Rifiuti tessili e organici, nuove norme Ue al rush finale
Milano, 14 marzo 2024 - 15:14
(ultimo aggiornamento: 11 luglio 2025 - 09:14)

Rifiuti tessili e organici, nuove norme Ue al rush finale

È in dirittura d'arrivo la riforma delle regole sulla gestione dei rifiuti tessili e di quelli organici introducendo nuovi obblighi per gli operatori dei settori coinvolti.

Il procedimento di approvazione è alle sue battute finali dopo che la Commissione europea in una comunicazione del 3 luglio 2025 ha espresso il suo consenso sui risultati dei negoziati tra Parlamento europeo e Consiglio Ue che si erano messi d'accordo su un testo comune. L'accordo sulla bozza era stato sottoscritto il 19 marzo 2025 ma il testo va approvato formalmente delle Istituzioni europee. Il Consiglio dell'Unione europea aveva finalizzato il suo voto il 23 giugno 2025 . Ora manca solo il voto formale del Parlamento europeo per la chiusura dell'iter legislativo.

Il provvedimento modifica la direttiva 2008/98/Ce sui rifiuti. Per quanto riguarda rifiuti tessili viene introdotto a livello europeo un sistema di responsabilità estesa del produttore (Epr) dei prodotti che obbligherebbe le aziende di abbigliamenti e accessori, biancheria da letto, tende, cappelli, calzature.

Interventi anche sulla governance dei sistemi collettivi della responsabilità estesa (quelli che per conto dei produttori aderenti adempiono gli obblighi di legge in materia): non solo i produttori, ma tutti i soggetti interessati dovranno essere coinvolti nelle decisioni, compresi gli operatori del servizio di gestione integrata dei rifiuti pubblici e privati, gli Enti locali, le aziende del riutilizzo e della preparazione per il riutilizzo, le imprese sociali. Rispetto alla proposta della Commissione europea, nel testo finale si prevede che tra gli interessati agli obblighi "Epr" ci siano anche le microimprese, anche se con semplificazioni e con impegni che partiranno gradualmente.

Per quanto riguarda i rifiuti organici, rispetto alla proposta della Commissione, il Parlamento europeo alza i target di riduzione della produzione da raggiungere entro fine 2030 (sui livelli 2021-2023): almeno il 10% nella trasformazione e produzione alimentare (invece del 10% proposto dalla Commissione) e il 30% nella vendita al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi di ristorazione e nelle famiglie.

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