Rifiuti n. 218 giugno 2014 - Aia: il testo vigente del "Codice ambientale"
Quesiti

La Rubrica si propone come strumento in grado di offrire un supporto operativo alla soluzione dei numerosi problemi interpretativi ed applicativi che sorgono nella produzione, nella gestione e nel controllo dei rifiuti. Ciò al fine di operare una collaborazione culturale e conoscitiva con il Pubblico direttamente coinvolto con le tematiche specifiche.

893 Abiti usati: se mischiati ad altri rifiuti l'import-export vuole la notifica perchè ricadono in lista ambra

Raccolta e recupero di indumenti usati (prevalentemente Cer 200110) e successiva commercializzazione in Italia ed all'estero. Si tratta prevalentemente di materiale tessile (quello recuperato allÕinterno dei contenitori): potrà essere considerato come rifiuto incluso nella lista verde (quindi trasportato con allegato VII) oppure trattandosi a volte di materiale mescolato con rifiuti diversi dal tessile  soggetto alle procedure previste per la lista ambra?

a cura di Paola Ficco

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894 Raee: il “sistema individuale” deve essere riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente

Gestione Raee: dovremo a breve effettuare l’iscrizione al Registro nazionale dei produttori per una Aee che andremo a produrre (apparecchiatura medicale). Si tratterà di tipologia di Raee professionali. Avremo un distributore che risulta iscritto all’Albo gestori Raee. Al momento dell’iscrizione al Registro dovremo effettuare la scelta tra sistema collettivo o individuale: chiediamo se l’avvalersi del distributore per il ritiro dei Raee professionali equivale a “gestione individuale” o dobbiamo comunque iscriverci ad uno dei sistemi collettivi esistenti.

a cura di Paola Ficco

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895 Registro: nessuna annotazione per il trasporto estero su estero

Un trasportatore conto terzi iscritto all’Albo gestori ambientali effettua trasporti transfrontalieri di rifiuti non pericolosi (da Italia verso estero e viceversa)

Tali trasporti sono accompagnati dall’allegato VII, annotati sul registro di carico e scarico e riportati sul Mud.

Nel caso di trasporti da estero verso estero (anche qui accompagnati da allegato VII), come deve comportarsi per la registrazione? Vanno annotati anche questi nel registro di carico e scarico? Per il Mud ci hanno sempre risposto che non andavano riportati, di conseguenza neanche annotati sul registro: è corretto?

a cura di Paola Ficco

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896 Sistri: i dipendenti sono individuati dal Dm 52/2011

Il Dm 24 aprile 2014 ha sottratto dall’obbligo di Sistri i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi con meno di 10 dipendenti.

Cosa si intende con il termine “dipendenti”? Secondo noi vanno calcolate solo le persone che all’interno dell’impresa producono rifiuti pericolosi e non tutti i dipendenti assunti dall’impresa.

a cura di Paola Ficco

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897 Sistri: per le bonifiche non è obbligatorio. Lo è per le altre attività che il bonificatore svolge

Una Ditta con meno di 10 dipendenti che svolge attività di bonifica di amianto (regolarmente iscritta in Categoria 10 dell’Albo gestori ambientali) ha l’obbligo di iscrizione al Sistri? Lo stesso quesito vale per una ditta iscritta in categoria 9 dell’Albo Gestori ambientali con meno di dieci dipendenti.

a cura di Paola Ficco

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898 “Trazionisti”: il trasportatore iscritto all’Albo gestori non può trainare il semirimorchio di un’altra impresa

Secondo la normativa nazionale, il trattore di una ditta iscritta all’Albo Gestori ambientali può trainare un semirimorchio carico di rifiuti di una ditta terza anch’essa iscritta all’Albo?

Se sì, quale documentazione si dovrebbe esibire in caso di fermo dei mezzi per controlli della Polizia (si ritiene che si dovrebbe dimostrare a quale titolo il trazionista abbia agganciato un rimorchio non di sua proprietà)?

a cura di Paola Ficco

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899 Ateco: le attività presenti nella Sezione E sono industriali

Il codice Ateco 383210 (recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici) inserito nella sezione E della tavola dei codici Ateco 2007, precedentemente corrispondeva al codice 37100 inserito nella sezione D delle attività manifatturiere. È emersa l’esigenza di avere una conferma che la nuova classificazione (come dovrebbe essere implicito nella trasposizione) riguarda una attività comunque industriale. Sembra, infatti, che la natura di questa attività non sia ritenuta tale.

a cura di Daniele Bagon

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900 Raee: se installatori e gestori Cat vendono l’Aee sono equiparati ai distributori

La procedura semplificata relativa al ritiro e raggruppamento, prima del Dlgs 49/2014, era inserita nel Dm 65/2010 all’articolo 2, e l’articolo 4 di tale Dm la estendeva anche ai gestori dei centri di assistenza tecnica. Ora il testo dell’articolo 11, Dlgs 49/2014 cita espressamente solo i “distributori” e non anche gli “installatori e gestori dei centri di assistenza tecnica”. Non è quindi da ritenersi che le procedure specificate all’articolo 11 si possano applicare esclusivamente ai distributori mentre gli “installatori e gestori dei centri di assistenza tecnica” debbano attenersi a quelle indicate dal Dm 65/2010 articolo 4 comma 1?

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901 Aua: sul singolo impianto non può “convivere” con l’autorizzazione ordinaria

In un impianto di recupero rifiuti, ove determinate attività sono autorizzate in procedura ordinaria ed altre (limitatamente ad aree specifiche) sono autorizzate in procedura semplificata, a seguito dell’entrata in vigore dell’Aua, possono coesistere le due autorizzazioni? Nello caso di specie, all’impresa sono stati rilasciati i seguenti titoli abilitativi: comunicazione ex articolo 216; autorizzazione allo scarico per le acque meteoriche di prima pioggia. Tale impresa intende integrare le proprie attività con delle operazioni di recupero autorizzabili solo in procedura ordinaria. In questo caso è obbligatorio richiedere che tutte le attività rientrino all’interno dell’autorizzazione unica ex articolo 208 (in questo caso la ditta dovrebbe presentare garanzie finanziarie anche per tutte quelle attività che prima non lo richiedevano), oppure è possibile fare coesistere le due autorizzazioni?

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902 Aia: il Dlgs 46/2014 e il coordinamento delle sanzioni previste dalle discipline di settore

A carico di un’azienda autorizzata con Aia è stato avviato un procedimento penale per uno scarico in acque superficiali superiore ai limiti del Dlgs 152/2006 parte III.

In questo caso si applica l’articolo 29-quattuordecies, Dlgs 152/2006 che prevede nei casi di violazione delle prescrizioni una sanzione penale di tipo pecuniario o l’articolo 133 dello stesso decreto che prevede, invece, una sanzione amministrativa? Ci sono sentenze in merito?

Il gestore dell’impianto ha dimostrato che il superamento era dovuto ad un malfunzionamento dell’impianto ed ha provveduto in poco tempo a ripristinare il guasto: sono previste attenuanti in questi casi?

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