Centri di raccolta rifiuti, in pista aggiornamento della disciplina
Il Ministero dell'ambiente ha avviato fino al 20 dicembre 2024 la consultazione tra gli operatori di settore su uno schema di decreto che riscrive la disciplina dei Centri di raccolta comunali per i rifiuti urbani.
Attualmente le regole sono fissate del decreto ministeriale 8 aprile 2008 che definisce la struttura del Centro di raccolta, gli obblighi che deve rispettare il gestore e quali tipologie di rifiuti possono essere lì conferiti sia dai privati cittadini sia, in alcuni casi, dalle imprese.
Il nuovo provvedimento, all'esame degli stakeholder, nell'aggiornare le disposizioni tiene conto delle novità normative intervenute negli anni, in particolare della riforma del Codice ambientale (Dlgs 152/2006) intervenuta nel 2020. Il Legislatore ha allargato la definizione di "rifiuti urbani" con l'ingresso per legge tra questi anche di alcuni rifiuti da attività economiche ma simili a quelli prodotti dai cittadini.
Lo schema di decreto esplicita la possibilità per il Comune di prevedere nel Centro di raccolta uno spazio da destinare alla esposizione temporanea di beni usati (una sorta di "mercatino") destinati allo scambio tra privati. Nonché un luogo di raccolta di merci usate che si possono riutilizzare, debitamente autorizzato dall'Autorità competente.
Lo scopo dell'aggiornamento delle regole dei Centri di raccolta comunali è quello di aumentare la quantità di rifiuti raccolti, riducendo la dispersione nell'ambiente, in particolare dei rifiuti elettronici.
Documenti di riferimento
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Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato - Articolo 183, comma 1, lettera cc) del Dlgs 152/2006
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Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 - PARTE IV
Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati