Milano, 2 aprile 2009 - 00:00

Tariffa idrica, nuove direttive dal Cipe

È ufficiale la nuova direttiva per l'adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione; aumenti possibili fino al 5%, ma solo per i gestori in regime transitorio che offrono un servizio ritenuto “accettabile”.

Con la pubblicazione della deliberazione 117/2008 (Gu 26 marzo 2009), il Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica) rende noti i nuovi criteri per la determinazione e l’adeguamento delle tariffe idriche, sulla cui base gli enti competenti potranno stabilire gli incrementi tariffari.

La direttiva Cipe deve avere cadenza annuale, secondo quanto stabilito recentemente dal Tar Lazio (sentenza 5 novembre 2008); la precedente deliberazione risale invece a 6 anni fa (delibera n. 131/2002.

Il tutto rientra nell’ambito del “periodo transitorio” avviato con l’entrata in vigore della legge 36/94 (cd. “legge Galli”), in attesa della piena attuazione della stessa, oggi confermato dal Dlgs 152/2006 (cd. “Codice ambientale”).

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