la qualificazione degli esperti che preparano gli inventari dei materiali pericolosi presenti sulle navi e le dichiarazioni di conformità dei fornitori.
La proposta è contenuta nella prima relazione sull'applicazione del regolamento 1257/2013/Ue pubblicata dalla Commissione europea il 19 febbraio 2025.
La stretta sul regime di responsabilità, secondo le intenzioni dell'Esecutivo Ue, servirebbe a contrastare la riscontrata "scarsa applicazione" delle misure riguardanti l'inventario dei materiali pericolosi (come amianto, bifenili policlorurati, metalli pesanti, petrolio e mercurio), presenti in grandi quantità sulle navi.
L'altra grande criticità individuata dalla relazione è rappresentata dal "cambio di bandiera", ovvero la pratica, diffusa tra gli armatori, di passare dalla bandiera di uno Stato membro a quella di un Paese terzo poco prima del riciclaggio, al fine di escludere l'applicazione delle regole Ue. Sotto tale aspetto, l'Esecutivo Ue propone di mettere a disposizione degli armatori adeguati incentivi finanziari, tesi a ridurre il gap economico rispetto al riciclaggio effettuato al di fuori dell’Ue, o in alternativa l’applicazione del concetto di "proprietario effettivo" della nave.
Documenti di riferimento
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Riciclaggio delle navi - Disciplina sanzionatoria delle violazioni delle disposizioni del regolamento 1257/2013/Ue
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Disciplina delle procedure autorizzative per il riciclaggio delle navi - Attuazione regolamento 1257/2013/Ue
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Decisione Commissione Ue 2016/2323/Ue
Riciclaggio navi - Elenco europeo degli impianti di riciclaggio - Attuazione regolamento 1257/2013/Ue
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Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 1257/2013/Ue
Regolamento relativo al riciclaggio delle navi