Francesco Lombardi Vice Presidente ATIA ISWA Italia – Professore ordinario di Ingegneria Sanitaria – Ambientale e Docente di Impianti di trattamento dei rifiuti – Università degli Studi di Roma Tor Vergata

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INTERVENTI - Gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti

Attuare un sistema di gestione dei rifiuti fondato sull’economia circolare, non dipende solo da ciò che si vuole fare, ma soprattutto da ciò che il rifiuto che viene prodotto in un certo contesto antropico consente di fare, avendo sempre come obiettivo primo il rispetto della salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’uomo e la sostenibilità (in tutte le sue forme) del sistema individuato.
Fintanto che non si interverrà sul sistema produttivo e quindi sulle sostanze e sugli “oggetti” di consumo che poi andranno a costituire il rifiuto, i margini di recupero effettivo sono relegati a percentuali note; i dati disponibili (fonte Eurostat) evidenziano che è possibile riciclare e recuperare materia fino a circa un 60/65% dell’attuale rifiuto prodotto. Se si vuole inoltre raggiungere l’obiettivo previsto come ottimale per il ricorso allo smaltimento in discarica del 10%, non si può che pensare di attuare il recupero di energia attraverso la termovalorizzazione del restante 30% dei rifiuti urbani prodotti.
In tale contesto va considerato l’essenziale ricorso alla termovalorizzazione nell’ambito di un sistema integrato di smaltimento ed è quello che i tecnici ambientali associati ATIA ISWA Italia hanno unanimemente condiviso nel position paper dell’associazione del 2019 sulla gestione dei rifiuti in ambito di economia circolare. Nel presente articolo vengono focalizzati i principali aspetti riguardanti la termovalorizzazione che trovano unanime riconoscimento nel mondo tecnico nazionale e comunitario.

(02/09/2023) di Francesco Lombardi e Paola Muraro (Presidente ATIA ISWA - Associazione tecnici italiani ambientali, International solid waste association)