
Appalto smaltimento rifiuti, premiare vicinanza a luogo di produzione
Nell'affidare tramite gara il servizio smaltimento rifiuti, la Pubblica amministrazione deve premiare le imprese che hanno l'impianto vicino al luogo di produzione dei residui, e non alla sede dell'ufficio pubblico affidante.
Ad affermarlo il Tar Lombardia nella sentenza 2888/2024. Oggetto della gara annullata dai Giudici quella bandita da un Ente per affidare il servizio di trattamento e smaltimento di rifiuti urbani e domestici non pericolosi. Tra i criteri premianti inseriti nel bando di gara in base al Codice appalti (articolo 108 del Dlgs 36/2023) figurava la vicinanza degli impianti di smaltimento alla sede legale dell'Ente che aveva lanciato la gara.
L'impresa ricorrente lamentava il contrasto con il "principio di prossimità" sancito dall'articolo 182-bis del decreto legislativo 152/2006. Esso valorizza la vicinanza dell'impianto di trattamento dei rifiuti al luogo dove gli stessi sono prodotti perché riduce la circolazione dei rifiuti stessi inquinando meno. Invece nel bando di gara veniva attribuito un punteggio aggiuntivo per la vicinanza dell'impresa partecipante alla sede legale dell'Amministrazione che aveva pubblicato il bando di gara. Una scelta "illogica", secondo i Giudici e non in linea con la normativa sugli appalti che invita a promuovere l'affidamento a operatori presenti nell'area di riferimento nel caso di prestazioni la cui efficiente gestione dipende dalla distanza dell'azienda (articolo 108, comma 7, Dlgs 36/2023).
Documenti di riferimento
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Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 - PARTE IV
Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
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Codice dei contratti pubblici - Attuazione legge delega 78/2022 - Abrogazione Dlgs 50/2016
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Codice appalti ed ambiente, le regole verdi per partecipare alle gare pubbliche
Le imprese che intendono fornire beni e servizi alla Pubblica Amministrazione devono partecipare a procedure ad evidenza pubblica e rispettare determinati standard di sostenibilità ambientale. Le norme che regolano questi processi sono contenute nel "Codice dei contratti pubblici", recentemente aggiornato con il decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, in sostituzione del Dlgs 50/2016. Nel Dossier si offre l'esame della disciplina in questione, con un focus speciale relativo ai decreti recanti i criteri ambientali minimi (cd. "Cam") che gli operatori devono osservare. Il documento è aggiornato ai nuovi criteri ambientali minimi (cd. "Cam") per il servizio di gestione rifiuti e per i servizi di ristoro e distribuzione di acqua potabile pubblicati nell'aprile 2025